"I gay non sono più discriminati". Con questa motivazione la ministra Carfagna non darà il patrocinio al Pride. Il nuovo ministro per le Pari Opportunità prende posizione sul patrocinio al Gay Pride nazionale del prossimo 28 giugno a Bologna: "non verrà dato". «Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride - ha spiegato Mara Carfagna al
Corriere della Sera di oggi - è quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo.»
Il ministro toglie così ogni dubbio sul finanziamento alla manifestazione più significativa per gay, lesbiche e trangender italiani. Soldi che non saranno concessi agli organizzatori del Pride nazionale diversamente da quanto fece, invece, il suo predecessore Barbara Pollastrini che li concesse sia in occasione del Torino Pride del 2006 che in quella del Roma Pride del 2007.
E ancora: «Io credo che l'omosessualità non sia più un problema.
Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare».
Come diceva il vecchio Lubrano: "la domanda sorge spontanea":
ma dove vive il ministro Carfagna? Basta leggere le cronache quotidiane per verificare che negli ultimi anni i fenomeni di intolleranza verso gli omosessuali sono in preoccupante ascesa.
Mi ha particolarmente colpito la storia (letta oggi su
gay.it) di
Andrea Peracchio, un ragazzo piemontese che da quando ha deciso di fare coming out, è stato allontanato da casa e da 14 anni non ha più rapporti né con i genitori, né con le sorelle e i fratelli che non gli hanno mai fatto conoscere i nipoti nati durante questa lontananza forzata. Da quando è comparso in televisione, poi, non ha neanche più un lavoro. I dirigenti della fabbrica dove Andrea lavorava come operaio, infatti, hanno deciso di non riconfermagli il contratto per non ben precisati "motivi di salute". La sua cartella clinica, quella che le grandi fabbriche redigono per ogni operaio, non gli è mai stata fatta vedere. Non solo, ma dopo qualche giorno che Andrea è stato ospite nel famoso programma di Canale 5, sono comparse scritte omofobe sul muro della sua casa. "Frocio di merda", "Gay al rogo", "Frocio Vaffanculo". Una situazione che è ben lontana dal clima di integrazione che il ministro Carfagna vorrebbe dipingere.
Riporto di seguito alcune dichiarazioni di politici e di associazioni glbt
Palermi(PDCI): Italia sempre più razzista e talebana. Offriamo l'immagine di un paese ipocrita e intollerante(DIRE) Roma, 19 mag. - "Ci mancava solo la Carfagna a dare lezioni di morale, rifiutando il patrocinio al Gay Pride. Caccia agli immigrati, campi rom a cui si dà fuoco, l'omicidio del ragazzo di Verona ad opera dei naziskin, le donne sotto attacco sull'aborto... Un Paese razzista e sempre più 'talebano'". Cosi l'esponente del Pdci Emanuela Palermi interviene sul "caso" Gay Pride. "E' questa- continua Palermi- l'immagine che l'Italia sta offrendo di sé. Un Paese ipocrita e intollerante, in cui il libero orientamento sessuale viene considerato un vizio. Fra un po', andando avanti così, arriveremo alla razza eletta".
Concia(PD) Carfagna rispetti chi vive in coppia per amoreRoma, 19 mag. (Adnkronos) - "Il Ministro Carfagna dice falsità a proposito degli omosessuali". E' quanto afferma Anna Paola Concia, parlamentare Pd, commentando le dichiarazioni sugli omosessuali del ministro per le Pari Opportunita', Mara Carfagna, riportate oggi dal Corriere della Sera.
'E' vero - dice Concia - che la società italiana ha un approccio di maggiore apertura verso gli omosessuali e questo è dovuto al lavoro svolto negli ultimi vent'anni dal movimento omosessuale italiano: ma è tristemente vero che la politica si rifiuta di registrare questo cambiamento. La Carfagna è consigliata male - aggiunge Concia - probabilmente dai suoi cinque amici omosessuali ricchi, che vivono in un contesto sociale protetto. Anche io - ammette la parlamentare Pd - vivo una condizione privilegiata: il mio status di parlamentare mi consente di godere di diritti e benefici non riconosciuti ai comuni cittadini omosessuali; ma faccio politica per occuparmi di chi non ha questi privilegi'.
'Il Ministro si confronti con la società vera - incalza Concia - si confronti con quegli omosessuali che vivono in coppia per amore e che non hanno il diritto di lasciare l'eredità al partner di una vita o godere della pensione di reversibilità di questi; si confronti con i problemi di chi non può succedere di diritto nel contratto di affitto, di prendere decisioni sulla salute del proprio partner, di chi non può assistere il proprio partner malato. La Carfagna ha deciso di non andare al gaypride? Significa - continua Concia - che il ministro si rifiuta di conoscere da vicino i problemi gravi di una parte della società italiana. Cara ministra Carfagna - conclude Concia - così non ci siamo proprio: negare il problema, negare l'evidenza, non è la maniera migliore per avviare il dialogo sul tema dei diritti civili in Italia'.
Picierno (PD) Carfagna non sia manicheaRoma, 19 mag. (Adnkronos) - "E' di pochi giorni fa la notizia di una madre che ha accoltellato la figlia perche' 'colpevole' di essere omosessuale, e quasi ogni giorno i fatti di cronaca ci raccontano di quanto la vita delle persone omosessuali sia densa di difficoltà". Lo afferma il ministro-ombra del Pd per le Politiche giovanili Pina Picierno, che aggiunge: "Non è vero purtroppo, come ha sostenuto Mara Carfagna nella sua intervista al 'Corriere', che non esiste un problema di integrazione".
"Anche per questo -prosegue- mi auguro davvero che il ministro delle Pari opportunità partecipi al Gay Pride, e non si faccia condizionare nella sua attività da visioni manichee e fuori dal tempo, da contrapposizioni retoriche e strumentali tra famiglia e coppie di fatto, tra laici e cattolici".
"Questo Paese ha bisogno di risposte adeguate e moderne, in linea con il costume, il sentire diffuso e i cambiamenti della società. E in questo senso l'approvazione di una legge civile che garantisca diritti e doveri ai conviventi, indipendentemente dall'orientamento sessuale, è nell'interesse delle giovani generazioni e del Paese" conclude Picierno.
ARCIGAY. Un principe baci e svegli Carfagna(AGI) - Roma, 19 apr. - L'arcigay chiede di incontrare il ministro delle Pari Opportunità dopo le sue dichiarazioni.
"Siccome ci teniamo che il ministro Mara Carfagna possa emanciparsi dal ruolo di matrigna - afferma Aurelio Mancuos, presidente nazionale di Arcigay - le chiediamo ufficialmente di incontrarci affinché possa distaccarsi dal mondo delle favole e ritornare tra i comuni mortali, che hanno bisogno di risposte concrete, non di consunte e provocatorie esternazioni sui giornali. Per questo sarebbe bene che un principe la baci e la svegli". "Ci chiediamo - dice Mancuso - come faccia a sostenere il ministro che non esistono discriminazioni sui luoghi di lavoro per le persone omosessuali? Saremmo tanto curiosi di sapere quali sono i gay che la Carfagna dice di conoscere e in quale mondo ella vive, perché ci pare che abbia una percezione della realtà del tutto distorta. Le persone lgbt in carne ed ossa soffrono e lottano molto piu' delle persone etero per portare avanti il loro amore e a volte sono costrette e nascondere il loro orientamento sessuale, in famiglia, a scuola, al proprio datore di lavoro. E' disumano affermare che non si voglia alcun tipo di riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali: evidentemente la Carfagna non sa quante siano i drammi vissuti in questi anni dalle persone che non possono dare una prospettiva, una dignità ai loro rapporti d'amore. Se a questo assommiamo la fiera negazione del patrocinio al Pride nazionale di Bologna del 28 giugno, la Carfagna invece che un ministro della Repubblica, sembra aver assunto il ruolo della matrigna di Cenerentola. Un ministro non si occupa dei singoli casi di discriminazione, per questo ci sono gli avvocati e gli ottimi sportelli della Cgil che da anni collaborano con Arcigay e le altre associazioni lgbt. A lei chiediamo di assumersi il compito e la responsabilità di scrivere una legge perché tutte le discriminazioni, quindi anche quelle contro le donne, siano evitate. Quando il ministro avrà tempo potrà, in questo senso, leggersi gli atti parlamentari della scorsa legislatura ed apprendere che proposte del genere erano state avanzate dal precedente governo ed erano in discussione nelle competenti commissioni.
Ristabiliamo, infine, la verità: sono 14 gli omicidi di persone lgbt e in due anni sono 50 sono gli atti gravi di violenza denunciati. Migliaia inoltre - conclude Mancuso - sono gli episodi di discriminazione subiti dalle persone lgbt, che non emergono perché milioni di gay e lesbiche sono costretti alla clandestinità sociale, in assenza di quelle leggi di tutela e di riconoscimento ormai in vigore in tutta Europa.
Melandri (PD) "Vigilare sui diritti"ROMA (ITALPRESS) - "Guai ad abbassare la guardia davanti agli ultimi preoccupanti segnali di crescita di un diffuso sentimento di ostilità degli italiani nei confronti dei Rom. Francamente non è accettabile, nella nostra civiltà giuridica, che davanti ad un fatto di cronaca, il reato commesso da un singolo diventi la colpa di tutta una comunità, di un intero gruppo. La politica, soprattutto per quelle forze la cui storia affonda nelle lotte per l'affermazione dei diritti in questo paese, ha l'obbligo di dare una risposta e di non cavalcare acriticamente l'onda emotiva che alimenta la paura e l'intolleranza".
Lo afferma Giovanna Melandri, esponente del Pd, per la quale "i muscoli non bastano per essere veramente piu' sicuri. Alle nuove insicurezze occorre rispondere anche con più diritti. Quando il ministro per le Pari opportunita' nega un semplice patrocinio ad una manifestazione, sostenendo che non vi sia in Italia un problema di discriminazione nei confronti della comunità gay, contribuisce anch'essa ad alimentare un brutto clima di intolleranza, divisione e contrapposizione. L'opposizione politica, ma anche quella culturale, dovrà costantemente vigilare affinché la risposta ai problemi del paese non faccia diminuire mai la garanzia di quei diritti che hanno fatto dell'Italia una grande democrazia europea, a partire da quelli delle minoranze", conclude Melandri.
GAYLIB:NO di Carfagna a coppie omo? Meglio la Mussolini(DIRE) Roma, 19 mag. - "Sono stupito dell'annunciata e pregiudiziale chiusura del ministro Mara Carfagna al riconoscimento dei diritti e dei doveri delle coppie omosessuali, cosa che rappresenterebbe la prima libertà negata di quel Popolo delle Libertà pure sostenuto centinaia di migliaia di gay". Lo afferma Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centro-destra), il quale sostiene che "recentemente Alessandra Mussolini aveva dimostrato assai più lungimiranza politica inserendo nel suo 'governo penombra' un omosessuale per le Pari Opportunità". GayLib ha pronte le sue proposte "alternative al mondo culturale ed al movimento omosessuale di sinistra ed in particolare il Riconoscimento delle unioni omoaffettive". "Mi auguro che il governo- conclude Oliari- forte di una ritrovata laicita', sappia seguire fino in fondo la via del liberalismo: non e' negando un diritto che se ne conserva un altro".
Gillini (PS) Destra omofoba non ama la diversità
(AGI) - Roma, 19 mag. - "Mi sembra che per il ministro Mara Carfagna sia più facile sparare a zero sul Gay Pride utilizzando i soliti pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni anziché svolgere una positiva attivita' di governo. Le sue sono solo due battutacce da bar che confermano quanto la destra italiana sia omofoba e non ami la diversità". Lo dice Franco Grillini, ex candidato del costituente partito Socialista a sindaco di Roma e direttore di Gaynews, ai microfoni di Ecotv.
Volonté (UDC) Brava Carfagna, i privilegi non sono diritti(DIRE) Roma, 19 mag. - "Le critiche della sinistra e dei gay contro la corretta decisione di Carfagna e Alemanno di non dare né patrocinio né soldi al Pride carnevalesco sono stravaganti".
È quanto afferma, in una nota, l'esponente del'Udc, Luca Volonté, secondo il quale "le stravaganti connivenze politiche con i sindacati gay di sinistra sono finite" e questa "è una buona notizia". Nell'ultimo anno, aggiunge Volonté, "oltre ai patrocini per sfilate e baccanali fuori stagione, abbiamo visto sponsorizzare dalle istituzioni pubbliche mostruosità blafeme di ogni tipo". Dunque, conclude l'esponente Udc, "brava Carfagna. La sinistra gay chiama diritti i propri privilegi discriminatori verso famiglie ed eterosessuali".