lunedì 4 febbraio 2008

Zapatero: la chiesa cattolica non intervenga nella campagna elettorale

Il premier spagnolo ha fatto pervenire in Vaticano una sua nota di "indignazione" per le ingerenze dei vescovi cattolici nella vita politica del paese e la loro presa di posizione a favore del Partito Popolare.


Il partito socialista spagnolo ha espresso la propria disapprovazione per la presa di posizione dei vescovi cattolici del paese i quali hanno ordinato ai loro fedeli di non votare per i partiti che hanno sostenuto il matrimonio gay.
La conferenza dei vescovi spagnola ha dichiarato ai media la settimana scorsa: "I cattolici possono supportare e partecipare a diversi partiti politici ma la verità è che non tutti i programmi elettorali sono compatibili con la fede e con le richieste cristiane nell'ambito della vita".
Il portavoce socialista Jose Blanco ha detto che molti cattolici si sentiranno pieni di vergogna per il tentativo delle gerarchie di influenzare l'esito delle elezioni di marzo: "I vescovi hanno deciso di entrare a piede teso nella campagna elettorale. Schierandosi con il partito popolare."

LA SPAGNA LAICA DI ZAPATERO


Il governo Zapatero ha introdotto il matrimonio gay nel 2005 e, anche se contrario, il partito popolare ha fatto sapere di non voler abolire l'istituto.
All'inizio del mese il partito socialista ha fatto sapere che non accetterà " sentinelle morali" da parte di nessuno.
Maria Fernandez della Vega, vicepremier, ha detto che la chiesa cattolica non puo' più imporre la sua morale al paese. Su questa guerra tra laicità dello Stato e imposizioni da parte delle gerarchie ecclesiastiche si gioca la vera partita elettorale nel paese.
E' di ieri la notizia che, tramite l'ambasciatore presso la Santa Sede Francisco Vazquez Vazquez, il governo spagnolo ha fatto pervenire al segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone un messaggio di "malessere" e indignazione" per l'ingerenza dei vescovi nella campagna elettorale.

LA LEZIONE SPAGNOLA



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