martedì 26 ottobre 2004

Suppletive, sette a zero per il centrosinistra. Espugnata la roccaforte di Bossi

di Simone Collini

Gad batte Cdl 7 a 0. Se Silvio Berlusconi si aspettava «un segnale» da queste elezioni suppletive, per il governo non poteva essere più chiara la risposta data dagli italiani. Il centrosinistra ha vinto in tutti i collegi andati al voto per eleggere i nuovi deputati che dovranno sostituire i parlamentari che hanno optato per l’Europarlamento. Il centrodestra ha perso dappertutto e ha perso anche il seggio di Milano 3, quello che nel 2001 Umberto Bossi aveva conquistato con il 53% dei consensi. Niente da fare per la maggioranza anche a Genova Nervi e Napoli-Ischia, altri due collegi che da ieri hanno cambiato colore, mentre l’opposizione è tornata ad imporsi nei quattro che si era aggiudicata tre anni fa: Fidenza (Parma), Mugello e Scandicci (Firenze), Gallipoli (Lecce).

Dall’Emilia Romagna alla Campania, dalla Lombardia alla Puglia, dalla Liguria alla Toscana, i 740mila elettori chiamati alle urne hanno lanciato un chiaro messaggio alla Casa delle libertà che solo Forza Italia cerca di ridimensionare nascondendosi dietro il dato dell’affluenza molto bassa - 40,2% contro l’81,7% delle politiche del 2001 - come se l’alto tasso di astensionismo, che colpisce in particolare uno dei due schieramenti, non sia di per sé significativo. Così, se il leader dell’Udc Marco Follini ammette che «è una sconfitta, non un cataclisma, ma le cose vanno chiamate con il loro nome, non servono giri di parole», se il coordinatore di An Ignazio La Russa invita gli alleati a «non sottovalutare il campanello d’allarme», se il candidato della Lega al collegio Milano 3, Luciano Bresciani, chiama gli alleati a un’analisi di coscienza («bisogna riflettere sul perché la gente non è andata a votare»), Forza Italia rimane sola nel sostenere che non è accaduto nulla di grave: Berlusconi si guarda bene dal rilasciare dichiarazioni, ma ci pensa il vicecoordinatore del partito Fabrizio Cicchitto a dire che questo voto «non ha un significato politico generale». Una posizione che però non viene condivisa neanche all’interno del partito del premier, visto che Carlo Taormina chiede a Berlusconi di avere il coraggio di mandare a casa «un po’ di gente tra i quadri di Forza Italia».

L’en plein era l’obiettivo del centrosinistra, che ieri ha iniziato a cantare vittoria ancora prima che terminasse lo scrutinio di tutte le schede nei sette collegi, tale era il vantaggio dei propri candidati nei dati parziali. «Il 7 a 0 delle elezioni suppletive è un risultato straordinario. È la prova, anzi la riprova, che quando siamo uniti vinciamo», ha detto da Bruxelles Romano Prodi, che ora può tornare alla politica italiana con un già in tasca un esordio più che positivo della Grande alleanza democratica.

La soddisfazione per l’opposizione è sì, in generale, per il «cappotto» (come hanno detto il leader della Margherita Rutelli e il diessino Chiti) inferto a una maggioranza mai così poco maggioranza, è sì per quest’«altra bella botta a Berlusconi» (Mussi). Ma è anche, in particolare, per la conquista di una roccaforte della destra come il collegio di Milano 3, dove nel 2001 la Cdl con Bossi aveva battuto nettamente l’Ulivo: 53% contro 41%. Oggi la situazione si è pressoché capovolta: Roberto Zaccaria ha ottenuto il 51,36% dei consensi contro il 43,46% a cui si è fermato il candidato della Cdl, il medico dello stesso leader della Lega Luciano Bresciani. L’affluenza alle urne, nel capoluogo lombardo, è stata non solo meno della metà di quella registrata tre anni fa (81,8%), ma anche inferiore rispetto al dato nazionale: 39,9%.

Anche un’altro baluardo del centrodestra, il collegio Genova-Nervi, è stato espugnato dall’Ulivo grazie a Stefano Zara. Astensionismo oltre il 60% anche in questo caso, ma a colpire è anche il divario di consensi registrato: l’ex presidente degli industriali genovesi ha ottenuto il 54,64% dei voti, mentre il candidato del centrodestra Roberto Suriani si è fermato al 31,94%. Il terzo seggio strappato alla Cdl dalla Gad è quello di Napoli-Ischia, conquistato nel 2001 da Alessandra Mussolini. Con il 41,31% dei consensi, l’ex leader della Cisl Sergio D’Antoni ha battuto il candidato del centrodestra, Amedeo Laboccetta, fermo al 38,3%.

Netta vittoria del centrosinistra anche nei quattro collegi conquistati nel 2001. A Gallipoli, il seggio rimasto vacante dopo che Massimo D’Alema ha optato per Strasburgo è stato conquistato da Lorenzo Ria con il 59,9% dei consensi, mentre nel collegio Parma-Fidenza Massimo Tedeschi ha incassato il 59,96% dei voti. Percentuali addirittura superiori all’80% nei collegi di Firenze Scandicci e del Mugello. Nel primo, Antonello Giacomelli ha ottenuto l’83,2% dei consensi e nel secondo Severino Galante ha avuto l’81,5%.

Se questo è il «segnale» che Berlusconi aspettava da queste elezioni, per il centrosinistra emerge anche «un segnale inquietante e gravissimo» dal modo in cui la Rai ha informato dell’esito del voto. Si chiedono in una nota congiunta esponenti di tutte le forze dell’opposizione (Udeur esclusa): «È possibile che un dato significativo dal punto di vista nazionale non spinga, ad esempio Porta a Porta, ad abbandonare la trasmissione prevista sull’Isola dei famosi per dar conto dell’attualità?».

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=38718

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