venerdì 4 novembre 2005

Telecinco nel mirino: troppy gay

"Alba", un settimanale cattolico, denuncia i serial TV nella spagna di Zapatero
di Gian Antonio Orighi

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MADRID I serial tv nella Spagna di Zapatero? "Sono contro la famiglia e a favore delle coppie omosessuali, diffondono più ideologia di un telegiornale - denuncia "Alba", l'unico settimanale cattolico in edicola nella sempre più liberal e laica "Piel de Toro" -. Riscuotono grande successo, ma i copioni brillanti nascondono un'interpretazione della vita e delle relazioni personali estranee ad un punto di vista cristiano". Il setttimanale, in un Paese ove ci sono 4 milioni di gay (un decimo della popolazione), prende in esame gli otto serial più seguiti delle prime tre tv nazionali: Telecinco , Antena 3 e la statale Tve-1. Ebbene, secondo "Alba", "le famiglie che vi appaiono non sono un esempio di felicità, mentre le coppie gay figurano come oasi di pace e di sensibilità". Delle otto serie, tutte in prime time, ben 4 sono trasmesse da Telecinco. Il j'accuse parte con "Aída" che narra la vita di una donna delle pulizie in un bar, le sue peripezie nel quartiere, i problemi dei suoi figli, amici e conoscenti. "Il programma si burla del cattolicesimo e della fede, la miglior amica della protagonista è una prostituta, i figli soffrono la precarietà affettiva", lamenta "Alba". C'è poi "Aquí no hay quien viva" la divertentissima vita in un condominio ove abitano prima una coppia gay, poi di gay e lesbiche con figlio. "Non c'è una sola coppia stabile, un solo matrimonio felice, una famiglia normale e il leader omosessuale impugna la bandiera della causa gay in ogni puntata", frusta il settimanale osservante. Se ancora non bastasse, ecco "Hospital Central", una copia di "ER". Anche qui la sede è un Pronto Soccorso, ma con la differenza che due dei protagonisti, la chirurga Maca e l'infermiera Esther, sono lesbiche. "Continuano gli stereotipi dei serial spagnoli: c'è chi dichiara la sua omosessualità, pregare ed andare in Chiesa non è di moda, ma lo è il sesso tra adolescenti", continua implacabile "Alba".

(La Stampa del 03/11/2005)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao.
Mi chiamo Carlos, sono spagnolo ed gay, e conosco benissimo alcune programe di cui parla questa notizia, come "Aqui no hay quien viva", una serie che guardano circa 8.000.000 di spagnoli ogni mercoledí in Antena 3.
Altronde, non conosco per niente il magazine catoliche "Alba".
Per questo, possiamo farci una domanda: "interessa qualcuno la opinione della Chiesa nella società attuale?".

Andrea ha detto...

Ciao Carlos,

posso garantirti che in Italia l'opinione della chiesa cattolica interessa ancora la quasi totalità dei politici e dei giornalisti e quindi di riflesso condiziona la vita di tutti i cittadini.
Fanno ancora a gara a chi sposa per primo le opinioni della chiesa il capo del governo, il presidente della camera, il presidente del senato, molti ministri e parlamentari...
Beati voi!!! Ci potete prestare Zapatero per qualche anno? ;-)

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