giovedì 2 febbraio 2006

Fossati, nel nuovo album canto l'amore gay

"Sono coppie normali, che fanno la spesa e vanno in banca come tutti: ma sono costretti a nascondersi"
di Mario Luzzatto Fegiz


A sentirla nei primi due minuti sembra solo una storia d'amore forte, intensa, che non può essere rivelata. Ma all'apparire di un nome - "Denny" - si scatena l'evidenza: lui ama un lui. "Le coppie omosessuali vivono come tutte le altre, lavorano, hanno il conto in banca, fanno la spesa - spiega Ivano Fossati, autore del brano che fa parte del suo album "L'arcangelo" in uscita domani -. Sono persone profondamente calate nella normalità della vita, che spesso sono costrette a nascondere quello che hanno di migliore, ma che vorrebbero comunicare al tutti. Nascondere un amore è sempre fonte di dolore". Ma perché Ivano Fossati ha deciso per la prima volta di cimentarsi su questo tema? "Volevo capire se ero in grado di aggirare in qualche modo lo schema dell'amore diverso che ho sempre ritenuto abbastanza detestabile. Insomma volevo dedicare a quell'argomento una semplice canzone d'amore". Ma la diversità si respira, fin dal primo ritornello: "Nessuno sa e nessuno nemmeno capisce"... "Il disagio non è nella storia, ma è quello portato dall'esterno, da chi non è aperto, ha pregiudizi, crea inutili difficoltà. Il disagio è dover tener nascosto un sentimento legittimo e condivisibile". Fossati nega di aver tratto ispirazione dalla recente polemica sulla tutela delle coppie di fatto. "Conosco la situazione narrata nella canzone per averla vista o sfiorata mille volte. Io volevo evitare nel brano qualsiasi aggancio che la rendesse "diversa". Nel capo di lui che fuma, non sa e non capisce, c'è qualche sprazzo di possibile realtà, ma anche la consapevolezza che all'esterno questo sentimento non sarebbe né capito né condiviso. Mentre la cosa più naturale sarebbe gridarlo al mondo visto che l'amore e il potersi mostrare felici è il bene supremo che alimenta la nostra ragione. Non poterlo fare è sofferenza mentale e fisica". "L'ho constatato viaggiando, leggendo, vivendo, cogliendo nella sensibilità di certe persone. Mi è sempre parso un tema molto delicato, quindi non mi ci sono mai avventurato perché non avevo trovato una chiave degna e abbastanza leggera ma nello stesso tempo chiara." Incastonate in una situazione musicale complessa che ricorda il Fossati delle origini, il disco è popolato di molti altri diversi. "A cominciare dall'Arcangelo, che è un immigrato. Quest'uomo è l'Annunciazione di un tempo che cambia. Nel momento in cui mette piede su una costa qualsiasi del Sud Europa il suo atto ci fa capire che le cose non saranno mai più le stesse. Tanto vale prepararci a un futuro che non è quello che ci ha accompagnato per decenni.". Altre canzoni dell'album sono molto legate al dibattito in corso sulla politica e sulla comunicazione: "Cara Democrazia", "La Cinese" (sull'economia globale), "Il battito". "Che - spiega Fossati - è dedicato all'estrema sintesi cui chi fa il mio mestiere è costretto. Ci viene richiesto di essere rapidi col pensiero e veloci con le parole. Ma non è giusto chiederci di essere maestri di sintesi 365 giorni all'anno. Di conseguenza se ci accontentiamo di segni e slogan anche il pensiero si restringe e diventa piccolo. Eccoci qua, tanti piccoli MP3".

(Corriere.it del 02/02/2006)

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