giovedì 24 maggio 2007

Don Narciso: una bomba dentro la chiesa

Don Narciso invita i gay a non farsi spaventare dall'omofobia. Poi parla dei mali della Chiesa: pedofilia, ingerenza nello Stato e lontananza da Cristo
di Flavio Mazzini


Una vita spesa all’interno della Chiesa. Ad insegnare, ad ascoltare, ma anche a rinunciare ad incarichi di prestigio, pur di mantenere la propria libertà. E oggi che sei – sono sue parole – un vecchio prete ancora innamorato di Gesù, combatte la sua piccola battaglia rispondendo senza peli sulla lingua alle domande dei lettori. Don Narciso magari pecca di vanità (anche se lui preferisce dire orgoglio), ma certamente non di ipocrisia. E oggi che l’atmosfera è tesa ai limiti di una guerra civile tra laici e clericali, non si tira indietro e lancia accuse pesanti contro i gay pavidi, contro i politici opportunisti ma soprattutto contro parte della sua stessa Chiesa, colpevole di aver rinnegato la misericordia di Cristo.


Gay.it ha sottolineato, all’indomani del Family Day e dell’Orgoglio Laico, che troppo pochi gay sono andati in piazza. Cosa ne pensi?

I gay sollevano la testa quando l’ambiente è propizio. Quando invece la lotta non è alla pari, si dicono ‘Ma chi me lo fa fare?’ e preferiscono non compromettersi. In questo momento di forte omofobia, i gay in Italia hanno paura. Sono spaventati dalla maggioranza che è andata al Family Day.


Credi fosse una maggioranza, quella scesa in piazza, e non un gruppo semplicemente ben organizzato?

C’è stato un risveglio omofobico. Proprio quando sembrava si stesse seguendo il resto d’Europa in un cammino di diritti, questo cammino è stato bruscamente interrotto dal Parlamento per iniziativa del Vaticano.


Sei molto critico verso la tua Chiesa…

A suo modo Cristo era un anarchico. Di sicuro lo era mio padre. Forse, e lo dico con orgoglio, qualcosa mi è rimasto nel sangue. E comunque penso che sono quelli come Betori che parlano di un Cristianesimo che non esiste e che non è altro che la ‘loro’ idea di Cristianesimo.


Ti riferisci alle recenti, durissime, parole del monsignore della Cei su aborto, eutanasia, coppie gay, visti come i ‘mali del mondo’?

Sono argomenti delicati che non vanno confusi. Sull’aborto è necessario che la Chiesa non resti in silenzio. Si tratta di un omicidio, forse un ‘piccolo omicidio’, ma pur sempre una vita che viene interrotta. Però la Chiesa non deve influenzare lo Stato, che solo ha il compito di legiferare. Né deve mostrarsi punitiva. Ma fare il possibile per aiutare tutte quelle povere donne che si trovano in difficoltà. In fondo Gesù ha fatto il matto pur di salvare una peccatrice.


E l’eutanasia?

La vita è un dono di Dio e quindi è sacra e inviolabile. Ma lo è fin tanto che resta vita. Quando una persona è malata la si deve assistere senza lasciare nulla di intentato. Ma quando non ce la fa più, nessuno ha il diritto di accanirsi. La legge non può vietare la fine di una vita che non è più vita.


E le coppie gay, ‘nemiche’ della famiglia?

La famiglia nel Vangelo non esiste. La stessa Sacra famiglia non era un famiglia come la si intende oggi. Se Maria aveva sposato Giuseppe doveva esserne la sposa in tutti i sensi. Se sceglie di restare Vergine il matrimonio stesso non è ‘valido’: la Sacra Rota stessa lo avrebbe annullato. Ma quel che conta è altro, ossia che Gesù, quando vengono a cercarlo sua madre e i suoi fratelli, risponde che quella non è sua madre e quelli non sono i suoi fratelli. A Gesù non importa la famiglia ‘tradizionale’ ma quella Universale, la comunità, dove siamo tutti fratelli e c’è un solo Padre: il Dio dei Cieli. Invocare il Vangelo a difesa della famiglia è un controsenso. La famiglia come la intende la Chiesa semmai è il frutto di un pensiero successivo, della Scolastica e di Agostino (che non a caso questo papa ama molto), ma non la si può difendere certo nel nome di Cristo”.


Hai visto le polemiche scatenate dal documentario trasmesso della BBC che in Italia nessuno ancora ha avuto il coraggio di mandare in onda?

L’ho visto su internet, come molte altre persone. Mi sembra che non dimostri niente di certo, ma le persone che parlano sembrano sincere e la BBC di solito è molto rigorosa. Comunque si sa che ci sono tanti casi del genere. La diocesi di Los Angeles, che pure è molto ricca e potente, sta andando in bancarotta a causa dei comportamenti di certi preti. Stanno vendendo tutti i loro beni per risarcire le persone violentate. In America è un problema assai diffuso, in Italia sembrerebbe di meno. Ma, se da noi ci fossero certe parcelle che percepiscono gli avvocati oltreoceano, forse potrebbe scoppiare qualcosa di analogo...


Dici che anche in Italia si correrebbe il rischio di gravi scandali?

Direi di sì.


Perdona se insisto, ma perché pensi una cosa del genere?

Ricordati che io sono anche un confessore. Ma proprio per questo motivo non posso dire di più.



Don Narciso è un vecchio prete romano, come ce ne sono tanti, cosciente di aver sempre voluto seguire il messaggio di amore di Cristo, anche quando è in disaccordo coi vertici della Chiesa e con la loro crescente omofobia.

Ha accettato, pur mantenendo uno stretto anonimato, di aprire un dialogo con i lettori di Gay.it. Chiunque sia interessato, può scrivere a Flavio Mazzini
, che gli rivolgerà tutti i vostri pensieri e le vostre domande.



http://www.gay.it/channels/view.php?ID=22900

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