venerdì 23 maggio 2008

Boicottiamo il TG1

il Comitato Bologna Pride lancia una campagna di boicottaggio: il 24 maggio non guardare il TG1

Riporto di seguito l'appello presente sul sito del Bologna Pride 2008

Dopo il servizio più che discutibile mandato in onda dal Tg1 ieri sera, durissima la replica di Marcella di Folco, presidentessa del Mit - Movimento di indentità transessuale e membro del Comitato Bologna Pride: “Il servizio andato in onda sul TG1 delle 20 di ieri sera è stato un servizio indegno per il servizio pubblico.

Il racconto di un linciaggio, un accanimento mascherato da giustizia privata, nel quale lo Stato, cioè le sue divise, sospende leggi e diritti e abdica le sue funzioni alla folla inferocita. Una grave legittimazione della furia di strada. Riprese e tono del servizio potevano essere degne di un filmato amatoriale di Forza Nuova.

E’ già da un po’ di tempo che anche l’informazione, anche quella che dice di non aver colore, si è piegata alle logiche dello strillone senza esercitare alcuna razionalità critica contro questa strategia dell’odio verso tutto ciò che è diverso, verso tutto ciò che ‘non può stare nel mio giardino’.
I soggetti sociali più deboli diventano un fastidio da eliminare, la violenza contro di essi legittima.

Questo clima d’odio di violenza ed intolleranza trans fobica, omofobica, e razzista sta divenendo un mefitico veleno che traspira dalla politica, passa attraverso l’informazione e sta corrodendo democrazia, senso civico e vivere comune. Le forze democratiche di questo paese debbono ribellarsi a tutto ciò.

Invitiamo dunque tutti coloro che non condividono questo tipo di informazione a boicottare un servizio pubblico che non corrisponde più a tale caratteristica ma che è piuttosto propaganda di Stato, uno Stato sull’onda di una deriva fascista, verso il quale è bene reagire subito.

Il 24 maggio NON GUARDATE IL TG1, non sintonizzatevi su Rai 1 in segno di protesta.

Pretendiamo che il direttore Gianni Riotta si scusi pubblicamente e in particolar modo con la comunità trans per l’indegno spettacolo”.

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