lunedì 27 giugno 2005

Uno Stato Italiano laico è possibile!

Appello per una grande manifestazione nazionale in tardo autunno a Roma


E' inutile girarci intorno: la gerarchia vaticana, dopo il risultato del referendum vuole capitalizzare e rilanciare. Ormai il cardinale Ruini è diventato un capo partito potente, che non ha tra l'altro bisogno d'alcuna estenuante mediazione politica, anzi molti politici lo seguono come cagnolini fedeli, prostrandosi al nuovo Mazzarino.

In gioco c'è la tenuta dello Stato laico, così fortemente difeso dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi offensivamente rintuzzato da Ratzinger, che ha voluto ribadire che la laicità deve essere "sana" e con radici cristiane. Sappiamo bene invece, che la convivenza civile, l'armonia tra le varie aspirazioni di tipo civile, etico, religioso, d'appartenenza etnica, d'identità e orientamento sessuale, possono essere garantiti solamente da un'organizzazione statale laica, che individua risposte accoglienti rispetto a tutte le cittadinanze in campo.

Per questo, il confronto in atto non è quello tra cattolici e non credenti, ma tra un'idea di convivenza coerente con la storia delle democrazie occidentali e il ritorno di modelli teocratici, mascherati da preminenze etiche, sostenute anche da laici folgorati sulla via di Damasco.

C'è bisogno di una risposta serena, appassionata, positiva di tutte quelle forze, gruppi, associazioni, intellettuali, cittadine e cittadini che vogliono costruire un paese moderno, dove siano ampliati diritti e doveri, dove ad ogni persona e ad ogni formazione sociale sia riconosciuta dignità.

Il movimento lgbt italiano deve avere la capacità di chiamare a raccolta tutti questi soggetti per costruire insieme una piattaforma che indica, entro il tardo autunno, una grande manifestazione nazionale a Roma. La difesa dei valori democratici e civili non può essere affida ai pur meritevoli, pochi, politici ed intellettuali che si sono esposti in prima persona per rispondere alle sempre più gravi ingerenze della gerarchia vaticana. Dai cattolici, dai laici, dall'associazionismo e in generale dalla società civile, deve partire una spinta forte che affermi con fermezza la dignità delle istituzioni italiane, la separazione tra le visioni religiose e le responsabilità politiche.

C'è tutta l'estate per pensarci, precisare la proposta, per raccogliere le prime disponibilità, non facciamo passare inutilmente il tempo, magari coltivando l'illusione che quest'attacco all'autonomia dello Stato italiano si spegnerà da solo.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32921

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