mercoledì 12 settembre 2007

Bacio al Colosseo: Falsa la notizia del rinvio a giudizio

La notizia secondo cui l'inchiesta ai danni di Roberto e Michele, i due ragazzi fermati a Roma davanti al Colosseo per essersi baciati, si sia conclusa è falsa.


Ci dispiace per l'ennesima brutta figura che l'onorevole Luca Volonté (UDC) compie ai danni del suo partito e della sua credibilità. Dovrebbe infatti sentirsi in dovere, come deputato della Repubblica, di informarsi meglio prima di sparare alle mosche con i cannoni. Dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, sapere e conoscere quali siano i passaggi formali che portano ad un eventuale processo. Se non avesse infatti agito di impulso abbagliato da furia omofobica, ma si fosse lasciato guidare dal lume della ragione, informandosi su cosa è realmente successo, forse non avremmo avuto il piacere di sentire la sua voce in questo dibattito.

Il Pubblico Ministero ha semplicemente messo a disposizione degli indagati gli atti prodotti dai carabinieri. Ora la difesa potrà, se lo vorrà, presentare una sua memoria difensiva. A quel punto il PM potrà decidere, avendo tutti gli elementi in mano, se procedere alla richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio. Tutte le affermazioni contenute nelle agenzie di stampa sono tratte dai verbali prodotti dai carabinieri, che essendo ora pubblici, sono a disposizione della stampa.

http://www.arcigay.it/show.php?2758

martedì 11 settembre 2007

11/9: il contributo gay

Le vittime gay della tragedia che ha cambiato il mondo sono tantissime. Nel triste elenco c'è anche il cappellano che ha dato il nome alla legge per il risarcimento anche alle coppie di fatto.


Se è vero che quel giorno ha cambiato il mondo, è altrettanto vero che gli eventi di quell'11 settembre 2001 hanno cambiato il corso di migliaia e migliaia di vite. Nella libera e cosmopolita New York, terra accogliente di tutte le razze e minoranze, la tragedia ha travolto bianchi e neri, cristiani e ebrei, gay e etero. Fra le vittime il numero di gay e lesbiche è alto. Come Padre Mychal Judge, cappellano dei pompieri di New York. L'elmetto di Judge è stato regalato a Papa Giovanni Paolo II come simbolo dei caduti e degli eroi dell'11 Settembre mentre le Giornate di Cinema Omosessuale - Venice Gays lo celebreranno col film Saint of 9/11, a lui dedicato.

A Mark Bingham, trent'unenne gay passeggero del volo United Airlines 93 caduto in Pennsylvania, è stato intitolata la la Bingham Cup, torneo di rugby per squadre gay. È grazie al sacrificio di Mark e degli altri passeggeri che volavano con lui che quell'aereo non si è schiantato contro la Casa Bianca. A San Francisco il 16 Settebre si festeggia il Mark Bingham Day.

David Charlebois era il co-pilota del volo American Airlines 77 caduto sul Pentagono. Membro dell'Associazione Nazionale dei Piloti Gay ha lasciato Tom Hay, suo convivente da 13 anni. Da 13 anni conviveano anche Carol Flyzik e Nancy Walsh. Entrambe membre della Human Rights Campaign. Carol era sul volo United Airlines 11, il primo ad essersi schiantato sulle torri.

Ronald Gamboa e il compagno Dan Brandhorst erano tra i membri fondatori del Pop Luck Club associazione di Los angeles per uomini gay che vogliono adottare figli. Entrambi volavano sull'aereo che si è schiantato sulla seconda torre. Insieme a loro il figlio adottivo David.

Ma la lista è lunghissima (e una parte potete trovarla qua). Per le tante coppie spezzate, nel 2002 il presidente degli Stati Uniti firmò il Mychal Judge Act, per garantire il risarcimento economico per la perdita ad alcuni dei conviventi delle vittime del 9/11 senza escudere da tali risarcimenti le coppie formate da persone dello stesso sesso. La legge porta il nome di quel cappellano che verrà celebrato alle Giornate di Cinema Omosessuale.

http://www.gay.it/channel/attualita/23385/11-9-il-contributo-gay.php

Padre Ralph: adesso sono gay e felice

Richard Chamberlain, il Padre Ralph di "Uccelli di Rovo" si confessa a "Vanity Fair", in edicola da domani. Sono riuscito a dichiararmi gay solo a 68 anni. Io e la chiesa non andiamo d'accordo.


«Se fossi stato Padre Ralph non avrei avuto il minimo dubbio. Avrei scelto Meggie. Io poi con la Chiesa non vado d'accordo: non mi piace che qualcuno mi dica a che cosa devo credere". Parola di Richard Chamberlain, il Padre Ralph di "Uccelli di Rovo", telefilm di successo che dal 17 settembre tornerà su Sky Vivo in 10 puntate, a cui se ne aggiungeranno due con il sequel del 1996, mai visto in Italia.

Oggi ha 73 anni ed è legato, da 31, al fidanzato Martin Rabbett. "Sono riuscito a dichiarare la mia omosessualità - svela al settimanale "Vanity Fair" in edicola da domani - solo a 68 anni, quando ormai sullo schermo non potevo più essere un eroe romantico. Sono nato nel 1934. Negli anni '40 e '50, essere omosessuali in America era molto peggio che essere traditori o assassini. Ho avuto paura".

Sul legame con Rabbett: "Ci siamo conosciuti 31 anni fa. Facevamo Tennessee Williams a teatro: lui era attore, ballerino e cantante. Martin è molto più giovane di me, è sempre stato gay dichiarato: per la sua generazione, - spiega - l'omosessualità non era qualcosa da nascondere. Certo, per lui non è stato facile. La nostra vita è stata come quella di un cane che è ferito a una zampa, eppure continua a correre su tre: questo significava essere nascosti".

Trascorre il tempo libero nuotando tutte le mattine nell'Oceano e cucinando. "Frequento solo persone che non lavorano nel cinema, perché gli attori sono troppo narcisisti: anch'io lo ero. E poi dipingo molto, - chiude Chamberlain - vendo i miei quadri. Valgono fino a 15 mila euro. Ma spesso li regalo: mi piace fare e ricevere regali".

http://www.gay.it/channel/attualita/23389/Padre-Ralph-adesso-sono-gay-e-felice.php

Gay al Colosseo, verso il processo. Il pm: "Non fu solo un bacio"

Il procuratore ha chiuso l'inchiesta procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio
Ma i due omosessuali si difendono: "Figurarsi se ci mettiamo a fare certe cose in pubblico"




Per il giudice non fu solo un bacio: quelle che quest'estate si scambiarono sotto il Colosseo una coppia di gay furono effusioni decisamente più esplicite. Come scrissero i carabinieri, il reato era "palese ed inequivocabile", una formula garbata usata per nasconde l'esplicito "rapporto sessuale orale".

Su quel caso, l'inchiesta è chiusa. Il procuratore ha depositato gli atti, procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio per atti osceni in luogo pubblico. Ma Roberto e Michele continuano a ripetere che fu solo un ingenuo bacio. "Sono una persona che tutti definiscono timida e riservata", sostiene Michele, 35 anni, di Lecce, uno dei due gay denunciati. "Figurarsi se ci mettiamo a fare certe cose in pubblico".

Della notte del 26 luglio non ha dimenticato nulla: "Io e Roberto non siamo fidanzati, ma ci conosciamo da tempo. Avevamo preso una cosa da bere e avevamo deciso di appartarci al Colosseo, in un posto tranquillo in cerca di intimità: non c'era nessuno e abbiamo cominciato a baciarci. Tutto qua".

Ma il pm non ci crede e alla coppia di omosessuali potrebbe presto contestare l'articolo 527 del codice penale, atti osceni in luogo pubblico, punibile con la reclusione da tre mesi e a due anni. Gli atti sono stati messi a disposizione del difensore che ha 20 giorni di tempo per chiedere attività istruttoria o depositare una memoria prima che il pm formuli le sue richieste.

Si parlò a lungo del bacio gay quest'estate. Due associazioni, il Gay Help Line e l'Arcigay Roma, giudicarono il fermo della coppia "un atto gravissimo": "Ancora oggi le coppie omosessuali sono considerate di serie B", tuonarono inferocite le associazioni omosessuali. Fu pure organizzato un bacio collettivo per esprimere solidarietà alla coppia. Coincidenza curiosa: propio il giorno in cui i due gay furono fermati dai carabinieri, la Cassazione pubblicò una sentenza in cui ribadì il diritto di ogni italiano ad esprimere "senza condizionamenti la propria identità sessuale".

(11 settembre 2007)
http://tinyurl.com/2fprn2

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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