giovedì 1 febbraio 2007

PACS: passa il sì, Mastella contrario

Approvata la richiesta che impegna il governo a fare la legge L'Udeur vota il proprio testo e quelli di Udc e Forza Italia



Nel video Luca Volontè dell'UDC, nel corso del dibattito sulle mozioni antipacs, attacca duramente la militanza gay



ROMA — Alla fine vince la mozione dell'Ulivo, l'unica approvata su 8 presentate. Perché catalizza il voto di tutta l'Unione, compresa la Rosa nel Pugno che pure non ritira il suo testo. L'impegno a legiferare sulle coppie di fatto passa alla Camera con 301 voti contro 266 e 10 astenuti. Ma, nonostante il lavoro sotterraneo di diplomazia intentato da Dario Franceschini e compagni di Margherita e Ds, l'Udeur vota contro. E attorno al partito di Clemente Mastella si arrocca la Cdl per tentare di mettere in contraddizione la maggioranza. Non ci riesce, ma promette battaglia in Parlamento, una volta che il governo avrà presentato il disegno di legge sul quale stanno lavorando Rosy Bindi (Dl) e Barbara Pollastrini (Ds). Romano Prodi si dichiara «soddisfatto», ma ora chiede di «recuperare» l'Udeur lavorando con intelligenza alla nuova normativa che potrebbe essere presentata, per un primo giro di pareri, anche nel Consiglio dei ministri fissato domani. O al massimo in quello del 9 febbraio.

UDEUR NON CEDE — Ad un certo punto, nel primo pomeriggio, prima che si aprisse la discussione in aula, sembrava che l'Unione avesse recuperato gli udierrini con un'astensione che avrebbe comunque bloccato la sfida del centrodestra sui valori. Ma il ritiro delle mozioni da parte di Prc, Verdi e Pdci ha provocato la marcia indietro dell'Udeur che non se l'è sentita di farsi accomunare alla sinistra radicale. E così si è scelta la linea dura. Con gli applausi del centrodestra e il voto reciproco: l'Udeur che ha appoggiato le mozioni di Forza Italia, Udc e Lega e viceversa, con l'aggiunta di molti esponenti di An.

Per sfidare i cattolici dell'Ulivo il partito di Mastella ha presentato la sua mozione in parti separate, in modo da votare da sola la diffida a qualunque equiparazione tra le coppie etero e quelle omosessuali. Ma i cattolici della Margherita hanno fatto quadrato attorno all'Ulivo. Commento del capogruppo udierrino Mauro Fabris: «Dove stanno i teodem? Neanche di fronte a questo tema hanno avuto un sussulto di identità».

DISSIDENTI LAICI — Forza Italia, grazie alla mediazione di Enrico La Loggia, alla fine è riuscita a presentare una mozione unitaria, firmata dalla cattolica Isabella Bertolini e dall'ex radicale Benedetto Della Vedova. L'accordo è stato raggiunto sul fatto che della materia non doveva occuparsi il governo ma il Parlamento. Ma non sono mancati i «dissidenti» anche all'interno della Casa delle Libertà. In più votazioni si sono distinti alcuni gruppetti di laici che hanno votato in modo diverso rispetto ai loro partiti. Dentro Forza Italia, ad esempio, Margherita Boniver, Enrico Costa, Gaetano Pecorella, Stefania Prestigiacomo e Dario Rivolta. Un buon risultato ha incassato anche la mozione del Nuovo Psi con 169 voti.

Sul fronte opposto è da registrare la posizione della Rosa nel Pugno che, pur votando a favore della mozione dell'Ulivo, ha deciso di mettere ai voti anche il suo testo, pur sapendo che sarebbe stato bocciato. Del resto anche radicali e socialisti, come l'Udeur, ma per motivi opposti, non avevano firmato quelle 7 righe del programma dell'Unione sulle coppie di fatto.

MINISTRI AL LAVORO — Ora si attende che venga completato il lavoro sul testo che il governo dovrà presentare in Consiglio dei ministri. La Bindi, che lo sta redigendo insieme alla Pollastrini, ieri è intervenuta in aula tentando di rassicurare anche i contrari: «Non vogliamo ledere le prerogative del Parlamento, ma offrire un contributo di sintesi al libero confronto». Riprendendo l'invito del presidente Giorgio Napolitano ha parlato di «sintesi etica e culturale del nostro Paese», di «tutela dei diritti della famiglia e delle persone» e ha escluso il «riconoscimento delle convivenze in quanto tali». Infine: ha auspicato «un'ampia convergenza di Unione e Cdl in Parlamento». Insomma, un messaggio di pace che arriva quando la battaglia è appena cominciata.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=72165

martedì 30 gennaio 2007

Delusi dal presidente

Si dimetta, a sostituirlo Ruini o il Papa


Il Presidente della Repubblica Napolitano, intervistato sullo spinoso dibattito riguardo le coppie di fatto decide di prendere posizione e si dice certo che si arriverà al dialogo, "tenendo conto delle preoccupazioni espresse dal Pontefice e dalle alte gerarchie della Chiesa".

L’associazione Articolo Tre e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli sono delusi e contrariati dalle parole del Presidente Napolitano che, nella sua alta funzione, dovrebbe essere il primo garante della laicità e dell'indipendenza dello Stato, della sua sovranità e del rispetto di tutti i cittadini, comprese le minoranze.

Con queste gravi affermazioni Napoliltano rinnega la sua storia, che lo ha certamente visto in prima fila nelle battaglie di rinnovamento del diritto di famiglia e di dignità della donna, in favore di divorzio e aborto, e si schiera contro i diritti civili e in favore delle pretese discriminazioni di una confessione religiosa che non è “religione di stato” e che secondo la legge italiana (cui anche il Presidente è soggetto) dovrebbe astenersi dall'ingerenza nella vita politica nazionale.

Sarebbe onesto a questo punto dimettersi e chiamare a sostituirlo il presidente della Cei Ruini o il Papa. Almeno si porrebbe fine a una ridicola finzione e i cittadini italiani saprebbero chi li governa davvero.

Articolo Tre - Associazione Omosessuale - Palermo
Circolo Di Cultura Omosessuale Mario Mieli- Roma


http://www.gaynews.it/view.php?ID=72116

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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