giovedì 9 dicembre 2004

Canada: via libera alle nozze gay

di Giulio Maria Corbelli

La Costituzione canadese ammette il matrimonio gay. La Corte Suprema dà al governo federale luce verde per una legge sulla materia. Pronta forse già all'inizio del 2005.

OTTAWA - La Costituzione canadese ammette il matrimonio gay. E' quanto ha sentenziato la Corte Suprema del Canada dando al governo federale luce verde per una legge sulla materia. Anche se i giudici non sono arrivati a dire che tale legge è addirittura richiesta dalla Costituzione.

La Corte ha dichiarato che il governo può legalmente legiferare sul matrimonio e che la formula contenuta in una proposta di legge del governo che definisce matrimonio "una unione legale di due persone" non rappresenta una violazione del dettato costituzionale canadese.

Nozze gay: Canada contro USA
Si tratta di un passo importante che mette il Canada agli antipodi del suo vicino meridionale, gli Stati Uniti, dove l'amministrazione Bush sta spingendo per un emendamento costituzionale che metta le nozze gay al bando.

Il governo di Ottawa aveva sperato di ottenere dalla Corte Suprema qualcosa di più: una richiesta specifica della Corte Suprema a legiferare sulle nozze degli omosessuali che avrebbe reso più agevole l'iter parlamentare della proposta di legge in Parlamento.

Già durante le udienze del 6 e 7 ottobre i nove giudici non avevano nascosto che il governo stava cercando di scaricare su di loro la patata bollente e anche oggi, nel parere scritto approvato all'unanimità, hanno ricordato che il loro pronunciamento in realtà non era poi indispensabile. "L'esecutivo ha dichiarato la sua intenzione di affrontare con una nuova legge la questione dei matrimoni gay, a prescindere dalla nostra opinione", si legge nel testo.

Questo non significa che i componenti della Corte costituzionale siano pregiudizialmente contrari. Anzi. Hanno bacchettato quanti sostengono che autorizzare le unioni tra persone dello stesso sesso sarebbe una violazione dalla Costituzione del 1867, dove si parlava di matrimonio come unione tra eterosessuali.

Una Costituzione "viva"
"Il Canada è pluralistico", hanno spiegato i giudici, "la nostra Costituzione è viva, come un albero che attraverso interpretazioni successive si adatta e risponde alle realtà della vita moderna". Oggi, hanno sottolineato, è necessaria "un'interpretazione elastica, liberale e progressista" del testo. Detto questo, è stato comunque riconosciuto al clero il diritto di rifiutarsi di celebrare matrimoni tra gay.

Se il governo proseguirà sulla strada della legge sulle nozze gay il Canada diventerà la terza nazione al mondo a consentirli dopo il Belgio e l'Olanda.

Una legge entro il 2005?
Il disegno di legge dovrebbe essere presentato in Parlamento il prossimo anno, ma l'iter si presenta complicato. Tutti e quattro i partiti, compresi i liberali del primo ministro Paul Martin, sono divisi. Il premier ha già richiamato i ministri alla disciplina di partito. Per venire approvata la legge ha bisogno di 155 voti e secondo le previsioni degli osservatori parlamentari un'approvazione è ritenuta probabile all'inizio del 2005.

Giudici in sei province canadesi e un territorio hanno già contestato la definizione tradizionale di matrimonio tra persone di sesso diverso consentendo a migliaia di coppie gay di sposarsi. I canadesi sono di stretta maggioranza favorevoli alle nozze tra gay.

«Un altro importante passo verso la pari dignità sociale e l’eguaglianza di diritti tra tutte le persone nel mondo». E’ il commento del presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice.

«Se tutte le persone hanno la stessa dignità, come proclamano le Costituzioni degli stati democratici e liberali, pari dignità deve essere riconosciuta anche alle loro relazioni affettive, sentimentali e di solidarietà. Non è possibile precludere a due persone, che decidono di condividere una parte importante della propria esistenza, gli stessi trattamenti di altre coppie, solo perché sono due persone omosessuali».

http://it.gay.com/view.php?ID=19531

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