sabato 23 ottobre 2004

Elezioni suppletive per la Camera dei Deputati

Come forse saprete domani e lunedì si terranno le elezioni suppletive per sostituire i sei deputati italiani che, essendo stati eletti deputati europei in primavera, hanno scelto di lasciare il Parlamento Italiano e il deputato del collegio ligure deceduto in un incidente stradale.
Se volete conoscere in tempo reale il risultato dello scrutinio delle schede nel collegio 6 della Toscana (ma anche negli altri scegliendo il collegio nel menù a tendina) potete consultare da lunedì pomeriggio il sito http://www.repubblica.it/speciale/2004/elezioni/suppletive/toscana6.html

Anche per queste elezioni farò lo scrutatore; per questo motivo sospenderò la pubblicazione di nuovi articoli fino a martedì mattina.
Spero di non mancarvi troppo :DDDD

venerdì 22 ottobre 2004

Tessera "Amici di Emergency" anno 2005

E' iniziata la campagna di tesseramento per l'anno 2005.
I sostenitori di Emergency che desiderano ricevere la tessera possono richiederla inviando un contributo minimo di 20 euro tramite conto corrente postale n. 28426203 oppure on-line dal sito www.emergency.it; in entrambi i casi indicare nella causale "tessera 2005".
Ricordatevi di inserire tutti i vostri dati (nome e cognome, via, cap, città e provincia) sia sul bollettino postale che sul form per la donazione on-line.

Ulteriori informazioni sul sito www.emergency.it nella sezione "come aiutarci" o telefonando al numero 02-881881

Grazie a tutti gli amici di Emergency che vorranno continuare ad esserlo anche per il 2005

Rivoluzione sugli schermi dei pc

Il desktop diventa tridimensionale
Interfaccia sviluppata da Sun e dalla comunità open source
"Dopo 40 anni, cambierà il rapporto tra utente e computer"
di ALESSIO BALBI



MILANO - Lo schermo dei pc potrebbe presto diventare qualcosa di totalmente diverso da ciò a cui siamo abituati. Sono passati quasi quarant'anni da quando gli informatici di Stanford e di Palo Alto pensarono che i computer avrebbero potuto usare un'interfaccia differente da quella testuale e svilupparono, per la prima volta, un desktop composto di finestre e icone. Da allora, chi usa un pc ha sempre pensato allo schermo come a un ambiente bidimensionale. Ci sono voluti quarant'anni perché all'altezza e alla larghezza si aggiungesse la profondità.

La statunitense Sun, presente anche quest'anno allo Smau di Milano, ha lanciato il progetto "Looking glass". L'idea è appunto quella di rivoluzionare l'interfaccia grafica dei pc, trasformando una superficie piatta in un ambiente nel quale sia possibile muoversi come in una stanza, rendendo del tutto nuovo il rapporto tra l'utente e l'interfaccia.

"Il punto di forza del Looking Glass Project", spiegano da Sun, "è innanzitutto l'impatto visivo". La società di Santa Clara pensa che gli utenti, specie dapprima quelli più "evoluti", apprezzeranno particolarmente le finestre traslucide completamente manipolabili che caratterizzano il sistema. "Ma la vera rivoluzione sarà un'altra", prevede Sun. "Usare tre dimensioni significa non solo poter disporre le finestre sullo schermo in modo più comodo e razionale. Significa soprattutto mandare in soffitta la tradizionale catalogazione 'ad albero' dei dati, trasformando il computer in un luogo nel quale è possibile trovare le proprie cose come in una stanza, usando la memoria visiva".

Quest'estate, Sun ha "donato" il progetto Looking Glass alla comunità open source: gli sviluppatori Linux possono scaricare liberamente il codice del programma per modificarlo, migliorarlo e ridistribuirlo. L'obiettivo più immediato è rendere l'interfaccia tridimensionale un ambiente desktop stabile e compatibile con il sistema operativo del pinguino. In prospettiva, però, la rivoluzione 3D punta a espandersi anche altrove, in particolare, ovviamente, verso i sistemi Microsoft. D'altra parte, anche il nuovo Windows Longhorn dovrebbe includere la possibilità di manipolare le finestre in maniera tridimensionale. Più ardua, nel medio periodo, l'invasione del mondo Macintosh. La casa della mela sta comunque sviluppando autonomamente l'idea e alcuni esempi di desktop 3D si sono già visti nei sistemi operativi Mac.
(22 ottobre 2004)

http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/smau/desktop/desktop/desktop.html

Il P2P? Non fa che crescere

Mentre appaiono nuovi studi sul declino di Kazaa a favore di eDonkey alcuni accademici americani si imbarcano in misurazioni di nuova concezione, scoprendo che l'uso del P2P non è mai calato, checché ne dicano le major. Crociate inutili?

22/10/04 - News - San Francisco (USA) - "Secondo le nostre rilevazioni, il volume del traffico P2P non è mai sceso dal 2003 ad oggi. I dati confliggono con le dichiarazioni di cali significativi del traffico". Ad affermare che il peer-to-peer vive oggi un'età di costante crescita sono gli accademici statunitensi che hanno presentato un singolare studio denominato "Il P2P sta morendo o si sta solo nascondendo?".

Gli autori - Thomas Karagiannis, Andre Broido, Nevil Brownlee, kc claffy e Michalis Faloutsos dell'Università di Riverside e quella di San Diego nonché membri dell'associazione CAIDA - affermano di aver seguito una procedura di indagine innovativa che si basa sulla misurazione del traffico su tutti i protocolli peer-to-peer conosciuti.

"Inoltre - si legge nell'abstract dello studio - andiamo oltre la ben nota limitazione sulle porte attraverso il reverse engineering dei protocolli e l'identificazione delle caratteristiche dell'utilizzo. E scopriamo che, se viene misurato con attenzione, il traffico P2P non è mai sceso; in realtà non abbiamo mai notato un calo del traffico P2P nel tempo (qualsiasi cambiamento è un aumento) da nessuna delle nostre rilevazioni".

Lo studio (qui in pdf) viene presentato come autorevole risposta ad alcune rilevazioni presentate dai discografici che indicherebbero un calo nell'uso del peer-to-peer come conseguenza della crociata legale che ormai da tempo viene condotta non soltanto verso chi realizza software di scambio, ma anche direttamente verso gli utenti finali.

"A nostro parere - spiegano infatti gli autori dello studio - accurate misurazioni sono destinate probabilmente a rimanere assai difficili dal momento che gli utenti P2P si spostano spesso su protocolli nuovi e più sofisticati, ad esempio BitTorrent. In linea generale possiamo osservare che l'attività P2P non è diminuita. Al contrario, il traffico P2P rappresenta una parte consistente del traffico internet ed è destinato a continuare a crescere nel tempo, indipendentemente dai comportamenti della RIAA".

Proprio nelle scorse ore è stato peraltro presentato un nuovo studio della società di rilevazione BayTSP, secondo cui per la prima volta lo scorso mese i volumi di traffico delle reti eDonkey-Overnet hanno superato quelli del network di FastTrack, dove primeggia Kazaa. Il lento declino di Kazaa, già segnalato lo scorso luglio sembra dunque proseguire, probabilmente a causa del fatto che molte delle denunce presentate dalle major contro gli utenti hanno preso di mira proprio utenti della piattaforma di Sharman Networks.

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50128

giovedì 21 ottobre 2004

Altan

altan

Il gip di Bari: "Gli ex ostaggi italiani mercenari al servizio degli Usa"

"Stefio, Cupertino, Agliana e Quattrocchi furono arruolati da Giampiero Spinelli e dalla sua società, la 'Presidium'"
Un testimone: "Potevano fermare le persone e aprire il fuoco"
I body guard: "Tutto falso. Eravamo operatori della sicurezza"

BARI - Gli ex ostaggi italiani sequestrati in Iraq per 56 giorni "erano veri e propri fiancheggiatori delle forze della coalizione e questo spiega, se non giustifica, l'atteggiamento dei sequestratori nei loro confronti". Lo scrive il gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, riferendosi a Umberto Cupertino, Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Fabrizio Quattrocchi (quest'ultimo ucciso durante la prigionia).

Il provvedimento del gip è quello con cui, nelle scorse settimane, ha imposto il divieto di espatrio (poi annullato dal Tribunale del Riesame) a Giampiero Spinelli, il trentenne di Sammichele di Bari amico di Cupertino, indagato per arruolamenti o armamenti non autorizzati al servizio di uno Stato estero (articolo 288 codice penale).

Esaminando il ruolo della società Presiudim corporation con sede alle Seychelles, attraverso la quale - secondo l'accusa - Spinelli ha compiuto a Sammichele di Bari i reclutamenti degli italiani, il gip scrive che la Presidium è "un centro di addestramento ed arruolamento di mercenari (o peggio, come farebbe pensare la scelta della sede centrale in un paradiso fiscale e la relativa tranquillità che offre...").

Spinelli è accusato "in concorso con altre persone" di aver arruolato personalmente a Sammichele di Bari Cupertino, Agliana e Dridi Forese "affinché militassero in territorio irakeno in favore di forze armate straniere (anglo-americane, per la precisione) in concerto e in cooperazione con le medesime, in contrapposizione a gruppi armati stranieri".

Nel provvedimento il gip aggiunge che le indagini sinora compiute "hanno consentito di accertare che era effettivamente vero quanto ipotizzato, subito dopo il sequestro dei quattro italiani in Iraq, che essi erano sul territorio di quel Paese in veste di mercenari, o quantomeno, di 'gorilla' a protezione di uomini di affari in quel martoriato Paese".

Tra le testimonianze raccolte del giudice è risultata determinante quella di Paolo Casti, arruolato dal febbraio 2004 in Iraq, che ha dichiarato che i body guard italiani arruolati dagli Stati Uniti avevano "il potere di fermare e controllare le persone, e in caso di necessità di aprire il fuoco, sempre e solo in risposta ad attacco armato".

Minaccia reazioni Maurizio Agliana e controbatte: "Non è vero. Eravamo in Iraq incaricati di protezione ravvicinata con un contratto della Sicurezza privata, ovviamente nell' ambito del programma delle Forze di coalizione. Tutto qui". Identica la posizione di Salvatore Stefio: "Riaffermo che noi eravamo, come lo siamo sempre stati, operatori della sicurezza".
(21 ottobre 2004)

http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/esteri/iraqita/gipdice/gipdice.html

Barroso sfida l'Europarlamento. Su Buttiglione si va alla conta

Non ci sarà nessuno rimpasto, in seno alla Commissione europea. Il presidente designato della Commissione, José Manuel Barroso, conferma pienamente la fiducia a Rocco Buttiglione. Il suo portafoglio non verrà ritoccato, al filosofo rimangono le deleghe di Giustizia e Affari Interni.

Si intravede però una piccola novità. Meglio chiamarla una finta apertura nei confronti di Verdi, Socialisti e una buona fetta del gruppo liberale, intenzionati a sfiduciare la Commissione in Parlamento. Le conseguenze sarebbero traumatiche: Barroso, essendo stato legittimato come presidente della Commissione dal voto di Strasburgo (a luglio), rimarrebbe al suo posto. Ma dovrebbe nominare nuovi commissari. E un'eventualità del genere rappresenterebbe una crisi politica mai verificatasi prima in Europa. Per salvare la sua Commissione, Barroso ha presentato ai capigruppo del Parlamento europeo un documento in cui fa presente la possibilità che un gruppo di quattro commissari, da lui presieduto, sia incaricato di convalidare le iniziative sulla discriminazione, diritti e libertà. Del gruppo non farebbe parte Rocco Buttiglione.

Lo stesso Buttiglione è d'accordo con questa ipotesi. In una lettera inviata a Barroso, il filosofo precisa: «Non mi aspetto che un conflitto possa emergere fra la mia coscienza e il mio dovere quale commissario, ma se questo dovesse essere il caso durante il mio mandato sono pronto a chiedere formalmente di essere esonerato dallo svolgimento di determinati atti e di essere sostituito nello stesso». Oltre a questo, Buttiglione, nella missiva – cinque paragrafi in tutto – recita il “mea culpa”, cercando di redimersi per le dichiarazioni su donne e omosessuali. «Parole emotivamente cariche come peccato forse non dovrebbero essere forse introdotte nel dibattito politico», ha scritto il filosofo. Barroso ha anche annunciato che per gli altri cinque commissari sui quali sono state espresse delle riserve sarà lui a subentrare ogni volta che ci saranno problemi.

La mossa tattica di Barroso non ha comunque sortito l’effetto desiderato. Socialisti, Verdi e Liberali, confermano le loro posizioni e sono orientati a votare in Parlamento contro la fiducia alla Commissione. Daniel Cohn-Bendit, copresidente dei Verdi a Strasburgo, afferma: «La proposta di Barroso è aberrante. La sinistra voterà contro la Commissione, i liberali sono divisi. Questa Commissione o passa con un piccolo scarto o non passa del tutto». Barroso, a quanto sembra (i Socialisti confermano: «Se non cambia la delega di Buttiglione e della danese Kroes, la Commissione salta») ha fallito la sua mediazione.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=38630

Novità Feltrinelli in dvd: esce oggi Fahrenheit 9/11 di Michael Moore

Fahrenheit 9/11 è il nuovo film di Michael Moore. Dopo aver vinto l’Oscar con Bowling a Columbine, Moore mette il suo talento al servizio di una coraggiosa inchiesta sulla politica di George W. Bush e la guerra in Iraq.
Finalmente esce oggi, nella nuova collana "Feltrinelli Real Cinema", il dvd del film che ha vinto a Cannes e sbancato ovunque i botteghini, insieme a un fascicolo di 64 pagine che raccoglie saggi, commenti, interviste e altri materiali inediti.

La scheda del film: http://www.feltrinelli.it/SchedaLibro?id_volume=5000323

I trailer: http://www.feltrinelli.it/IntervistaInterna?id_int=1361

mercoledì 20 ottobre 2004

E Gesù salvò il ragazzo del centurione

Omosessualità. Se si legge il vangelo in greco (e Buttiglione l'ha letto in greco).
mercoledì 20 ottobre 2004 , di Il Riformista


Chi afferma che Rocco Buttiglione sia, insieme alla Chiesa, un sessuofobo che non rispetta gli omosessuali, discriminandoli, esprime un giudizio ingeneroso per Buttiglione e per la stessa Chiesa. Anzi, di più: privo di fondamento. Possiamo dimostrarlo? Sì, che possiamo. Circa vent'anni fa, il ciellino Buttiglione confidò in una trasmissione televisiva di Andrea Barbato di aver letto il Vangelo in greco. C'è da credergli, perché uno degli allievi prediletti di Augusto Del Noce è uomo di letture non solo vaste bensì profonde. Piccola premessa. Nel testo greco (e nella traduzione latina) di alcuni brani evangelici appare la parola «pais» (in latino, «puer»), che significa «ragazzo». Le traduzioni italiane però non fanno giustizia al testo, traducendo il termine greco «pais» con la parola «servo». Sembra un dettaglio insignificante. Tale non è per chi, come Buttiglione, legge il messaggio evangelico nell' originale greco. Fine della premessa.

Nei vangeli di Luca e di Matteo si racconta l'episodio del centurione romano che si avvicina a Gesù per chiedergli la guarigione di una persona. Esclama il centurione: «Signore, il mio "servo" giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù è mosso subito da compassione: «Verrò e lo curerò», gli risponde. Quel servo altro non è che l'amante efebico del centurione romano, particolare che è avvalorato dal successivo passo lucano: «Il centurione l'aveva molto caro». Poiché gli ufficiali romani non potevano portare con sé le mogli nelle province e nemmeno sposare una donna del luogo, l'omosessualità era diffusa. come del resto nell'antica Roma.

L'interrogativo a questo punto è: Gesù era consapevole della situazione particolare da cui scaturiva la richiesta del centurione? I biblisti che hanno studiato la questione rispondono
in genere di sì. Gesù aveva ben compreso il retroscena. Purtuttavia non lo scaccia. non si indigna contro di lui. Al contrario. arriva persino ad elogiare al cospetto degli abitanti di Cafarnao la fede del centurione: «In verità vi dico che in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande». Tanto grande fu agli occhi del Messia quella testimonianza di fede che nel messale romano, poco prima di ricevere l'eucaristia, i fedeli cristiani ripetono: «Signore. non sono degno di partecipare alla Tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato». Sono le parole del centurione ro mano. omosessuale a cui Gesù ha voluto bene. Adesso, riletto e meditato il passo evangelico, sarebbe cosa buona e giusta che gli omosessuali facessero un fioretto: la smettano una volta per tutte di recitare la trita litania secondo cui la Chiesa sarebbe sessuofobica.

Leader lesbica uccisa nella sua Africa

di Delia Vaccarello

«Mi chiamo Fanny Ann, faccio parte dell'Associazione Gay e Lesbica della Sierra Leone.
Vorrei fare conoscere a voi, Membri della Commissione Onu per i diritti umani, i pericoli che affrontano le organizzazioni e le persone vulnerabili, non solo nel mio amato paese, ma in tutta l'Africa.
Il mio tema di interesse è la comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender, un tema che la maggioranza dei leader africani cerca di evitare».
Si è fatto buio ormai da ore, il caldo umido africano le si appiccica sulla pelle. E' la notte tra il 28 e il 29 settembre.
Il palazzo dove sta lavorando è deserto. Non è la prima notte che trascorre curva sui pc dell'associazione da lei fondata nel 2002. Una scrivania e un palazzo che scottano, quasi fossero piazzati sul fronte di una guerra che vede scontrarsi da una parte l'esercito di chi viola i diritti umani e dall'altra un manipolo di coraggiosi, armati solo della strenua volontà di «rompere il silenzio». «To break the silence» come dicono gli inglesi, come dice lei nel discorso tenuto a Ginevra questo aprile, presso la Commissione per i diritti umani dell'Onu, per caldeggiare il voto sulla risoluzione proposta l'anno prima dal Brasile e tesa ad alzare la guardia su discriminazioni, aggressioni, stupri e omicidi ai danni di omosex e trans che si commettono ogni giorno ovunque nel mondo e in Africa con maggiore licenza.
Una risoluzione che non è passata anche per l'influenza esercitata in sede Onu dal Vaticano e dai paesi fondamentalisti.
Quando non infrange il silenzio, Fanny lavora nel silenzio, di notte, dopo aver trascorso la giornata a tendere le mani come liane perché il suo aiuto arrivi il più lontano possibile. Sa che la libertà per le donne, in particolare per le lesbiche, è imprescindibile dalla capacità di mantenersi.
Investe il suo denaro per comperare tessuti, li porta alle giovani lesbiche affinché provvedano a confezionare vestiti per sopravvivere. Uno dei suoi motti: fare grandi azioni, come recarsi a
Ginevra a parlare dell'Africa, superando ogni difficoltà per ottenere il visto, e piccole azioni.
Acquistare un rotolo di stoffe in più, andare spesso nelle scuole per insegnare ai ragazzi il rispetto dei diritti umani.
Un altro suo motto è: «perseveranza». Ci vuole perseveranza per affrontare, giorno dopo giorno, la paura. «Signori della Commissione, noi viviamo nel timore che la nostra famiglia ci ripudi, perché spesso avviene che le lesbiche, i gay, i bisessuali e i trans vengano cacciati di casa quando i familiari conoscono la loro vera identità.
Questi giovani non sanno dove andare, finiscono nella strada, e sono obbligati a ricorrere alla prostituzione. Viviamo nella paura anche all'interno delle nostre comunità. Il fatto che gli attacchi omofobici non siano puniti dalle autorità stimola ancora di più i comportamenti violenti e discriminatori».
Le parole del discorso pronunciato davanti ai rappresentanti di 52 paesi del mondo sono la sua forza in questa notte.
È sola. Potrebbe succedere di tutto. Il segreto non è ignorare la paura, ma darsi coraggio.
Fanny Ann ha trovato il coraggio di andare nello Zwimbabwe a cercare aiuto presso un gruppo di gay e lesbiche per fondare la prima associazione in Sierra Leone. La presenza di un'associazione dice al mondo che omosex e trans esistono. «Signori della Commissione, noi esistiamo, ma poichè si accaniscono a negare la nostra esistenza, viviamo in una paura permanente.
Abbiamo paura anche della polizia e dei funzionari che possono arrestarci e incarcerarci solo per il nostro orientamento sessuale. Hanno arrestato un giovane a Freetowm perchè si vestiva da donna. È in prigione senza che ci sia un'accusa nei suoi confronti».
Chiunque abbia cercato di minacciarla perché lesbica, dai poliziotti agli impiegati di banca, non è riuscito a fermarla. In banca quando versa o preleva per conto dell'associazione, l'impiegato la costringe a dire il nome del gruppo per esteso, non basta che pronunci il numero del conto. Così tutti i clienti sanno che è lesbica.
Qualcuno per strada potrebbe seguirla. A casa ci sono Esther, la sua compagna, e Valentine, il figlio di nove anni. Spesso fa lunghi giri prima di rientrare. Una cautela inutile quando va in ufficio, la sede dell'associazione è nota.
Avrebbe potuto emigrare in Sudafrica, unico paese del continente che vieta le discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale. Ma Fanny ha un inguaribile difetto: ama la sua terra, la sua Freetown dove è nata trent'anni fa. Conosce l'inglese, il francese, il krio e lo swahili. Ama la libertà, non la fuga.
Ha un sogno: «Vedere sempre più donne che si liberano e che lottano per ciò in cui credono, vedere un universo libero da discriminazione, tortura e violenza». Sa che con le sue abilità e le sue passioni può fare molto, anche in quanto educatrice, amministratrice ed esperta di marketing.
Il lavoro qualificato le ha procurato i guadagni per svolgere l'attività politica in difesa di gay e lesbiche e creare una rete con contatti in dodici stati africani. La sua famiglia d'origine «sopporta» il suo lesbismo, piegata da tanta tenacia. L'istinto di libertà ce l'ha nel sangue.
Fanny è creola, discende dagli schiavi. La sua mamma biologica è rimasta incinta di lei a 12 anni. Poi Fanny è stata adottata. Ha superato le difficoltà da bambina, ha affrontato le resistenze in famiglia. È diventata forte abbastanza per iniziare a rompere il
silenzio. Per trovare le parole giuste e urlare al mondo i crimini ai danni degli omosex.
Parole che suonano premonitrici mentre lavora in associazione, nella notte tra il 28 e il 29 settembre. Intorno a lei il buio e la solitudine. «Il silenzio crea vulnerabilità. E voi, membri della Commissione per i Diritti Umani, potete rompere il silenzio.
Voi potete riconoscere che esistiamo, in Africa e dappertutto, e potete riconoscere che ogni giorno vengono violati i nostri diritti umani, ogni giorno ci sono aggressioni e omicidi, ogni giorno restano vittime lesbiche, gay, persone trans».
La porta si apre. Si volta di scatto. L'urlo le resta in gola. Sono in tanti. Non perdono tempo. L’aggrediscono uno dopo l'altro. La pugnalano. Le afferrano la testa, le spezzano il collo.
È notte fonda Signori della Commissione. Il silenzio è rimasto intatto.Gli omicidi non sono stati ancora identificati.
L'associazione Human rights watch chiede che anche questo delitto non resti impunito.
(Per sostenere il figlio di Fanny Ann e la Sierra Leone Lesbian and Gay Association scrivere a Daniel@mask.org.za)

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=LIBE&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=38607

Booker Prize a un romanzo gay

Verdetto inedito in 36 anni di uno dei più prestigiosi premi letterari assegnato a "The line of Beauty" di Alam Hollinghurst
Il libro narra le vicende di un omosessuale nella Londra anni Ottanta di Margaret Thatcher tra sesso, droga e amore

Mercoledì 20 ottobre 2004 di La Repubblica



Alan Hollinghurst


LONDRA - Un verdetto che farà discutere. Ma che è inequivocabile segno di tempi cambiati. Per la prima volta nella sua storia lunga 36 anni, il prestigioso Booker Prize, uno dei premi letterari più importanti al mondo, è stato assegnato a un libro con tematiche gay. Si tratta di The line of Beauty (la linea della bellezza) dello scrittore britannico Alam Hollinghurst, 50enne.

"Questa volta la decisione è stata incredibilmente difficile e combattuta", ha dichiarato il presidente della giuria, l'ex ministro alla cultura Chris Smith, il primo membro di un governo britannico dichiaratamente gay, nel commentare il verdetto che è arrivato, come per una sentenza importante, dopo oltre due ore di accesa discussione in 'camera di consiglio'. Ma, ha precisato Smith, "il fatto che si tratti di un romanzo gay non ha avuto nessun ruolo nella discussione della giuria".

Il contendente cha gli ha conteso fino all'ultimo il premio è stato un altro britannico, David Mitchell, autore di "Cloud Atlas", un complesso marchingegno narrativo con interazioni fra diversi episodi lontani nello spazio e nel tempo che era dato per favorito.

"The Line of Beauty" è "il romanzo che ha vinto perché è emozionante, egregiamente scritto ed entra in profondità negli anni Ottanta thatcheriani", ha detto Smith, aggiungendo che "la ricerca di amore, sesso e bellezza è raramente resa in maniera così squisita".

Il libro narra la vicenda di Nick Guest, laureato ad Oxford che vive nella casa di un potente parlamentare conservatore nel pieno dell'era di Margaret Thatcher. Guest ha un'appassionata relazione con un dipendente comunale nero prima di innamorarsi di un miliardario cocainomane. Il momento clou del libro è quando Guest, completamente 'strafatto' di cocaina, balla ad un party con la 'Lady di ferro'.

All'autore andranno le 50 mila sterline (72 mila euro circa) del premio che ogni anno viene assegnato al migliore romanzo pubblicato negli ultimi 12 mesi da autori britannici, irlandesi o di Paesi membri del Commonwealth.
(20 ottobre 2004)

Il regime nell'editoria

«Il governo Berlusconi ha mostrato grande impegno in politica estera grazie ai numerosi viaggi e alle iniziative diplomatiche del premier. Il governo italiano si è schierato a fianco del Presidente Bush entrando nella “coalizione dei volenterosi” senza poter partecipare alla guerra per la diffusa ostilità popolare».

Atlante De Agostini, 2004, pag. 157

martedì 19 ottobre 2004

Acchiappavirus, il nuovo libro di Paolo Attivissimo

Paolo Attivissimo ha terminato il suo libro, che verrà stampato dalla casa editrice Apogeo. E' una piccola guida alla sicurezza informatica: qualcosa di diverso dai soliti manualoni, con un taglio adatto anche all'utente meno appassionato e smanettone (che poi spesso è anche il più vulnerabile). E' principalmente dedicato a Windows XP, ma gran parte dei consigli vale anche per altre versioni di Windows e per altri sistemi operativi.

La versione elettronica del libro è gratuita, scaricabile in formato pdf all'indirizzo http://attivissimo.net/acchiappavirus

Ho scoperto quanto sono inglese....




Jolly good, wot! Anyone for tennis? That'll be ten ponies, guv. You're the epitome of everything that is english. Yey :) Hoist that Union Jack!

How British are you?

this quiz was made by alanna

Cominciamo.....

Benvenuti a tutti i visitatori di questo Blog.
In questo spazio troverete notizie, immagini e tutto quel materiale che per qualche motivo ha attirato la mia attenzione.
Un abbraccio a tutti e....... cominciamo!!!!!!!!!!!!!!!!

Andrea

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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