lunedì 21 novembre 2005

Basket: Swoopes tra confessioni e sogni: "Io, gay, a Taranto per lo scudetto"

Prima intervista italiana alla giocatrice della Pasta Ambra dopo la rivelazione della sua omosessualità che ha sconvolto gli Stati Uniti: « Vincerò anche qui con figlio e compagna al fianco»
dal nostro inviato a Taranto Michele Pennetti


Sheryl Swoopes è una leggenda, un monumento, a suo modo una saga, un mito trasversale. Sta al basket femminile come Michael Jordan a quello maschile. Non a caso è l'unica donna al mondo ad averlo sfidato nelle partite uno contro uno che tanto elettrizzano il pubblico americano, e non a caso la Nike ha lanciato una linea di scarpe con i loro nomi. Sheryl Swoopes è, senza tema di smentita o frontiere di disciplina sportiva, la più grande atleta che sia mai stata compresa nei ranghi di una squadra pugliese. Dopo una veloce esperienza a Bari risalente a una dozzina di anni fa, ora gioca con la Pasta Ambra Taranto che stasera, per la nona giornata del campionato di serie A1, ospita al Palamazzola ( ore 18) la Coconuda Maddaloni. Sheryl Swoopes, 34 anni e la palma universalmente ricevuta di più forte cestista del pianeta, è sbarcata di nuovo in Italia nove giorni fa dopo una fugace apparizione a settembre per firmare il contratto e fare la conoscenza delle compagne di squadra. Nell'intermezzo ne ha approfittato per chiudere casa a Houston, dove con le Comets è stata per anni stella di prima grandezza, e sconvolgere gli Stati Uniti con la seguente ammissione: « Sono gay, non voglio più nasconderlo. Dopo averlo detto, attendo nei miei riguardi maggiore rispetto. In America tale fenomeno è tabù nell'ambiente afro- ispanico, a differenza di quanto avviene tra i bianchi. Lo chiedo soprattutto per il bene dello sport. Spero che queste dichiarazioni non sporchino la mia immagine di modello per molte ragazze americane » . Preparati i bagagli, Sheryl è volata a Taranto con la sua compagna Alisa Scott, ex assistente allenatrice delle Houston Comets, e con il figlio Jordan di otto anni, piccola peste, avuto dall'ex marito con il quale ha divorziato sei anni fa. I tre, una famiglia a tutti gli effetti, abitano insieme in un appartamento non lontano dal centro. Da quando ha reso pubblico il suo coming out , la sua omosessualità, questa è la prima intervista italiana rilasciata dalla Swoopes. Negli Stati Uniti la sua rivelazione ha avuto un'eco incredibile, in Italia le sue parole sono diventate vangelo su tutti i siti internet dedicati ai gay. Perché ha deciso di uscire allo scoperto? E perché solo adesso e non prima? « Nel mio Paese sono una persona molto chiacchierata. Il basket è uno sport importante, dall'enorme seguito popolare » . Un po' come il calcio in Italia.

« Il livello di passione probabilmente è lo stesso. Si discute di pallacanestro in tv, alle radio, sui giornali, alle fermate della metropolitana. Normale che, essendo io una giocatrice di basket, tante attenzioni siano rivolte pure alla mia sfera privata » . E' stato per liberarsi dai « curiosi » che ha vinto le ultime resistenze? « No. " Olivia", una linea americana di crociere riservata esclusivamente a coppie omosessuali e che in passato si è fatta rappresentare da Martina Navratilova, mi ha proposto un contratto da testimonial. Accettandolo, ho colto la palla al balzo per svelare questo mio segreto, anche per una questione di onestà. Sono un personaggio pubblico, non aveva più senso continuare a negare l'evidenza » . Da quanto tempo condivide la relazione sentimentale con la sua attuale compagna? 34ANNI Sheryl Swoopes in lunetta ( foto Ingenito) « Con Alisa stiamo insieme da sette anni » . A Taranto società, allenatore, compagne di squadre e tifosi come l'hanno presa? « Sono stata accolta magnificamente.

Credo che basti questo per dire che non c'è stato nessun problema. Così come non ci saranno problemi in futuro. Punto » . A Bari, dodici anni fa, la parentesi fu breve e infelice. Con tre ori olimpici, un titolo mondiale e tre titoli WNBA vinti in carriera, oltre ad essere nominata per due volte ( 2000 e 2002) miglior giocatrice del campionato americano, perché una campionessa del suo calibro decide di tornare in Puglia e di partecipare ad un campionato nel quale può far canestro anche scalza e con una benda sugli occhi? « Sono trascorsi molti anni da allora.

Era il 1993. Ero giovane. Da quel momento in poi sono cambiate tante cose. Quella di Bari non è stata sicuramente un'esperienza positiva. Quando però ho saputo che a Taranto l'allenatore era Nino Molino, la persona con la quale a Bari mi ero trovata meglio, non ho esitato ad accettare l'offerta. Mi è stato prospettato un progetto ambizioso. Infatti la squadra è composta da ottime giocatrici. Mi sono detta: perché non riprovare? » . L'avvio, tuttavia, non è stato dei più incoraggianti. E' ancora convinta che quel progetto prospettatole sia realmente ambizioso? « Credo che ci sia da lavorare. Il gruppo è formato da atlete di talento e dotate di buona tecnica, ma per arrivare lontano serve un costante impegno in palestra. Abbiamo bisogno di tempo per crescere. Per puntare a qualcosa d'importante, è necessario creare un ottimo gruppo dentro e fuori il parquet. Poi tutto si fa più semplice, la strada imbocca la discesa » . E' ritenuta all'unanimità la giocatrice che ha scritto le pagine più belle nella storia del basket femminile. Cosa manca ancora a Sheryl Swoopes per sentirsi definitivamente realizzata sotto il profilo professionale? « Una vittoria in Europa. Ecco cosa mi manca. Mi piacerebbe vincere un trofeo in un altro continente, dopo essermi tolta innumerevoli soddisfazioni negli Stati Uniti. Magari regalare a Taranto il secondo scudetto. Sono qui per questo, oltre che per il piacere di conoscere posti nuovi, gente nuova, altre culture. Mi considero una privilegiata. Osservo e guardo il mondo inseguendo un pallone su un campo di basket » . Chi è Sheryl Swoopes fuori dal parquet? « Una donna, credo una buona madre, un'amica. Una persona normalissima, con i suoi pregi e i suoi difetti. Adoro stare a contatto con la gente. Amo la vita, specialmente in questo momento » . Perché, forse con la sua clamorosa rivelazione si è scrollata di dosso un peso che stava diventando insostenibile? « No, sono semplicemente serena. Ho accanto a me le persone alle quali voglio bene. Di più non posso chiedere » .

http://www.gaynews.it/view.php?ID=35035

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao bello :-)
devo venire più spesso a trovarti!!!

Un salutone

Anonimo ha detto...

ho scritto male il blog

Andrea ha detto...

Ciao Alex,
spero di continuare a averti tra i miei lettori :-)

Saluti

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.