lunedì 22 maggio 2006

Zapatero al Papa: la Spagna è uno stato aconfessionale

La Chiesa deve autofinanziarsi



Il governo spagnolo ha risposto alle critiche implicite del Papa al ridimensionamento dell'insegnamento della religione nella riforma scolastica e al matrimonio omosessuale, affermando che l'esecutivo socialista "non può occuparsi più del catechismo che del programma" e che "governa per tutti i cittadini e non domanda prima quale sia la loro condizione". Il portavoce della Moncloa, Fernando Moraleda, citato dai media, rispondendo alle osservazioni di sabato di Benedetto XVI durante la cerimonia delle credenziali del nuovo ambasciatore spagnolo in Vaticano, ha ribadito che la Spagna "è uno Stato aconfessionale". E "come non imporrà mai ai cittadini una guerra che non desiderano", così "mai imporrà l'insegnamento della religione ai bambini che non lo vogliano". Perché, ha spiegato Moraleda, quello di Jose Luis Rodriguez Zapatero "è un governo dei cittadini".

Riferendosi ai matrimoni omosessuali, il portavoce ha detto che Madrid non può consentire che "a causa del suo orientamento sessuale una persona soffra di una riduzione dei propri diritti".

Sul finanziamento della Chiesa, Moraleda ha detto che quest'ultima "deve trovare meccanismi di autofinanziamento" e che "non ha senso" che lo Stato, essendo per costituzione "aconfessionale", continui a finanziarla . Ed ha ricordato che si sta discutendo con la Chiesa tale problema.Lo scontro Vaticano-Spagna è nato dal nuovo "no" del Papa alle unioni che "soppiantano o offuscano" la famiglia fondata sul matrimonio. Un nuovo monito in difesa della vita "dal concepimento alla morte naturale". Un nuovo richiamo sul diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose. Queste sottolineature, Benedetto XVI le aveva consegnate venerdì nelle mani del nuovo ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede. Il Pontefice aveva riaffermato che si tratta di confini non valicabili i temi come le unioni di fatto (per non parlare dei matrimoni gay leciti in Spagna) e la manipolazione della vita."La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita, dal concepimento alla morte naturale, il diritto a nascere, a formare e a vivere in una famiglia", ha ribadito Benedetto XVI all'ambasciatore Francisco Vazquez Vazquez. E l'accento speciale sulla famiglia comprende il fatto che essa non può essere "soppiantata o offuscata da altre forme o istituzioni diverse".Ricordando quindi la sua partecipazione al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, a Valencia in luglio, ha auspicato che l'occasione gli dia "l'opportunità di celebrare la bellezza e la fecondità della famiglia fondata sul matrimonio, la sua altissima vocazione e il suo imprescindibile valore sociale".

(Il Gazzettino, 22/05/2006)
http://www.gaynews.it/view.php?ID=37604

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