Denunciato a piede libero 40enne. Imma Battaglia, organizzatrice del Gay Village: «Deve stare in carcere»di Carlotta De Leo
articolo tratto dal
Corriere della SeraDue ragazzi gay che si stavano scambiando effusioni sono stati aggrediti e feriti con una bottiglia di vetro e forse un coltello da un 40enne romano che è stato denunciato dalla polizia per tentato omicidio. La violenza è avvenuta nella notte di venerdì all' uscita del «Gay Village», manifestazione estiva che si svolge nel parco Rosati (quartiere Eur). Una delle vittime, un ragazzo appena ventenne, è grave: è stato accoltellata all'addome, riportando danni a un polmone e al fegato ed è sottoposto ad intervento chirurgico all'ospedale Sant'Eugenio. L'altro ragazzo ha avuto una prognosi di sette giorni per una ferita al cuoio capelluto perchè ha ricevuto una bottigliata in testa. Per l'aggressione è stato denunciato A. S, 40enne con precedenti penali. L'uomo è a piede libero e la decisione del magistrato di evitare il carcere sta creando molte polemiche.
SEMBRAVA UNA CORRIDA - «Sembrava una corrida ma al posto del toro c'era un ragazzo insanguinato: nessuno interveniva, ma tutti guardavano. E lui, quell'animale, quel matto, dopo aver dato una coltellata riempiva il ragazzo trentenne di calci e pugni». A parlare è un testimone che è intervenuto per difendere i due gay . L'aggressione è avvenuta verso le quattro di venerdì notte: i due ragazzi (un amico del testimone e un giovane conosciuto poco prima) si abbracciano e si scambiano qualche bacio innocente quando all'improvviso si avvicina un gruppetto di persone e uno ha cominciato a urlare: «Ma che state facendo? Ci sono due ragazzini di 14 anni che non vogliono vedere certe cose!». La coppia di ragazzi ha risposto: «Non stiamo facendo niente di male: siamo persone libere, in un paese libero». «A quel punto - dice ancora il testimone - l'uomo si è allontanato di qualche metro, ha preso una bottiglia ed l'ha spaccata in testa ad uno e poi ha colpito con il coltello a serramanico l'altro che è caduto a terra. Quella bestia ha continuato a riempirlo di calci e pugni. Mi sono avvicinato, l'ho preso quasi braccio e mi sono allontanato. C'era sangue dappertutto. Ho urlato a quanti erano presenti di fare qualcosa ma nessuno si muoveva. Nel frattempo quell'uomo e i suoi amici si sono allontanati a bordo di due auto. Poi è arrivata la polizia e l'ambulanza. Ora quel ragazzo è intubato, per tutta la mattinata è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. È fuori pericolo ma rimane grave.».
BATTAGLIA: «DEVE STARE IN CARCERE» - Imma Battaglia, organizzatrice del Gay Village La Battaglia plaude il gesto di ribellione dei due giovani aggrediti, e quello del testimone che è intervenuto e che ha fornito alla polizia un completo identikit dell'uomo. «La polizia è arrivata subito e, anche grazie al racconto del testimone, ha identificato l'aggressore che era fuggito». La Squadra Mobile capitolina ha individuato A.S. di 40 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti, e lo ha denunciato in stato di libertà per tentato omicidio. «Non capisco perchè non lo abbiamo messo in carcere - attacca la Battaglia - . Da tempo sostengo che l'Italia deve firmare una legge sull'omofobia che deve essere considerata un'aggravante per questi reati. Il sindaco di Roma deve unirsi a noi in questa battaglia». Domenica, il vicesindaco di Roma, Mauro Cutrufo, farà visita al giovane ricoverato in ospedale. Alla base dell'aggressione, secondo la Battaglia, anche «un sovraffollamento di manifestazioni nella zona dell'Eur che avvicina persone eterogenee e può dar luogo a episodi di intolleranza omofobica come questo».
ALEMANNO: «INACCETTABILE CHE SIA FUORI» - «Una una violenza veramente ignobile e ingiustificabile» così dil sindaco di Roma, Gianni Alemanno, definisce l'aggressione subita dai due ragazzi gay. E anche per lui è «inaccettabile che un accoltellatore che ha agito con un chiaro movente di intolleranza sessuale sia oggi soltanto denunciato a piede libero per un mero cavillo procedurale». «Ancora una volta -aggiunge il primo cittadino - devo protestare vivamente per una decisione adottata da un magistrato. Senza certezza della pena e senza un' adeguata durezza di fronte ai reati di allarme sociali, qualsiasi politica di sicurezza e di lotta al crimine è delegittimata. Chiedo con forza che il magistrato inquirente adotti immediatamente il provvedimento di restrizione in carcere di questo delinquente».
«A ROMA SI VIVONO TEMPI BUI» - «Mai vissuti, a mia memoria, tempi così bui a Roma». Così Vladimir Luxuria commenta l'aggressione a due ragazzi gay. «La città - dice Luxuria, più volte protagonista delle serate del Gay Village - è sempre più insicura per tutte le categorie deboli non solo per le donne. Ci sentiamo tutti meno sicuri e viviamo con terrore questo clima fatto di squadracce e spedizioni punitive. Stavolta è toccato a due persone che erano colpevoli solo del fatto che si stavano abbracciando». Preoccupazione arriva anche dall'Arcigay: «Un episodio terribile, che ci sconvolge - dice il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo - . Purtroppo le aggressioni verso le persone gay , e soprattutto verso le coppie, sono in allarmante aumento nella Capitale. Nel Paese c’è un clima di intolleranza che vuole colpire anche i nostri amori».