venerdì 7 gennaio 2005

Discriminazione di fatto

Adele Parrillo e Stefano Rollo non erano sposati ma vivevano insieme da anni

Un caso lampante dell’ingiustizia che può derivare dalla mancanza di riconoscimento legale delle cosiddette coppie di fatto è quello di cui è stata protagonista del tutto involontaria Adele Parrillo, compagna del regista Stefano Rollo, ucciso lo scorso anno nell’attentato contro la base militare italiana di Nassiriya mentre si trovava in Iraq per girare un documentario. Adele Parrillo e Stefano Rollo non erano sposati ma vivevano insieme da anni ed erano in tutto e per tutto una famiglia. Ciò non ha impedito che lei, rimasta vedova, venisse esclusa dall’assistenza economica e psicologica prevista per i familiari delle vittime dell’attentato, e persino depennata dall’elenco degli invitati alle celebrazioni ufficiali per ricordare i morti.

La vicenda ha fatto un certo scalpore ed è approdata anche in parlamento, con un’interpellanza presentata da Franco Grillini e sottoscritta da 85 deputati del centrosinistra, che chiedeva al governo di “far prevalere il buonsenso contro l’ottusità e la crudeltà in una vicenda personale drammatica”. A Grillini ha risposto in aula a nome del governo il sottosegretario all’interno Antonio D’Alì, spiegando che di estendere i risarcimenti ai partner conviventi non se ne parla perché la legge non lo prevede. Si è dimostrato tuttavia più munifico sulla parte che non comporta aggravi per l’erario. “Assicuro, comunque,”, ha affermato D’Alì, “che per quel che riguarda future cerimonie commemorative vigilerò affinché il ministero dell’interno, pur tenendo conto della posizione dei familiari seconda la normativa vigente, rispetti la storia personale e gli affetti che legittimano il diritto della signora Parrillo a partecipare appieno alla condivisione del comune dolore e dei comuni sentimenti che animano tutti noi nel ricordo degli eroi caduti a Nassiriya”.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=30505

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