venerdì 17 dicembre 2004

Tv, cinque gay non fanno primavera

Abbiamo visto «I fantastici 5» su La7. Che ci sia è buona cosa, ma basta con gli stereotipi
di Vladimir Luxuria
Tratto da l'Unita del 17/12/2004

Quando ho visto la prima puntata del programma I fantastici 5, mercoledì scorso sulla «7», mi sono sentita come la valletta di Silvan dopo il numero della sega: a metà! Da una metà ho pensato: ma siamo in Italia? C'è un programma di argomento omosessuale alle 21.30, in prima serata, in piena fascia protetta? Ma che bello, finalmente c'è una tv e una produzione che non considera l'omosessualità un argomento da nascondere ai bambini e alle casalinghe! Era ora che qualcuno non sottovalutasse l'intelligenza e la sensibilità di mamme e prole! L'altra metà ha pensato: ma che brutto programma! Dall'America dobbiamo proprio importare tutto, anche questo format lanciato da Bravo, la rete via cavo di NBC Universal? Ne spiego il contenuto per chi se lo fosse perso: 5 gay si assumono il compito di «migliorare» la vita a un eterosessuale, 5 «supergay» (concetto diverso da «arcigay»!) hanno come missione speciale quella «di liberare il mondo dal cattivo gusto». Primo pregiudizio: i gay hanno buon gusto il resto del mondo no. I 5 gay sono così assortiti: Alfonso, napoletano, si occupa di «Food & Wine», traduci «gastronomia» per chi difetta di esterofilia linguistica; Guido, romano, di «Interior Design», traduci «arredamento» per tutti coloro che delegano la loro propria fantasia all'Ikea; Marco, romano, di «Beauty», ovvero «bellezza», come far diventare bello qualcuno nel corso di una puntata senza sfociare nella fantascienza; Massimo, calabrese, di «Fashion» traduci «moda», la categoria di quei gay che hanno acquistato il loro primo computer solo perché era grigio-Armani; Mattia, cremonese, di «Lifestyle», «stile di vita» perché da ora in poi cari etero decidiamo noi come dovete vivere! Il programma inizia con i fantastici 5 che salgono in macchina per raggiungere la casa del macho da correggere. La cavia è Adriano, ex pugile, ex modello...ma per il momento ancora eterosessuale! Vive con un'iguana in casa (a proposito di stranezze... queste sì di cattivo gusto!), adora fare le sue vacanze a Cuba ed è un ragazzo assolutamente dolce, educato e disponibile. È fidanzato con Francesca, la tipica ragazza della porta accanto, si vedono solo il sabato e la domenica, ma lui vorrebbe chiederle di andare a convivere con lui. E qui partono in azione i 5 gay: trasformare Adriano per renderlo più accettabile quando Francesca arriverà a cena a casa sua e lui le farà questa richiesta. L'etero si sottopone a tutto: sedute smaltimento fianchi per far sparire le maniglie dell'amore, una rivoluzione dell'arredamento con il risultato che era meglio prima (Guido gli rovina casa con delle tende sulle quali anche la Duse si sarebbe rifiutata di arrampicarsi, con un baldacchino degno solo della casa di Barbie e dei colori la cui libertà di esposizione dovrebbe essere limitata quando incontrano gli occhi di un'altra persona!). Alfonso gli fa preparare una cena nipponica a base di pesce crudo di difficile digestione anche per un inceneritore! Marco gli fa il pizzetto con il righello «per evidenziare le sue labbra carnose»! Massimo gli getta via dalla finestra tutti i suoi jeans senza neanche aver consultato la Caritas. Ma il bello deve ancora venire: i 5 nel loro loft (i gay sono tutti ricchi... secondo pregiudizio!) osservano da uno schermo come si comporta il loro allievo a cena con la ragazza. E qui il mio fastidio: ridono, sfottono, si disperano, approvano, giudicano; insomma, come se l'uguaglianza si possa raggiungere non migliorando il mondo ma ribaltando le categorie: siamo noi gay che dobbiamo giudicare! Se c'è una cosa di cattivo gusto proprio da migliorare è semmai lo stereotipo! Ma no...si tratta di gay «normalissimi», capelli corti, giacca...che però (colti dalla sindrome di Jonathan del Grande Fratello) urlano, sculettano e si muovono al cui confronto una travestita come me sembra più virile di Adriano Pappalardo (l'abito non fa il monaco: terzo pregiudizio!) Peccato, un'occasione persa...ma se qualcuno ha spianato la strada al «Metti un gay in prima serata» qualcosa di buono prima o poi arriverà!

http://www.gaynews.it/view.php?ID=30347

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