venerdì 9 dicembre 2005

Gli uomini delle caverne

di Stefano Benni, il lupo



"Si dicono moderni, ma in realtà vogliono riportare il mondo indietro di milioni di anni.
Sono gli uomini delle caverne, gli estremisti del nuovo potere economico .
La loro mentalità è paleolitica : il mondo è del più forte, la clava è il profitto, e la terra è una preda.

Si distinguono perché si battono minacciosamente il petto gridando lo slogan: “Grandi lavori“. Amano scavare nuove caverne e gallerie per farci passare un supertreno superveloce ma non sanno costruire un normale, decoroso treno per i pendolari. Perché una delle loro paleobugie è questa : una cosa fatta male che va più in fretta è meglio di una cosa fatta bene che va più piano.
Sono eiaculatori precoci, che non ce la fanno a godere del mondo.

Stupidi e avidi, pitecantropi e pidueantropi, insistono in un progetto ormai fallito, un modello di sviluppo che non riesce più a progredire, ma solo a riportare indietro la qualità della vita di tutti.
Grugniscono: “non ci lasceremo intimidire”, si dicono moderni e chiamano gli altri arretrati.

Togliamogli dalla bocca questa bugia.

Arretrato è chi sceglie il progetto che piace agli affaristi e ai mafiosi.
Moderno è chi sceglie il progetto migliore.

Arretrato è chi fa propaganda a ciò che ha già deciso, come tutti i vecchi dittatori.
Moderno è chi lo fa discutendone prima.

Fare il ponte di Messina è una cazzata ducesco- neroniana.
Mettere a posto le ferrovie dei pendolari, la Salerno-Reggio Calabria, lo svincolo di Mestre e la tangenziale di Milano, rifare gli acquedotti , gli argini e i porti, questo sarebbe moderno.

Vendere un biglietto dove è segnata un’ora in meno da Milano a Napoli e poi fare tre ore di ritardo, è un vecchissimo trucco.
Arrivare in orario da Milano a Napoli sarebbe una trovata modernissima.

Emmenthal Lunardi non è moderno, gli appalti agli amici sono vecchi come il mondo. Ed è vecchio opportunismo essere un giorno europeista e un giorno devoluzionista.
I valsusini non solo contestano la Tav, ma fanno anche proposte. Hanno dell’economia una visione molto più moderna e complessa rispetto agli uomini delle caverne.

Saper riconoscere i punti critici della storia, quella dove il progresso si incrina e si rompe, è opera di alta ingegneria.

I vecchi cavernicoli almeno avevano un alibi: dovevano imparare tutto ogni giorno. Questi invece non hanno imparato e capito un c...o.

Continuano a fare miliardi con la spremuta di dinosauro, il petrolio preistorico, e non glie ne frega niente di pensare a cosa accadrà quando sarà finito.
Per questo gli uomini delle caverne sono furibondi: perché hanno di fronte una civiltà superiore. Gente che sa vedere il mondo come un organismo vivo, non come a una materia prima, e sa pensare a un futuro. Perciò mille volte più moderni e realisti di loro.

E adesso, pitrecantropi onorevoli e/o affaristi, andate pure nel vostro ristorante preferito a mangiare la tartare di mammuth, a parlare di dividendi, a far bancarotte e speculazioni.
Ma dalla manica della giacca blu, spunta il pelo.

Chiamatevi col vostro nome: siete uomini delle caverne quotati in borsa, negli ultimi anni avete scavato un tunnel , e adesso non sapete come uscirne. Usate pure la clava e il manganello , ma non dite che è in nome del progresso."


giovedì 8 dicembre 2005

Marito e moglie si risposano ma stavolta come coppia gay

Bernadette cambiò sesso rimanendo poi sposata con Joyce
Dopo un divorzio lampo le 2 anziane formalizzano la loro unione



Bernadette e Joyce

LONDRA - Una coppia di anziane signore ha rapidamente deciso di sfruttare l'apertura del governo inglese ai matrimoni gay ufficializzando la propria unione. E non ci sarebbe nulla di speciale fin qui, viste le migliaia di coppie che in Inghilterra faranno lo stesso. Ma Bernadette e Joyce hanno una storia particolare alle spalle. Infatti fino a 14 anni fa Bernadette era un uomo, di nome Bernard, ed era sposata proprio con Joyce. La coppia era comunque rimasta regolarmente insieme anche dopo il cambiamento di sesso.

Bernadette decise di sottoporsi all'operazione nel 1991 e da allora lei e Joyce hanno vissuto "come sorelle", secondo quanto hanno dichiarato al Sun. La coppia, sposata dunque da 38 anni, ha dovuto divorziare per il tempo di mezz'ora per poi contrarre nuovamente matrimonio, ma stavolta come coppia gay. L'unione civile è prevista per i prossimi giorni a Northampton.

La settantaseienne Bernadette ha dichiarato di aver desiderato d'essere donna sin dall'età di cinque anni. "Ho aspettato questo momento per 71 anni. Stamattina mi sono guardata allo specchio e ho detto, sì, ce l'hai fatta". Medico di professione e consulente scientifico durante il governo Thatcher, Bernadette aveva sposato Joyce, vedova del suo migliore amico, nel corso degli anni Sessanta, diventando patrigno dei due figli di lei.

(8 dicembre 2005)

http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/matrgay/matrgay/matrgay.html

lunedì 5 dicembre 2005

GAYLEFT: soddisfazione e gioia per l'accordo unitario sulle unioni civili annunciato da Prodi

Per Benedino "Finalmente potranno essere rimossi tutti gli ostacoli e le discriminazioni che hanno finora impedito alle coppie omosessuali italiane


GAYLEFT esprime grande soddisfazione e gioia per la notizia dell'accordo unitario al Tavolo programmatico dell'Unione, annunciato poco fa da Romano Prodi, sulla regolamentazione dei diritti pubblici e privati delle unioni civili. L'annuncio di Prodi rappresenta l'esito felice di una battaglia politica condotta da molti di noi negli ultimi anni dentro al centrosinistra e conferma l'impegno di tutta l'Unione ad affrontare i temi etici nel rispetto del principio della laicità dello Stato. Finalmente le coppie omosessuali italiane possono tornare a sperare di poter vivere in un paese fino in fondo europeo dove potranno essere rimossi tutti gli ostacoli e le discriminazioni che hanno finora impedito loro di essere cittadini a tutti gli effetti.


Andrea Benedino
portavoce nazionale GAYLEFT
consulta lgbt DS

Ulivo, unioni civili e ritiro dall'Iraq prime intese sul programma

Prodi ha annunciato l'intesa alla conferenza dell'Unione in corso in Umbria "Non si chiameranno PACS, ma una soluzione alle coppie di fatto ci sarà"
Il rientro da Nassiriya sarà concordato con le autorità di Bagdad
Il Professore rilancia: "Al governo solo per cambiare in profondità"




SAN MARTINO IN CAMPO (PERUGIA) - Intesa raggiunta all'interno dell'Unione sui contratti civili per riconoscere i diritti delle coppie di fatto e il ritiro dall'Iraq. Lo ha annunciato Romano Prodi durante una pausa dei lavori per la definizione del programma della coalizione di centrosinistra in corso a San Martino in Campo, in Umbria. Un programma, ha avvertito Prodi, che sarà "molto forte di riforma, molto coraggioso, perché gli eventi degli ultimi anni ci dicono che o siamo capaci di mettere in campo riforme coraggiose o l'Italia non ce la fa a rialzarsi".

"Dobbiamo dare un indirizzo preciso - ha detto ancora - che garantisca dinamismo al sistema e crei le premesse della ripresa, giustizia sociale e maggiore ridistribuzione dei redditi. Per questo servono riforme precise forti e specifiche".

Illustrando poi le prime intese raggiunte, il Professore ha spiegato che "non si chiameranno pacs, ma una soluzione legislativa alle unioni civili, alle cosiddette coppie di fatto, ci sarà nel programma dell'Unione". "Senza specificare il nome - ha aggiunto - c'è un accordo sulle unioni civili per stabilire diritti privati e pubblici". "Non è stato usato volutamente il termine pacs - ha chiarito ancora il leader del centrosinistra - per evitare tutte le polemiche e gli equivoci che ci sono stati fino ad ora".

Prodi ha anticipato che è stata raggiunta un'intesa collegiale anche sulle modalità del ritiro delle truppe italiane dall'Iraq. "Immediatamente dopo, se
vinceremo, proporrò un calendario per il ritiro del nostro contingente", ha fatto sapere. L'agenda del ritiro, ha chiarito ancora, sarà stabilita dopo aver "consultato il governo iracheno" e che in ogni caso "l'impegno di stabilizzare, pacificare e ricostruire anche democraticamente l'Iraq c'è". Per la stabilità della coalizione si tratta di un importante passo avanti, anche se bisogna tenere conto che al seminario umbro erano assenti per vari motivi l'Udeur, lo Sdi e i Comunisti italiani.

Accordo anche sul testamento biologico ''come deciso all'unanimita' dalla Commissione di bioetica e no all'eutanasia'', ha spiegato ancora il Professore.

Prodi ha quindi voluto parlare più in generale delle caratteristiche di un suo eventuale mandato a palazzo Chigi. "Questo governo - ha ribadito - dovrà essere un governo di profonde riforme e non di ordinaria amministrazione: da parte mia ho sottolineato che mi accingo a questa sfida soltanto se sarà possibile riformare profondamente l'Italia".

"Nella mia vita - ha aggiunto - ho avuto tutte le esperienze politiche che potevo avere, presidente del Consiglio e della Commissione Ue, e mi accingo a questa sfida soltanto se sarà utile per fare riprendere l'Italia, per dare una speranza e per convincere gli italiani che si può cambiare".

"Se vinciamo - ha proseguito il leader dell'Unione rispondendo a chi gli ricorda nuovamente le osservazioni fatte sull'Ulivo da Carlo De Benedetti - il nostro non può essere un governo di ordinaria amministrazione. Se torno, è per cambiare l'Italia. Non possiamo dare al riformismo un significato generico. Io mi presento al Paese con questo pacchetto di riforme, non mi interessa altro, anche perché non debbo aggiungere nulla al mio curriculum".

(5 dicembre 2005)

http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/politica/progprodi/progumbria/progumbria.html

Unione gay: Arcigay, Benedette dal capo della Chiesa Anglicana, maledette da Ruini

Lo Giudice: "L'Italia è l'unico tra i grandi stati europei a non essersi ancora dotato di una legge che riconosca alle coppie di fatto"


"Mentre in Gran Bretagna la legge sui matrimoni gay, o meglio il Civil partnership act, ha ricevuto la benedizione di sua maestà la regina Elisabetta in persona, capo della chiesa anglicana, che l'ha annunciata nel tradizionale discorso della corona sul programma di governo, il capo della chiesa cattolica italiana, il cardinal Camillo Ruini, presidente dei vescovi, osannato a destra e a manca come un sovrano, non perde occasione per scagliare anatemi contro la proposta di legge nostrana sui Pacs, i patti civili di solidarietà", così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alla notizia dell'entrata in vigore nel Regno unito della legge che riconosce giuridicamente le unioni dello stesso sesso.

"L'Italia è l'unico tra i grandi stati europei - continua Lo Giudice - a non essersi ancora dotato di una legge che riconosca alle coppie di fatto che lo desiderino diritti e doveri reciproci di buon senso, come quello di assistersi liberamente in ospedale in caso di malattia e avere permessi sul lavoro, prendere decisioni importanti sulla salute del partner in caso di sua incapacità, ereditare reciprocamente senza gli svantaggi di un testamento, ricevere la pensione di reversibilità, essere tutelati in caso di separazione, ecc.

"Tutti gli altri grandi stati a noi vicini, tra cui la Germania, la Francia, la Spagna e ora anche la Gran Bretagna, hanno, in alcuni casi da diversi anni, leggi di questo tipo, senza che alcun danno sia stato recato alle famiglie tradizionali, che talvolta se la passano perfino meglio di quelle di casa nostra.

"Quando i vertici del clero paventano infatti catastrofi e rovine per la famiglia fondata sul matrimonio non si riferiscono alle famiglie italiane in carne ed ossa, ma alla propria concezione ideologica di famiglia, alle quale vorrebbero che i cittadini italiani si adeguassero per imposizione di legge.

"Speriamo - conclude Lo Giudice - che l'esempio concreto di quello che sta accadendo nel resto del continente possa favorire, anche in Italia, una discussione più razionale e meno dogmatica, maggiormente basata sui fatti e sull'esperienza concreta".


http://www.gaynews.it/view.php?ID=35268

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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