Omosessualità. Se si legge il vangelo in greco (e Buttiglione l'ha letto in greco).
mercoledì 20 ottobre 2004 , di Il Riformista
Chi afferma che Rocco Buttiglione sia, insieme alla Chiesa, un sessuofobo che non rispetta gli omosessuali, discriminandoli, esprime un giudizio ingeneroso per Buttiglione e per la stessa Chiesa. Anzi, di più: privo di fondamento. Possiamo dimostrarlo? Sì, che possiamo. Circa vent'anni fa, il ciellino Buttiglione confidò in una trasmissione televisiva di Andrea Barbato di aver letto il Vangelo in greco. C'è da credergli, perché uno degli allievi prediletti di Augusto Del Noce è uomo di letture non solo vaste bensì profonde. Piccola premessa. Nel testo greco (e nella traduzione latina) di alcuni brani evangelici appare la parola «pais» (in latino, «puer»), che significa «ragazzo». Le traduzioni italiane però non fanno giustizia al testo, traducendo il termine greco «pais» con la parola «servo». Sembra un dettaglio insignificante. Tale non è per chi, come Buttiglione, legge il messaggio evangelico nell' originale greco. Fine della premessa.
Nei vangeli di Luca e di Matteo si racconta l'episodio del centurione romano che si avvicina a Gesù per chiedergli la guarigione di una persona. Esclama il centurione: «Signore, il mio "servo" giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù è mosso subito da compassione: «Verrò e lo curerò», gli risponde. Quel servo altro non è che l'amante efebico del centurione romano, particolare che è avvalorato dal successivo passo lucano: «Il centurione l'aveva molto caro». Poiché gli ufficiali romani non potevano portare con sé le mogli nelle province e nemmeno sposare una donna del luogo, l'omosessualità era diffusa. come del resto nell'antica Roma.
L'interrogativo a questo punto è: Gesù era consapevole della situazione particolare da cui scaturiva la richiesta del centurione? I biblisti che hanno studiato la questione rispondono
in genere di sì. Gesù aveva ben compreso il retroscena. Purtuttavia non lo scaccia. non si indigna contro di lui. Al contrario. arriva persino ad elogiare al cospetto degli abitanti di Cafarnao la fede del centurione: «In verità vi dico che in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande». Tanto grande fu agli occhi del Messia quella testimonianza di fede che nel messale romano, poco prima di ricevere l'eucaristia, i fedeli cristiani ripetono: «Signore. non sono degno di partecipare alla Tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato». Sono le parole del centurione ro mano. omosessuale a cui Gesù ha voluto bene. Adesso, riletto e meditato il passo evangelico, sarebbe cosa buona e giusta che gli omosessuali facessero un fioretto: la smettano una volta per tutte di recitare la trita litania secondo cui la Chiesa sarebbe sessuofobica.
mercoledì 20 ottobre 2004
E Gesù salvò il ragazzo del centurione
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Sex crimes and the Vatican
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2 commenti:
Il fatto che Gesù non era omofobico non significa che la Chiesa non lo sia. Perchè dovrei smettere di dire che la Chiesa è omofobica? Lo è! Il fatto che Gesù dice una cosa non significa che la chiesa abbia appreso il suo insegnamento.
Come avrai notato leggendo altri post di questo blog dico anche io che la chiesa cattolica è omofobica :-)
Con questo articolo volevo solo sottolineare che usa il Vangelo come e quando le fa comodo.
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