mercoledì 13 aprile 2005

Appello dei laici italiani: la stazione Termini è di tutti

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La decisione di intitolare a Giovanni Paolo II la stazione centrale "Termini" della capitale della repubblica italiana non è che il culmine, davvero eccessivo, di un crescendo di delirio idolatrico da cui l'intera società italiana è investita in questi giorni. Sull'onda di un servilismo e di un'eccitazione mediatica e politica senza precedenti, si smarrisce ogni memoria del carattere laico delle istituzioni, del profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo, del carattere estremamente controverso, perfino per gli stessi cattolici, dell'eredità del defunto Papa. Si è perso in questi giorni, soprattutto, ogni rispetto per i milioni di cittadini che dissentono dalle opinioni e dalle convinzioni di questo Pontefice.

Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere assunte solo una volta esaurita l'attuale ondata emotiva.

Le organizzazioni che, tra gli altri, firmano questo appello e che fanno attualmente parte della "Consulta laica" del Comune di Roma, annunciano che, se la decisione di intitolare la stazione Termini a Giovanni Paolo II sarà confermata, si ritireranno da tale organismo.

http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=004475

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