Parla uno dei due ragazzi fermati dai carabinieri. In sette li hanno circondati e portati in caserma dove si sono sentiti dire: «sappiamo benissimo cosa avete fatto».
«Era solo un bacio». Così Roberto L. commenta la brutta avventura di ieri sera quando, mentre passeggiava con Michele M., il suo ragazzo, è stato fermato da una gazzella dei Carabinieri, portato in caserma e denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Per un semplice bacio.
«Era una bella serata - spiega Roberto, ventisettenne romano 'de Roma' - avevamo fatto una passeggiata per aperitivi e poi avevamo raggiunto degli amici al 'Coming out', poi intorno all'una e mezza abbiamo deciso di tornare a casa, Michele la mattina lavora». Raggiungendo il motorino i due ragazzi decidono però di fare un'ultima passeggiata, complice la serata calda, la luna e il paesaggio suggestivo del Colosseo.
«Mentre passeggiavamo ci siamo abbracciati e io l'ho baciato- spiega Roberto- un bacio 'focoso', e anche un bacio sul petto, niente di piu'. All'improvviso ci ha illuminato un fascio di luce, ci hanno chiesto i documenti e poi siamo rimasti fermi, sul muretto, ad aspettare».
Intanto passano 20 minuti e Michele, un po' spaventato chiede spiegazioni: "Semplici accertamenti", rispondono i carabinieri, che intanto vengono raggiunti da altri colleghi, per un totale di sette persone e tre auto dei carabinieri. «A quel punto ci hanno perquisito - spiega Roberto - cosa insolita considerando che non avevamo niente che fosse fuori posto: pantaloni allacciati, cintura a posto e maglietta indosso».
Dopo la perquisizione, i due ragazzi vengono portati via, «io su una gazzella, Michele su un'altra- continua il racconto Roberto - all'arrivo poi ci hanno trattato come appestati e all'interrogatorio che è seguito sono stato accusato di atti osceni in luogo pubblico».
Di fronte al ragazzo che giura di non aver fatto nulla di male - «solo un bacio» - il carabiniere risponde: «Lo sa benissimo cosa ha fatto». E scoppia l'indignazione: «Capisco perfettamente che sono perseguibile se faccio sesso orale sotto il Colosseo, ma noi ci stavamo solo baciando, con i pantaloni chiusi e tutto a posto».
Questa sera Roberto, che si sta occupando anche a nome del ragazzo, Michele, di difendere i propri diritti, si incontrerà con il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo e col legale dell'associazione Stoppello che si occupa del numero verde 'Gay help line' (800713713) per capire come far valere i suoi diritti. «Peccato - conclude Roberto - era una serata così bella...».
http://www.gay.it/channels/view.php?id=23247
«Era solo un bacio». Così Roberto L. commenta la brutta avventura di ieri sera quando, mentre passeggiava con Michele M., il suo ragazzo, è stato fermato da una gazzella dei Carabinieri, portato in caserma e denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Per un semplice bacio.
«Era una bella serata - spiega Roberto, ventisettenne romano 'de Roma' - avevamo fatto una passeggiata per aperitivi e poi avevamo raggiunto degli amici al 'Coming out', poi intorno all'una e mezza abbiamo deciso di tornare a casa, Michele la mattina lavora». Raggiungendo il motorino i due ragazzi decidono però di fare un'ultima passeggiata, complice la serata calda, la luna e il paesaggio suggestivo del Colosseo.
«Mentre passeggiavamo ci siamo abbracciati e io l'ho baciato- spiega Roberto- un bacio 'focoso', e anche un bacio sul petto, niente di piu'. All'improvviso ci ha illuminato un fascio di luce, ci hanno chiesto i documenti e poi siamo rimasti fermi, sul muretto, ad aspettare».
Intanto passano 20 minuti e Michele, un po' spaventato chiede spiegazioni: "Semplici accertamenti", rispondono i carabinieri, che intanto vengono raggiunti da altri colleghi, per un totale di sette persone e tre auto dei carabinieri. «A quel punto ci hanno perquisito - spiega Roberto - cosa insolita considerando che non avevamo niente che fosse fuori posto: pantaloni allacciati, cintura a posto e maglietta indosso».
Dopo la perquisizione, i due ragazzi vengono portati via, «io su una gazzella, Michele su un'altra- continua il racconto Roberto - all'arrivo poi ci hanno trattato come appestati e all'interrogatorio che è seguito sono stato accusato di atti osceni in luogo pubblico».
Di fronte al ragazzo che giura di non aver fatto nulla di male - «solo un bacio» - il carabiniere risponde: «Lo sa benissimo cosa ha fatto». E scoppia l'indignazione: «Capisco perfettamente che sono perseguibile se faccio sesso orale sotto il Colosseo, ma noi ci stavamo solo baciando, con i pantaloni chiusi e tutto a posto».
Questa sera Roberto, che si sta occupando anche a nome del ragazzo, Michele, di difendere i propri diritti, si incontrerà con il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo e col legale dell'associazione Stoppello che si occupa del numero verde 'Gay help line' (800713713) per capire come far valere i suoi diritti. «Peccato - conclude Roberto - era una serata così bella...».
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