giovedì 12 luglio 2007

Iran: ancora esecuzioni per sodomia

Tra le venti condanne a morte anche sei ragazzi arrestati per rapporti sessuali contrari alla fede. Appello delle associazioni per i diritti umani. Amnesty international: 177 le persone giustiziate nell’ultimo anno.


Saranno giustiziati nei prossimi giorni in Iran venti uomini condannati a morte per "violenza sessuale, adulterio e sodomia". Il codice penale iraniano non prevede la morte per omosessualità e il regime di Ahmadinejad utilizza false accuse di stupro e atti immorali al fine di poter giustiziare gay e lesbiche, vittime di una campagna di repressione lanciata dalle forze di polizia. Così è stato per i due giovani impiccati nel 2005 e così sarà per tanti altri omosessuali.

IRAN: 80 frustate la pena inflitta a due ragazzi colpevoli di essere omosessuali. LE FOTO >



Tante le organizzazioni internazionali che cercano di avere un contatto con le associazioni glbt iraniane "ma per il momento c’è il silenzio più assoluto – ha raccontato un attivista iraniano in esilio al sito francese Tetu.com Ancora una volta atti di violenza e omosessualità vengono considerati la stessa cosa. E tanti sono quelli accusati di sodomia anche se non è detto che si tratti di omosessuali". L’accusa di 'lavat' (sodomia) riguarderebbe sei delle venti persone arrestate.

Un appello sta per essere lanciato da intellettuali in Italia e all’estero. Anche Arcigay Firenze ‘Il Giglio Rosa’ ha chiesto al Governo Italiano di "intervenire ufficialmente con le sue massime rappresentanze per impedire che altre vite umane innocenti vengano distrutte dalla violenza e dall’odio omofobico".

giacomo.cellottini@gay.tv
http://www.gay.tv/ita/magazine/news/dettaglio.asp?i=5366

Addio ai Dico, arrivano i Cus. Il testo Salvi sulle unioni civili

Il presidente della Commissione Giustizia del Senato presenta il nuovo testo
I diritti delle coppie di fatto saranno regolati dai Contratti di unione solidale.
Stipulati davanti al notaio o al giudice di pace, introducono la possibilità di ereditare



ROMA - Si chiameranno contratti di unione solidale, ovvero Cus, e non più Dico. Il nuovo testo sulle unioni civili è stato presentato dal presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi al comitato ristretto della commissione. E' su questo testo che si discuterà nelle prossime settimane.

Il contratto. Le unioni civili, secondo il testo presentato da Salvi, saranno possibili tra persone anche dello stesso sesso. I Cus saranno stipulati con una dichiarazione congiunta davanti a un notaio o al giudice di pace. Quest'ultimo dovrà inserire in un apposito registro sia gli atti firmati in sua presenza, sia quelli redatti dagli studi notarili. Per modificare il contratto sarà necessario seguire lo stesso iter. I Cus potranno essere sciolti sia con un accordo comune tra la coppia, sia per decisione unilaterale di uno dei due contraenti. Il contratto viene meno anche per il matrimonio di uno dei due o per la sua morte.

I diritti. I Cus accordano alle coppie una serie di diritti e benefici tipici dei coniugi. Se l'unione solidale è stata registrata da almeno 9 anni, le coppie di fatto potranno ereditare i beni alla morte del convivente. Il testo Salvi introduce infatti una quota legittima: un quarto del totale se il convivente deceduto ha figli, fratelli e sorelle; la metà se ci sono parenti fino al sesto grado; l'intera somma negli altri casi. I contratti di unione solidale prevedono anche il diritto di successione nel contratto di locazione. Le coppie di fatto potranno avere l'assistenza sanitaria e penitenziaria, usufruiranno di facilitazioni nei trasferimenti di sede di lavoro e potranno decidere sulla donazione degli organi e sulle celebrazioni funerarie del convivente.

Cdl contraria. La Casa delle libertà boccia senza appello i contratti di unione solidale. "Non andavano bene i dico e non vanno bene i cus", ha dichiarato il senatore di Alleanza nazionale Alfredo Mantovano "Siamo di fronte a una 'famiglia-fai-da-te' - spiega Mantovano - Il testo indica una serie di diritti e doveri reciproci che non coincidono con quelli individuati per la famiglia dalla Costituzione e dal Codice civile. Il rapporto di coppia non è più una situazione di fatto, ma si configura giuridicamente in base a quello che le parti concordano di inserire nel 'paniere', la cui consistenza varia sulla base della volontà dei contraenti".

Per Grillini luci e ombre. Franco Grillini commenta favorevolmente il testo Salvi: "E' positivo che si sia riaperta la discussione in sede parlamentare sui diritti delle coppie di fatto e di quelle dello stesso sesso". Tuttavia il deputato di Sinistra democratica muove alcune critiche. "Nove anni di Cus per l'eredità sono davvero eccessivi - ha dichiarato - Per non parlare delle pensioni di reversibilità, rinviate in questo testo come nei Dico al riordino complessivo della materia". Secondo Grillini però è necessario che il provvedimento sia approvato in tempi stretti. "In Italia alcuni milioni di cittadine e cittadini, vivono in regime i convivenza ed attendono da tempo una buona legge di regolamentazione - ha sottolineato - E' un'occasione che non va sprecata. E' auspicabile che la discussione in Senato proceda rapidamente".


(12 luglio 2007)
http://tinyurl.com/2t8y99

Clicca qui per il testo completo del disegno di legge

mercoledì 11 luglio 2007

Roma dedica un viale a Paolo Seganti

A due anni dalla morte, il Comune di Roma dedicherà un viale a Paolo Seganti, barbaramente torturato e ucciso perché gay. La cerimonia ufficiale si svolgerà mercoledì 11 luglio alle ore 12:00 presso il Parco Delle Valli (Montesacro).


A due anni dalla morte, il Comune di Roma dedicherà un viale a Paolo Seganti, barbaramente torturato e ucciso perché gay. La cerimonia ufficiale si svolgerà mercoledì 11 luglio alle ore 12:00 presso il Parco Delle Valli (Montesacro). Saranno presenti i genitori di Paolo, il Sindaco Veltroni, gli assessori D’Elia e Di Francia, il presidente Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, l’On. Franco Grillini e Amedeo Fadda, vicepresidente di Roma Natura (Società che gestisce il Parco e che nel 2005 ha dedicato una Targa a Paolo ed alle vittime dell’omofobia).

Paolo Seganti fu ucciso a 39 anni la notte tra l’11 ed il 12 luglio con diciannove coltellate sui glutei ed il taglio dei genitali. Qualcuno sentì delle grida e chiamò la polizia, che però non scese dalla volante a controllare cosa stesse accadendo.

"Non possiamo dimenticare – ha dichiarato il presidente di Aricgay Roma Fabrizio Marrazzo che a 2 anni dalla sua morte non ci sia ancora chiarezza sull’accaduto, dovuto soprattutto alla superficialità degli interventi della polizia nei primi giorni, che come denunciammo all’epoca, quando si recò sul luogo del delitto e Paolo era ancora vivo, non entrò nel parco nonostante le segnalazioni. Quindi richiediamo giustizia per Paolo, così come richiesto dalla interrogazione parlamentare dell’On Giochetti, che aspetta ancora di conoscere quali siano le responsabilità della polizia. In autunno – ha concluso Marrazzo – dedicheremo un premio in memoria di Paolo, rivolto ai giornalisti che si sono distinti per la precisione e l’attenzione alle tematiche legate all’omofobia".


http://www.gay.tv/ita/magazine/news/dettaglio.asp?i=5360

lunedì 9 luglio 2007

Palermo. PM impugna la sentenza del giudice: non era un bullo, solo un alunno vivace...

L'omofobia è largamente tollerata dalal società. Grillini: Dichiarazioni raccapriccianti


Palermo - Dare del 'gay' e della 'femminuccia' a un compagno di scuola, impedendogli di entrare nei bagni dei maschi, non significa essere "un bullo", ma "un alunno vivace e indisciplinato".

E fargli scrivere per punizione per cento volte consecutive 'Sono un deficiente' sul quaderno e', da parte della prof, "in assoluto una condotta inamissibile e penalmente rilevante", insomma, "un metodo da 'rivoluzione culturale' cinese del '66".

Ecco perche' il pm di Palermo Ambrogio Cartosio ha impugnato la sentenza di assoluzione della docente di italiano, G.V., 56 anni, accusata di abuso di mezzi correzione e lesioni personali, emessa lo scorso 27 giugno dal gip di Palermo Piergiorgio Morosini. In 36 pagine, il pm Cartosio, che aveva chiesto per la prof imputata la condanna a due mesi di reclusione, critica in piu' punti la sentenza emessa dal gip.

Secondo Cartosio "non sussiste alcuna causa di giustificazione, codificata o meno, che legittimi l'adozione di un tale provvedimento".

Il magistrato, nella richiesta inviata alla Corte d'Appello sostiene: "Non potendo la sacrosanta esigenza di combattere il fenomeno del 'bullismo' essere trasformata in una 'caccia alle streghe', bisogna prendere atto che l'alunno non puo' essere definito 'bullo'".

Non solo. Secondo Cartosio, "l'azione dell'insegnante cagiono' al suo alunno una lesione personale o, quanto meno, il pericolo di una malattia nella mente".

Per il magistrato che aveva chiesto la condanna a due mesi di reclusione per la docente di italiano, il bambino "non e' un bullo" ne' "ha commesso atti di bullismo".

"E' nozione di comune esperienza che i giovani, dai piu' piccoli ai piu' grandi, e in tutte le aree geografiche d'Italia - dice il pm nell'impugnazione - sono soliti apostrofarsi reciprocamente e, spesso, semplicemente per scherzo con espressioni omofobiche o che hanno per oggetto i presunti facili costumi delle rispettivi madri. Si tratta certamente di un'abitudine non commendevole, quanto largamente diffusa e si puo' dire anche largamente tollerata dalla societa'". Afferma che il bambino "ha sicuramente tenuto un comportamento censurabile", ma "e' inesatto affermare che egli si rese responsabile della 'sistematica derisione' del comoagno e che le sue frasi avessero come oggetto le tendenze sessuali del bambino".

Il pm Cartosio "non ignora - scrive - i gravi episodi di bullismo che hanno recentemente sconcertato l'opinione pubblica e che destano, legittimamente, grande allarme nelle famiglie.

In particolare, il gravissimo fatto accaduto a Torini con il suicidio di un bambino al quale i compagni davano del gay. Tuttavia, la rilevanza e l'estrema gravita' sociale del fenomeno non giustificano sommari parallelismi ne' operazioni che sulla base di stereotipi inseriscano l'alunno in una categoria a cui non appartiene".

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Nota stampa. Grillini (SD), Palermo. PM, su omofobia dichiarazioni raccapriccianti. Interrogazione a Mastella.



Avevamo salutato con grande soddisfazione, anche nel corso del gay pride di sabato scorso per le vie di Catania, in Sicilia, l’assoluzione, con formula piena, dell’insegnante di Palermo che aveva punito il bieco bullismo omofobo di un alunno.

Apprendiamo con disappunto che il PM ha deciso di opporsi all’assoluzione con motivazioni raccapriccianti che non solo giustificano l’omofobia, ma addirittura, considerano accettabile quel maschilismo da bar sport che tanta sofferenza da a giovani e famiglie e che sta alla base del bullismo stesso.

Sostenere che “i giovani, dai più piccoli ai più grandi, e in tutte le aree geografiche d'Italia sono soliti apostrofarsi reciprocamente e, spesso, semplicemente per scherzo con espressioni omofobiche o che hanno per oggetto i presunti facili costumi delle rispettivi madri” si tratti “certamente di un'abitudine non commendevole, quanto largamente diffusa e si puo' dire anche largamente tollerata dalla società” e cioè che dare del “frocio” a qualcuno o della “p.” alla madre di qualcuno sia abitudine tollerata dagli italiani, caro PM non è accettabile, né giustificabile né tollerabile.

Trovo altresì decisamente inquietante che dall’interno stesso della Magistratura si consideri accettabile quella cultura del macismo e della sopraffazione che sta alla base della spaventosa violenza familiare registrata dalle statistiche e della violenza all’interno degli istituti scolastici che non può avere giustificazione alcuna e che deve essere punita.

Proprio per questo, come componente della Commissione giustizia della Camera, rivolgerò un’interrogazione al Ministro Mastella ed un appello all’Associazione nazionale magistrati.



On. Franco Grillini
Deputato Sinistra democratica

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Comunicato Stampa ARCIGAY



Bologna, 9 luglio 2007

Palermo. Arcigay: "Il PM esprime un giudizio politico"



Come presidente nazionale di Arcigay mi sento in dovere politico e morale di esprimere senza se e senza tutta la mia solidarietà, personale e della associazione, alla prof. di Palermo che si trova vittima di una giustizia ingiusta. La proff. sta, suo malgrado, vivendo un processo kafkiano per aver compiuto fino in fondo il suo dovere di docente e insegnante.

Le motivazione adottate dal PM Cartosio usate per fare ricorso contro l'assoluzione hanno dell'incredibile. Esse esprimono a nostro avviso un chiaro e netto giudizio politico. Cartosio ha voluto vedere la pagliuzza del metodo utilizzato della professoressa ma ha dimenticato di vedere la trave dell'omofobia dilagante fra i ragazzi delle giovani generazioni.

Aspettiamo di vedere con fiducia come andrà a finire il processo di appello e se "esiste un giudice a Berlino". Ma da oggi possiamo certamente di dire che "esiste un PM a Praga".

Aurelio Mancuso
presidente Arcigay


http://www.gaynews.it/view.php?ID=74569

"Sei finocchio" e il pubblico del GF britannico la elimina

Una concorrente del Big Brother inglese è stata eliminata dal pubblico per aver usato il termine dispregiativo `poof` nei confronti di due gay della casa.


LONDRA – Succede nell'ultima edizione del Big Brother inglese in onda sull'emittente britannica Channel 4. Una concorrente è stata eliminata dal pubblico dopo essere stata richiamata più volte dagli autori.



Laura (a destra nella foto) è colpevole di aver usato il termine "poof", dispregiativo di omosessuale, con due concorrenti gay della casa. E se Liam (a sinistra) e Gerry non se l'erano presa, abituati a ben altro nella vita, gli spettatori avevano invece cominciato a protestare con i centralini dell’emittente. Prima è arrivato il richiamo degli autori, poi la convocazione nel confessionale dove la concorrente ha ammesso le sue colpe ma ha anche detto di non essere dispiaciuta. Infine la votazione con il 66% dei votanti a favore della sua eliminazione.

Giorgio Lazzarini
redazione@gay.tv
http://www.gay.tv/ita/magazine/news/dettaglio.asp?i=5353

Toscana: regione organizza manifestazione contro l'omofobia

Assessore Fragai: indispensabile impegno delle istituzioni su questi temi


Un'iniziativa per dire 'no' alla violenza omofobica e alle discriminazioni per l'orientamento sessuale.

Unico evento del genere in Italia, la Regione Toscana la organizzera' nell'ambito del prossimo Festival della Creativita' che si svolgera' a Firenze il 26 e 27 ottobre. La decisione e' stata presa oggi, durante l'incontro organizzato a Palazzo Bastogi dall'assessore regionale alle riforme istituzionali, Agostino Fragai, al quale hanno partecipato gli amministratori di diverse citta' e province della Toscana. Quella del festival sara' anche l'occasione per presentare la neonata 'Rete Nazionale degli enti locali contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identita' di genere'.

''Vogliamo che la Toscana sia sempre piu' la terra delle opportunita' e delle liberta' - ha detto l'assessore Fragai -. Per noi l'affermazione dei diritti e' condizione di sviluppo della societa' e garanzia di solidarieta' e di coesione sociale. Percio' consideriamo indispensabile l'impegno delle istituzioni anche su tali temi, come risposta ai rischi di emarginazione, ma anche come occasione di crescita complessiva di positive relazioni sociali''. All'iniziativa di ottobre sara' anche legata una campagna di comunicazione contro l'omofobia e per il rispetto delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), che la Regione ha voluto condividere con gli enti locali.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=74550

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

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