di Paolo Attivissimo http://attivissimo.blogspot.com/
Secondo ElectricNews.net, lo stato del Massachusetts ha proposto di imporre a tutti i propri dipendenti l'uso di formati aperti per i documenti elettronici a partire dall'inizio del 2007. L'iniziativa di questo stato USA potrebbe produrre un effetto domino, inducendo altri stati a mollare i formati proprietari (tipicamente quelli di Microsoft).
La scelta di formati aperti deriva principalmente dalle preoccupazioni dello stato per quanto riguarda la futura accessibilità dei documenti scritti oggi. In parole povere, se un governo o un'amministrazione pubblica oggi scrive un documento in un formato proprietario (per esempio un certificato di nascita o una denuncia in formato Word), come può avere la certezza che quel documento sarà ancora leggibile fra venti, cinquanta, cento anni?. Fra vent'anni Word userà chissà quale formato, e l'unica azienda che sa precisamente com'è fatto il formato Word attuale è Microsoft. Fra venti, cinquanta o cent'anni, Microsoft se ne ricorderà? Microsoft esisterà ancora?
Da qui l'idea di usare formati aperti, la cui struttura è pubblicamente documentata. Fra 20-50-100 anni, un documento elettronico in formato aperto sarà ancora leggibile, perché anche se non dovesse più esistere una versione funzionante sui computer futuri del programma che ha scritto il documento, sarà sempre possibile pagare un gruppo di programmatori per scrivere da capo un programma che legga correttamente il formato del documento. Con un formato proprietario segreto, questo non sarà possibile.
C'è anche da considerare la preoccupazione per il ricatto economico. Se un governo scrive un documento in un formato proprietario segreto, sarà per sempre obbligato a usare programmi specifici per leggerlo. Se un governo scrive in Word, dovrà sempre comperare ogni nuova incarnazione di Word per poter leggere la montagna di documenti elettronici che ha scritto: dovrà comperare Word 2020, Word 2050, Word 2100, e tutti i Word intermedi. A che prezzo?
Microsoft queste cose le sa benissimo e ci tiene che i governi continuino a usare i suoi prodotti, visto che sono una delle fonti principali di reddito di zio Bill e soci. Come riassume Electricnews, nel 2003 l'amministrazione pubblica di Monaco minacciò di mollare Office e Windows perché Microsoft le chiedeva 36 milioni di dollari per l'aggiornamento del proprio software. Pensate a quante pensioni o a quante cure mediche si possono pagare con quella cifra.
Si fiondò a Monaco personalmente Steve Ballmer, numero due di Microsoft, per supplicare di ripensarci. Steve offrì uno sconto del 90%, ma Monaco decise di andare avanti lo stesso. Saggia decisione: più presto ci si libera dei formati proprietari, più presto si comincia a risparmiare i soldi dei contribuenti.
Fra l'altro, il Massachusetts non ha improvvisamente scoperto un sentimento anti-Microsoft. Fu l'unico stato che non raggiunse un accordo in una causa antitrust lanciata dal governo federale USA nel 2002, perché -- diceva il governo dello stato -- Microsoft era ancora impegnata attivamente nello strangolare la concorrenza. La Corte d'Appello USA ha respinto l'argomentazione del Massachusetts l'anno scorso, ma un po' di astio dev'essere rimasto.
In sostanza, non ha importanza il sistema operativo che si usa: ha importanza il formato in cui si scrivono i propri dati. Se il formato non è pubblicamente documentato, i nostri dati saranno sempre ostaggio di chi detiene il segreto e i diritti sul formato in cui sono scritti.
Vi siete mai chiesti perché, per esempio, Microsoft Office non integra la possibilità di salvare in formato PDF ma una suite gratuita come OpenOffice.org lo fa? Semplice: perché se diventa facile salvare in formato PDF (e i documenti governativi sono spesso concepiti per essere soltanto letti, una volta scritti), non è più necessario usare programmi Microsoft per leggere i documenti, e questo è male. Per zio Bill, s'intende.
Il formato PDF, fra l'altro, è proprietario ma pubblicamente documentato, per cui chiunque può scrivere programmi che leggono e scrivono PDF. E infatti non è necessario rivolgersi ad Adobe, proprietaria del formato, per procurarsi un programma che gestisca i PDF.
Meditate, governi e aziende, meditate :-)
venerdì 2 settembre 2005
Il Massachusetts sempre più vicino a mollare i formati Microsoft
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