domenica 7 novembre 2004

Sondaggio Demos-Eurisko: Sì alle coppie di fatto, bocciati i matrimoni tra gay

Frattura su fecondazione e uso degli embrioni la maggioranza favorevole all'adozione da coppie non sposate.
La famiglia si conferma il luogo centrale nella vita degli italiani
di FABIO BORDIGNON



Un punto fermo, ma, allo stesso tempo, in continuo movimento. La famiglia si conferma luogo centrale nella vita degli italiani, primo riferimento in caso di difficoltà. Nella popolazione, tuttavia, sembrano oggi convivere diverse "idee" di famiglia: non esiste un'unica definizione, e il legame con l'istituzione del matrimonio appare meno stretto che in passato. Ma è soprattutto sui temi della riproduzione e della bioetica - fecondazione assistita, utilizzo degli embrioni per la ricerca, aborto - che emergono, nella società italiana, fratture molto profonde. Sono questi i principali spunti offerti da un'ampia indagine realizzata da Demos-Eurisko per La Repubblica.

Quasi una persona su due ha (almeno) un parente stretto (ma esterno al proprio nucleo familiare) come vicino di casa. Più di otto persone su dieci hanno parenti che vivono nello stesso comune. Oltre alla densità dei legami familiari, l'indagine conferma la loro persistente rilevanza, nel nostro paese, quale rete di sostegno: quasi il 90% degli intervistati pensa di poter contare, nei momenti difficili, sull'appoggio della famiglia, che, sotto questo profilo, stacca nettamente gli altri soggetti e le altre istituzioni presi in esame (gli amici, i compaesani, la parrocchia... per non parlare dei servizi del comune e dello stato).

A questi significativi elementi di continuità, l'indagine contrappone importanti segnali di cambiamento, innanzitutto nel modo in cui il concetto di famiglia viene declinato dagli individui. Se il 53% degli intervistati ritiene che, per formare una famiglia, occorra sposarsi - e quasi uno su tre consideri necessario il matrimonio religioso (31%) -, per una percentuale appena inferiore (il 45%) è sufficiente che due persone vivano sotto lo stesso tetto. Del resto, una larga maggioranza, in particolare tra i giovani, considera ormai la convivenza (così come il sesso al di fuori del matrimonio) un comportamento ammissibile (79%). Da tale convinzione nasce la necessità di garantire alle coppie di fatto alcuni dei diritti attualmente riservati al vincolo matrimoniale. Sei persone su dieci sono favorevoli all'istituzione di unioni civili, che tutelino queste relazioni (61%). Una porzione non trascurabile (ancorché minoritaria) della popolazione italiana vedrebbe, inoltre, con favore il matrimonio gay: il 32%, lo stesso valore osservato da Gallup negli Stati Uniti, dove il tema è stato al centro del dibattito, nel corso della campagna per le elezioni presidenziali, e oggetto di referendum - tutti bocciati - in ben 11 stati.

Anche le opinioni in materia di adozioni sottolineano l'indebolimento del legame tra famiglia e matrimonio. Il 78% ritiene legittimo che anche una coppia non sposata possa adottare dei bambini, e il 58% concederebbe tale possibilità anche alle donne sole. Il grado di favore, tuttavia, si abbassa drasticamente nel caso degli uomini soli (36%) e, soprattutto, delle coppie omosessuali (21%).

Un ulteriore capitolo dell'indagine riguarda una
questione di grande attualità, che presto potrebbe essere sottoposta al giudizio elettori attraverso referendum (le firme sono già state depositate in Cassazione): la fecondazione assistita. Quasi sette persone su dieci (69%) approvano l'aiuto, da parte della scienza medica, per le coppie che non possono avere figli (il 55% anche per quelle non sposate). Nel caso della cosiddetta eterologa - la fecondazione assistita che utilizza il seme di un donatore esterno, proibita, allo stato attuale, dalla nuova legge che regolamenta la materia - il numero dei favorevoli scende considerevolmente, fermandosi al 39%.
Un'altra norma controversa, contenuta nella legge recentemente varata dal governo, riguarda, poi, il divieto di sperimentazione sugli embrioni umani. A questo proposito, la popolazione si presenta fortemente divisa: se il 38% considera accettabile, dal punto di vita etico, l'utilizzo di embrioni per la ricerca, una componente ancora superiore condanna tale pratica (44), giudicandola discutibile dal punto di vista morale. La stessa percentuale di persone, peraltro, si oppone all'aborto, questione che - pur non essendo oggetto di riforma - conferma la propria capacità di polarizzare l'opinione pubblica.

Le forti divergenze sui temi della bioetica e della morale sono spiegate, innanzitutto, dalla posizione religiosa degli intervistati. I favorevoli alla fecondazione eterologa, per fare solo un esempio, raggiungono il 53% tra chi non va mai in chiesa, ma la percentuale declina, nettamente, al crescere della pratica religiosa, per fermarsi al 24% tra i praticanti assidui (coloro che vanno a messa tutte le domeniche). Il riflesso di tali contrapposizioni è visibile, infine, anche negli orientamenti politici, con gli elettori della CdL più vicini, sui temi considerati, alle posizioni dei cattolici praticanti.

(7 novembre 2004)

http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/cronaca/mammegay/sondadem/sondadem.html

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