giovedì 2 giugno 2005

I Giannini, la forza dei gemelli "Dalla nostra famiglia 36 volte sì"

La chiesa sbaglia sul tema della fecondazione, sui sacramenti ai divorziati, sull'uso del preservativo quando c'è mezza Africa che muore di Aids, sulle coppie di fatto e le unioni omosessuali

Dal Valdarno i fratelli più famosi d'Italia annunciano: voteremo tutti contro questa legge. Mamma rosanna "Spetta alla donna decidere quanti figli è in grado di crescere". Giorgio il cattolico "Come fa un semino di poche cellule ad avere gli stessi miei diritti? "
di CLAUDIA RICONDA


Da Giorgio sono quattro sì. "Convintissimi". Poi ci sono gli altri quattro a testa per Linda e Fabrizio, altri otto dal tandem Roberto e Francesco, e altri quattro da Letizia. In più i voti di mamma Rosanna e di babbo Franco. "E nel conto metteteci anche me: se sto bene in salute, andrò a votare". Con gli ultimi quattro di nonna Vera, siamo a trentasei sì. Un pacchetto di mischia, questi Giannini. "Essere in tanti ha i suoi vantaggi". La super famiglia d'Italia, quella dei sei gemelli più famosi e pubblicizzati dai rotocalchi, arriva compatta al referendum. Uniti come un pugno, anzi due, solidali, gemelli anche quando si tratta di scelte molto individuali. Andranno tutti a votare, cercando di spingere l'Italia verso il quorum. La forza dei numeri è dalla loro parte. "Ma ognuno è arrivato a questi sì attraverso un suo percorso personale. Ne abbiamo parlato poco in famiglia, ritrovarsi tutti insieme nello stesso momento per noi è sempre un problema. Tra chi studia, chi lavora, siamo tutti un po' sparpagliati. Faremo la nostra classica riunione di famiglia un paio di giorni prima del voto. Come sempre, quando si avvicina una scadenza elettorale". Piacerebbe vederli, tutti e nove, una specie di assemblea di condominio, nel salotto della loro casa di Soci, nel valdarno aretino. Dove per altro vivono ancora tutti insieme, perché i gemelli crescono, oggi hanno venticinque anni, sono laureati, lavorano, ma per tutti la cuccia resta quella di mamma Rosanna. E' soprattutto lei, che oggi ha 54 anni e insegna ancora in una scuola elementare, a sentire molto vicini i temi sollevati dal referendum, lei che venticinque anni fa si ritrovò, dopo ripetute stimolazioni ormonali, madre di sei gemelli. "Il concepimento fu naturale, nessuna fecondazione assistita, ma certo la stimolazione ovarica fu l'origine di quella gravidanza eccezionale. Erano veramente altri tempi, non c'erano le tecniche di oggi, i controlli me li facevo io da casa: non so cosa sia successo al mio corpo, il fatto sta che dopo tre anni di cure a base di ormoni e durante i quali non ero riuscita a restare incinta, all'improvviso mi sono ritrovata con quella pancia enorme. Prima mi dissero che erano tre, poi quattro, poi sei. Fu uno shock. Ho rischiato d'impazzire, non so come abbiamo fatto a farcela, tutto da soli". Per questo, dice Rosanna, voterò per la tutela della salute della donna: "E' suo diritto decidere quanti embrioni farsi impiantare e non che sia una legge ad imporlo. Con l'obbligo dei tre embrioni so che il rischio di gravidanze trigemellari è molto alto: tre gemelli, per me, oggi sarebbero una passeggiata, col senno di poi. Ma per un'altra donna rischiare di averne tre, quanto è preparata per uno, può creare uno stress notevole. Fisico, piscologico, economico". I quattro sì di mamma Giannini, anche se consapevoli, sono comunque frutto di un conflitto interiore. "Sono cattolica, e molto. Conosco la posizione del clero e l'invito all'astensione. Ma stavolta non riesco ad essere d'accordo: il desiderio di maternità non può essere frustrato da questa legge, è più forte di tutto. Così come è forte l'esigenza di garantire alle coppie la libertà di poter scegliere il proprio cammino. Da ragazza ho votato con passione sia a favore dell'aborto che per il divorzio: ma non perché pensassi di abortire o divorziare, non l'avrei mai fatto. Però vedevo la sofferenza atroce di quelle amiche che all'epoca andavano ad abortire nelle cantine, i ferri da calza e tutto il resto. Ho detto sì per loro. Così come adesso voterò sì per gli altri: anche per i miei figli". Per uno, in particolare: Francesco. Tre anni in dialisi, poi il trapianto di un rene, il futuro ancora incerto, nonostante i grandi miglioramenti: "Quello che abbiamo passato negli ultimi anni, non lo auguro a nessuno. Se mio figlio ora sta meglio, lo dobbiamo alla scienza. Davanti alla sua sofferenza, non posso pensare che un embrione di poche cellule non possa essere sacrificato per far guarire una persona malata, o darle comunque la speranza di una vita migliore. Chi vota no alla ricerca sulle staminali embrionali e poi in futuro scoprirà di avere un parente malato di Alzheimer, si morderà le mani. Quando uno non ci passa, non ci pensa. Ma noi Giannini la malattia l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle". Giorgio, uno dei sei gemelli, che si è laureato in economia e oggi insegna in una scuola superiore, avrebbe votato sì alla ricerca anche se suo fratello fosse stato bene. "Nessuno mi convincerà mai che un semino di pochi millimetri abbia gli stessi diritti di una persona già nata. Penso a mio fratello, ma penso anche agli altri malati. Buttare via quei trentamila embrioni già congelati, è un controsenso per i cattolici: dicono che l'embrione è già vita, e poi però sono pronti a disperdere quelle vite congelate in un lavandino, negandole alla scienza e togliendo la speranza a tanti disabili". Anche Giorgio è cattolico. "E mi piace il nuovo papa, così come mi piaceva Giovanni Paolo II, ma su questi temi la chiesa dovrebbe essere più aperta, seguire i cambiamenti della società. Non solo sul tema della fecondazione, ma anche sui sacramenti ai divorziati, l'uso del preservativo quando c'è mezza Africa che muore di Aids, sulle coppie di fatto e le unioni omosessuali. C'è uno scollamento tra le posizioni della chiesa e il reale sentire e agire delle persone cattoliche. Invitare all'astensione è scandaloso. Il voto è un obbligo morale". Giorgio dice che è contento di parlare di questi argomenti. "Per anni noi gemelli siamo stati abbinati ai pannolini e ai detersivi: bene, era tempo che la gente scoprisse che i gemelli Giannini nel frattempo sono cresciuti e sono diventati i cittadini Giannini".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32509

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