giovedì 8 gennaio 2009

Campione di ultimate fighting fa coming out: "Cominciai per difendermi dalle minacce"

Shad Smith ha fatto «coming out» dalle pagine del New York Times


shadsmithIn America c'è anche un campione di «ultimate fighting» dichiaratamente gay: Shad Smith ha fatto «coming out» dalle pagine del New York Times in un’intervista in cui ha rivelato di aver cominciato da giovane a studiare le discipline marziali perché si sentiva minacciato per il proprio orientamento sessuale. Nella Nba di basket fece scalpore il caso dell'ex star John Amaechi, diventato il primo giocatore di pallacanestro professionistico a rivelare di essere gay. Amaechi, di orgini inglesi, ha giocato nell'Nba per 5 stagioni ed è autore del libro autobiografico «Man in the Middle». Martina Navratilova, la piu famosa sportiva gay del mondo, ha pubblicamente applaudito il coraggio di Amaechi, che ha raccontato di essere stato spesso oggetto di insulti e discriminazione da parte di alcuni compagni e del suo tecnico. A Pechino invece c’è stato il primo «coming out» olimpico da parte del tuffatore Matthew Mitcham, 20enne australiano: «I miei compagni lo sanno, non sono mica scemi. Per me non è un problema, spero neanche per gli altri».


http://www.gaynews.it/view.php?ID=80337

mercoledì 7 gennaio 2009

Italiani veri

“I gay nel calcio non esistono” ha dichiarato, in un'intervista a Klaus Davi. Marcello Lippi, l’allenatore della nazionale italiana capitanata da Fabio Cannavaro che in questi giorni si è distinto per frasi illuminanti come “Gomorra non giova all’immagine dell’Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative”.

Il suddetto Fabio Cannavaro è anche contro i matrimoni gay perché “su quello, forse, sono più italiano” ed è lo stesso Fabio Cannavaro che a Madrid qualche anno fa sventolò un tricolore con un fascio littorio al centro.

In Italia i gay danno fastidio… ma fortunatamente ancora per poco. Nei prossimi giorni il “cantautore” Povia ed il suo amico ex gay Luca presenteranno al mondo la miracolosa pastiglia “Non più gay”.

Soddisfatti o deportati.

Sanremo: Agliardi non trova big per la canzone sui gay



"Mentre Povia si lamenta di minacce ed insulti ricevuti, che se provati meritano la nostra più ferma condanna, scoppia il caso di Niccolò Agliardi, noto cantautore che non è riuscito a trovare un Big che lo affiancasse nell'interpretare un testo sempre sui gay, ma di tutt'altro taglio rispetto a quello che si suppone abbia quello presentato da Povia". E' quanto afferma il presidente nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso. "In questo caso -spiega- la direzione artistica del Festival non c'entra, ma il forfait all'ultimo minuto del big che doveva sostenere Agliardi nella sezione 'nuove proposte' fa pensare che in questo Paese sia dilagante un atteggiamento preoccupante anche dentro il mondo della canzone. Se Agliardi è d'accordo, siamo pronti a diffondere la sua canzone in ogni sito, attività, luogo di aggregazione lgbt". Tornando invece al caso Povia, Mancuso ribadisce che "la nostra dura presa di posizione ha permesso di comprendere come l'operazione 'Luca era gay', ha come obiettivo di aprire una discussione pubblica sulla possibile guarigione dall'omosessualità e ciò è possibile solamente in Italia, paese dove politica, chiesa, pezzi della cultura e dello spettacolo si rendono protagonisti di una vera e propria campagna di propaganda anti omosessuale di vastissime dimensioni". "Ancora oggi -continua Mancuso- Bonolis e la direzione artistica del Festival non hanno pronunciato nemmeno una parola in merito alla vicenda Povia, a noi non rimane che intraprendere un'azione di vasto raggio che punti alla ridicolizzazione e allo smascheramento di un'operazione tutta commerciale, tesa ad accreditare tesi bandite da tutti i paesi civili. Siamo inoltre certi -conclude- che i colpi di scena non sono finiti, come si apprenderà nei prossimi giorni".

Adnkronos, 5 gennaio 2009

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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