martedì 19 aprile 2005

L'agonia di un'alleanza

di EZIO MAURO

L'uomo che ha resuscitato la destra italiana, portandola dal nulla al governo, oggi la tiene prigioniera del suo destino, che non è politico e tantomeno istituzionale, ma solo privato e personale. A quel destino di comando e di invulnerabilità, quasi di predestinazione, Berlusconi sta sacrificando tutto, scuotendo le colonne che reggono il tempio della Casa delle libertà.

La prova è un colpo di teatro che in realtà è un colpo di mano sulla strada che lo portava al Quirinale, dove Fini e Follini erano certi che si sarebbe dimesso, mantenendo la parola data agli alleati poche ore prima. Invece Silvio Berlusconi ha detto al Presidente della Repubblica che non intende dimettersi perché ha conservato la fiducia dell'Udc, pur avendo perso i suoi quattro ministri: dunque la sua maggioranza è numericamente intatta, anche se politicamente a pezzi.

Di fronte a questo quadro, Ciampi ha rinviato il premier alle Camere "senza indugio" per certificare se Berlusconi ha ancora un futuro, o se le urne sono la strada maestra per la fine di quell'avventura.

Formalmente, il premier può fingere di non sentire l'obbligo di dimettersi. Politicamente non può evitare di prendere atto che un intero partito si sfila dal suo governo, con Fini sempre più ridotto a far la foglia d'insalata, insapore, nel sandwich nordista Bossi-Berlusconi.

Invece di seguire la ragione che consigliava un Berlusconi-bis, il premier ha seguito ancora una volta l'istinto, truffando i suoi alleati ma soprattutto truffando se stesso con la finzione esoterica che esista ancora la Casa delle libertà e il suo leader. Va in scena, con più cupezza, un deja vu e oggi come nel '94 il Cavaliere dimostra di essere una formidabile macchina elettorale ma un pessimo uomo politico, perché sfascia la sua alleanza.

Avevamo avvertito che l'agonia politica del berlusconismo sarebbe stata terribile perché il Cavaliere non accetta le sconfitte e per evitarle è pronto a tutto, compreso il peggio. Oggi, in anticipo, siamo davanti a un concentrato di quel peggio. Con il premier che pur di durare un giorno in più si gioca il futuro dell'intera destra.

(19 aprile 2005)

http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/crisigoverno2/agonia/agonia.html

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