venerdì 21 gennaio 2005

Dove andremo a finire?

di Alessandro Golinelli


Dove si andrà a finire?

Un signore che scrive in prima pagina sul “Corriere della Sera”, tale Ernesto Galli della Loggia, sostiene, a proposito della recente bocciatura delle leggi antidiscriminatorie in Francia, che quella sia stata una decisione giusta. Il tutto in base a due semplici ragionamenti (sic).

Il primo: se si fa una legge contro la discriminazione di una minoranza allora bisogna farne per tutte. In altre parole, si comincia a fare una legge in cui si impedisce di offendere o discriminare le persone per i loro orientamenti sessuali, e chissà dove si va a finire. Magari che non si può nemmeno più dire “negro di merda”, oppure “ebreo da gasare”, o addirittura “giornalista del cazzo” o “vecchio trombone”…

Il secondo ragionamento è più sottile: si impedisce la libertà di espressione, che è uno dei principi cardine del liberismo. In poche parole, questo signore sostiene che apostrofare qualcuno con la parola “frocio”, “culattone”, “ricchione”, o magari licenziarlo perché infastidisce il suo aspetto effeminato, non sia maleducazione o razzismo, bensì puro liberismo.

Come non essere d’accordo. Ma ci pensate che la ministro per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo ha assunto Dario Mattiello, precedentemente licenziato dal collega di governo Fisichella perché omosessuale? E tentando di rimediare alla gaffe, ha, come sostiene il ministro della giustizia (sic) Castelli, clamorosamente discriminato gli eterosessuali? Ha sempre ragione il signor Ernesto Galli della Loggia. Vedete cosa succede a spingersi troppo in là. Si è cominciato col concedere il diritto di voto alle donne, poi le si è fatte diventare deputate, ora addirittura ministri e guarda cosa ti combinano. Minano e discriminano lo strapotere dei maschi etero. Dove si andrà a finire? Magari che pretendano anche di diventare presidenti del consiglio.

Non preoccupatevi, in Italia, a differenza del Pakistan mussulmano o dell’India, o delle Filippine, è inimmaginabile un primo ministro donna. Ci teniamo a fare bella figura.

Eppure come non avvertire il campanello d’allarme? Tutta l’Europa si sta coalizzando contro la libertà, discriminando Rocco Buttiglione solo perché considera omosessuali e donne un gradino inferiori a lui, che invece è maschio, etero e credente. Goebbels si è rigirato nella tomba: avete visto dove si è arrivati non lasciando il potere esclusivamente agli ariani.

Bene hanno fatto gli americani che per difendere la libertà della più grande democrazia del pianeta, la migliore, l’assoluto paradiso da esportare, oltre a rieleggere quel simpaticone di Bush, uomo raffinato e intelligente, hanno deciso di opporsi, in molti stati, alle unioni fra gay. La libertà di unirsi per i gay minava infatti la loro libertà di sentirsi i migliori del mondo, i più puri, gli eletti da Dio.

C’è anche chi propone di cambiare la costituzione degli Stati Uniti: non ci sarà più il diritto di ogni uomo ad aspirare alla felicità, ma sarà ben specificato di ogni uomo etero (bianco, ricco, americano, credente, possibilmente petroliere o imparentato con petrolieri). Come dar loro torto, in fondo, uno leggendo quelle parole così mal scritte potrebbe anche sbagliarsi...

Ma tornando in patria ci sono addirittura intere aree dell’Italia che rischiano di portare il paese allo sfacelo. Come la Toscana, dove le unioni civili fra gay hanno avuto il beneplacito della Consulta. Ve lo immaginate cosa diventerà la Toscana in pochi anni? Magari una regione dove un gay potrà andare a visitare il proprio compagno in ospedale o in carcere senza il permesso dei familiari. Potrà comprare casa con lui senza sotterfugi, avere, in caso di separazione o di morte, dei diritti, e non sentirsi discriminato nella vita quotidiana.

Ma dove andremo a finire? Be’: ovviamente, almeno noi gay, in Toscana...
Buon Anno.

(fonte: Priode gennaio 2005)

http://www.gaynews.it/view.php?ID=30690

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