Il senatore, 62 anni, una moglie e tre figli adottati, era stato arrestato l'11 giugno da un poliziotto in borghese che stava sorvegliando un bagno maschile sospettato di esser teatro di attività sessuali gay. Craig era entrato, si era seduto nel camerino accanto a quello dell'agente e aveva fatto 'piedino' sotto la parete divisoria.
"Lei non sa chi sono io", aveva detto il parlamentare mostrando il tesserino del Senato e denunciando "il completo malinteso". Il poliziotto non si era lasciato intimidire e lo aveva arrestato. Il senatore aveva subito una condanna a dieci giorni di carcere con la condizionale, un anno di libertà vigilata e 575 dollari di multa. Craig, che all'epoca dei fatti si era in effetti dichiarato colpevole, ha confermato di essere stato implicato nella vicenda ma, con i poliziotti che lo hanno arrestato, ha smentito di aver tenuto una condotta disordinata e lasciva, e ha accusato gli agenti di una errata ricostruzione dei suoi comportamenti.
La notizia dell'arresto di Craig è approdata solo di recente media nazionali. Il senatore, quando il caso è venuto alla ribalta con abbondanza di particolari tratti dal verbale del poliziotto, ha negato con forza di aver fatto "alcunché di male" e si è difeso dichiarando: "Non sono gay, non lo sono mai stato. Non sono nemmeno colpevole. Ho sbagliato a dichiararmi tale con la polizia, ma volevo chiudere presto la faccenda".
Sul caso Craig i repubblicani del Senato hanno aperto un'inchiesta e la Casa Bianca si è detta "delusa" per lo scandalo. Le dimissioni di Craig dal Congresso erano state chieste, fra gli altri, dal senatore conservatore Norm Coleman e dal collega dell'Arizona John McCain, che è candidato alla nomination del partito nella corsa alla presidenza.
(1 settembre 2007)
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