Al discorso di insediamento di Napolitano, una fotografia ritrae il Cavaliere seduto, immobile, le mani congiunte, a testa china
Il dolore non risparmia nessuno: neppure Silvio Berlusconi. L'ho visto molto teso, con la pelle più tirata del solito e gli occhi a fessura. Al discorso di insediamento di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica, una fotografia ritrae il Cavaliere seduto, immobile, le mani congiunte, a testa china, con a lato e in piedi Fini e Martino che civilmente applaudono. Devono avergli fatto un dispetto perché l'ordine era di stare composti come a un funerale. Ma la vera irritazione il leader di Forza Italia l'ha avuta perché Napolitano, nel suo intervento a Camere riunite, non l'ha citato nei saluti iniziali.
Capisco che per il padrone di Mediaset, che si sente l'Unto del Signore, un po' più alto di Napoleone, che entrava al Cremlino non sentendosi ospite ma lo zar, sia difficile rientrare nel ruolo del comprimario. Chissà che cosa avrà pensato mentre interveniva il «comunista» del Quirinale. Questa è la vera sconfitta di un uomo che ha fatto dell'anticomunismo una bandiera, soprattutto quando non aveva altro da dire. Sarebbe giusto non dimenticasse che se è riuscito a costruire un impero dal niente, creare tre reti televisive come quelle di Stato, è stato grazie all'amicizia di un politico, Bettino Craxi, che non si è mai seduto sui banchi della destra.
Poi, se Silvio Berlusconi ha potuto fondare un partito e addirittura diventare capo del governo, dovrebbe ringraziare quanti, soprattutto i comunisti, durante la Resistenza, hanno combattuto perché questo diventasse un Paese democratico. Ma va riconosciuto al Cavaliere uno straordinario senso dello spettacolo: basta che si accendano i riflettori e il suo volto si distende. E' successo il giorno in cui ha passato le consegne a Romano Prodi: davanti alle telecamere, eccolo di nuovo sorridente, pronto alla barzelletta, suonando un campanellino. Poi, però le luci si sono spente.
Enzo Biagi
21 maggio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/05_Maggio/21/biagi.shtml
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1 commento:
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