Dal drappo nero nei musei ai banchetti informativi: nella Giornata mondiale contro l'Aids tante le iniziative delle associazioni
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MILANO - Tante iniziative ma nessuna campagna istituzionale in Italia nella Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids. Eppure ancora oggi nel nostro Paese ogni due ore una persona contrae l'Hiv e va ad aggiungersi ai 120mila sieropositivi presenti nel nostro Paese. Nonostante i numeri restino allarmanti (anche papa Benedetto XVI durante l'udienza del mercoledì a san Pietro ha sollecitato «iniziative per debellare il flagello dell'Aids»), il taglio annunciato per la Finanziaria 2006 di 150 milioni di euro ai fondi per la cooperazione non permetterà di rispettare l'impegno preso dal governo nel settembre scorso di finanziare con 260 milioni di euro il Global Fund per la lotta a Aids, malaria e tubercolosi petr il 2006-2007. Lettere aperte di protesta al ministro Storace sono arrivate dalle principali associazioni impegnate nella lotta la virus, a cominciare dal Network italiano persone sieropositive. Anche la Lila ha denunciato con una missiva carenze e lacune del nostro Paese sul fronte Aids (il documento è reperibile sul sito www.lila.it ). Le istituzioni, secondo la Lega italiana di lotta all'aids, possono solo vantare un accesso ai farmaci «abbastanza generalizzato», con «forti discrepanze» tuttavia a seconda del territorio. L'associazione denuncia tra l'altro «una vergognosa mancanza di campagne adeguate di prevenzione e informazione, mirate a target specifici».
LA CROCE TRA I GLUTEI - Se le istituzioni latitano, la società civile è in fermento. C'è una nuova campagna su stampa e tv che mostra un corpo nudo di donna ripreso da dietro, in cui la linea verticale dei glutei e quella orizzontale che li delimita sotto si intersecano formando una croce, a simbolo dei milioni di morti che la malattia ha causato. In alto la scritta «Aids. Fight it before it's too late» (sconfiggilo prima che sia troppo tardi). Il manifesto, provocatorio, ma di non immediata comprensione per la verità, è stato ideato dall'agenzia McCann-Erickson per Alfaomega, l'associazione di volontari che dal 1990 si batte contro la diffusione del virus, soprattutto a Mantova.
DRAPPO NERO NEI MUSEI ROMANI- Tra le tante iniziative del primo dicembre, ne segnaliamo due. Quella organizzata a Roma dall'Anlaids: un drappo nero sulle opere conservate in sette musei romani in memoria degli artisti scomparsi a causa dell'Aids (sono coinvolti Palazzo Venezia, Galleria Borghese, Palazzo Barberini, Palazzo Corsini, Galleria Doria Pamphilj, Galleria Spada, Palazzo dei Conservatori, Palazzo Nuovo Castel Gandolfo). E l'iniziativa del Sism (Segretariato italiano studenti di medicina) per il secondo anno consecutivo promuove la campagna del Cesvi «Fermiamo l'Aids sul nascere»: nelle loro 30 sedi vengono allestite mostre fotografiche, proiettati filmati e allestiti di banchetti con materiale informativo e raccolti proventi a favore del Fondo Takunda per la cura di 100 neomamme africane sieropositive.
AIDS E GAY - E con la 18esima Giornata mondiale contro l'Aids arrivano anche i risultati della più estesa indagine statistica mai condotta in Italia sulla popolazione omosessuale e bisessuale. Dalla ricerca e dagli ultimi dati ufficiali dell'Istituto superiore di sanità (Iss) emerge che la percentuale di gay continua a salire tra i nuovi casi di Aids (sfiorando nel biennio 2004-2005 il 20%, contro il 15% del biennio 1996-97), che due omosessuali su tre hanno fatto il test dell'Hiv ma uno su tre trova difficile reperire informazioni chiare sui rapporti sessuali a rischio di contagio. Secondo i primi risultati dell'indagine, battezzata Modi-di e condotta da Arcigay con l'approvazione e il finanziamento dell'Istituto superiore di sanità, il 68% dei gay e il 45% delle lesbiche si è sottoposto almeno una volta al test dell'Hiv. Sono sieropositivi il 4,2% dei primi e lo 0,5% delle seconde. «Se è vero - commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice - che il numero di nuovi malati di Aids, ma non quello di nuove infezioni, diminuisce ogni anno, per merito soprattutto delle nuove terapie, è anche vero che questa riduzione è più lenta per i gay che per il resto della popolazione.». I dati dell'indagine di Arcigay, la prima ad aver riguardato anche l'universo femminile, derivano dalle prime analisi condotte su un campione scremato di 6774 soggetti (4690 maschi, 2084 femmine), che si autodefiniscono gay o lesbiche, o che hanno avuto rapporti sessuali recenti con persone del proprio sesso.
INFO AL TELEFONO - Il telefono verde dell'Istituto superiore della sanità (800-861061) celebra la giornata mondiale prolungando il suo normale orario dalle 10 alle 18. Il servizio offre per l'occasione un'opportunità in più, sempre anonima e gratutita, per tutti coloro che vogliono sapere come e dove effettuare il test e conoscere meglio la malattia. Anche l'associazione NPS Italia, Network italiano persone sieropositive, incrementa il proprio lavoro lasciando aperto, con un orario non-stop, il proprio centralino (06-85305278) già a partire dalle 24 del 30 novembre fino alla stessa ora del primo dicembre.
A. Mu.
http://www.gaynews.it/view.php?ID=35185
giovedì 1 dicembre 2005
In Italia un sieropositivo ogni due ore
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Sex crimes and the Vatican
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