Non solo in Italia la censura televisiva colpisce i personaggi gay belli e vincenti. Pensate a una promessa dei tuffi che prima si ritira dall’attività, poi l’anno prima delle Olimpiadi decide di tornare a gareggiare e si presenta a Pechino 2008 per sfidare i cinesi a casa loro. Nella prima gara - i 3 metri - non arriva neanche in finale, ma nella “sua” gara, la piattaforma 10 metri, vuole dare il meglio: dopo il primo salto è nono, poi recupera e arriva al secondo posto dopo il quinto salto, ma è lontanissimo dal cinese. E i cinesi aspettano solo questo oro per fare en plein: 8 medaglie d’oro su 8 gare.
Tutti gli altri atleti (e allenatori e tifosi e spettatori) non cinesi tifano per lui e all’ultima prova tira fuori il tuffo della vita, 3,8 di coefficiente e un’esecuzione quasi perfetta: quattro 10 e due 9,5, totale 112,10, il punteggio più alto mai raggiunto da un tuffatore alle Olimpiadi. Primo posto, vittoria e medaglia d’oro. Questo stesso ragazzo di 20 anni, Matthew Mitcham, poco prima dei Giochi ha rivelato, con estrema tranquillità di essere gay e di convivere con il fidanzato Lachlan, che è presente a Pechino grazie a uno sponsor, la Johnson&Johnson. E infatti dopo la cerimonia di premiazione Matthew vola sulle tribune, abbraccia e bacia la mamma - che lo ha sempre aiutato e sostenuto - e subito dopo bacia il suo fidanzato.
Una storia meravigliosa, perfetta da raccontare come favola dei Giochi Olimpici e rivincita degli outsider sui predestinati. E infatti i giornali ne parlano diffusamente dall’Australia fino all’Italia, dove Gabriele Romagnoli scrive uno splendido articolo su Repubblica. Negli Stati Uniti, però, scoppia una polemica perché la Nbc - durante tutta la gara e al momento della premiazione - si dimentica di raccontare la storia umana e sportiva di Matthew.
Mi sembra già di sentire le risposte piccate di qualcuno: “ma i giornalisti non devono ficcare il naso sotto le lenzuola”, oppure “l’orientamento sessuale degli atleti non è una notizia”. Invece lo è, probabilmente, se sei l’unico atleta gay “fuori dall’armadio” e prendi l’oro, se batti i cinesi a casa loro e se, dopo la premiazione, corri ad abbracciare e baciare il tuo ragazzo. È qualcosa che si era visto finora? No. E dunque è una notizia, una gran notizia (bella o no, dipende dalle idee del giornalista, ma comunque è una notizia).
Per di più la Nbc si è distinta per raccontare le vicende umane di Michael Phelps sin nei minimi particolari; e qui si obietterà “Certo, quello è americano!”. Ma la Nbc ha dato anche grande spazio al triangolo amoroso fra Laure Manaudou, Luca Marin e Federica Pellegrini: una francese e due italiani. In tutto questo non c’era spazio per accennare alla favola di Matthew Mitcham?
1 commento:
A quanto pare no. E sai come saranno loro grati certi conservatori ultra cristiani?
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