martedì 26 luglio 2005

Anche i PACS nella carta ulivista

Sì di tutti i leader a un testo laico sui valori: intoccabili divorzio ed aborto.Nel documento entra il "terrorismo", escono le "primarie". Compromesso sulla "guerra"

Antonella Rampino - ROMA - Dieci punti che diventano otto, una decina di pagine dattiloscritte invece dello stringato paio di cartelle inizialmente sottoposto da Prodi al conclave di San Martino, ma alla fine il famoso documento dell'Unione, il "manifesto dei valori, la nostra carta d'identità", ha visto la luce. Anche se sarà ufficiale solo stamattina, quando sarà in bella copia, con l'aggiunta di una voce: il capitolo-terrorismo. Entra il terrorismo (la valutazione di Prodi è che occorre tener saldo il legame con le comunità di immigrati, e che l'attentato di Sharm aveva come obiettivo non l'Occidente, ma Mubarak e gli egiziani) ed esce la voce "primarie". Anche per ragioni di "politique politicienne": nel testo c'era un riferimento esplicito al ruolo che il vincitore delle primarie potrà esercitare rispetto al programma. E tra i segretari presenti al vertice, ieri di primo pomeriggio in Piazza Santi Apostoli, c'era chi, come Bertinotti e Pecoraro Scanio, erano già abbastanza irritati dall'essersi trovati una dichiarazione con la quale Prodi precisava che "chi vince decide il programma". Per cui, via quel paragrafo dalla carta d'identità dell'Unione. E, non appena finisce la riunione, Prodi a microfoni spiegati dice che il suo ruolo, a campagna per le primarie aperte, adesso "va gestito con un po' di delicatezza", per "non fare ombra agli altri candidati". La riunione non era cominciata benissimo. Il bozzone al quale avevano lavorato Ricky Levi (per Prodi), Enrico Letta (per la Fed, se così si può dire), Paolo Cento (per i Verdi) ricalcava fedelissimamente la discussione svoltasi a San Martino. E fermo nel testo c'era quel riferimento al fatto che il centrosinistra non toccherà le leggi sull'aborto e sul divorzio, citate a suo tempo da Roberto Villetti come esemplificazioni di quanto poco laico sia lo Stato, nella concezione delle destre. Ma no, son saltati subito su Rutelli e Fabris, che come al solito era in rappresentanza di Mastella, non si può. Il documento va sottoscritto dagli elettori che vogliono votare per le primarie, "così se c'è una suora o un prete che vuol votare per il centrosinistra non lo farà". Prodi s'è detto d'accordo. Ma a quel punto è saltato su Roberto Villetti: vero che nel testo c'è un bel richiamo ai valori della laicità dello Stato (accettato da Rutelli poiché "le parole sono proprio le stesse del richiamo di Ciampi", ha detto il presidente della Margherita), ma "allora bisogna che tu, Romano, quando incontri i giornalisti sottolinei che l'Unione difende la 194". Detto, fatto: "Non menzioniamo nel nostro manifesto la legge sull'aborto perché essa è stata unanimamente confermata come patrimonio dell'Unione". I capitoli in cui il documento sarà suddiviso sono otto, come anticipa lo stesso Prodi: "Costituzione; Europa; Pace, giustizia e libertà; Sicurezza e lotta al terrorismo; Reagire al declino: una nuova economia, una nuova qualità ambientale, una nuova società; Mezzogiorno; Bioetica e temi eticamente sensibili; Nuovi diritti e nuove responsabilità". Quel che Prodi non può anticipare prima della conferenza stampa ufficiale di presentazione è che alla voce "nuova società" ci saranno i Pacs: Rutelli li ha accettati perché li si cita con una allocuzione, "nuove forme giuridiche che regolamentano i diritti civili". Alla sinistra l'allocuzione è piaciuta perché magari, poi, la si potrà ampliare: è così vaga che magari ci potrà scappare anche un riconoscimento per gli omosessuali. Per il capitolo sulla politica economica, e la spinosa questione del rilancio dell'Azienda Italia, si punta a una "nuova sintesi tra più politiche pubbliche e più mercato". E per quel che riguarda pace e guerra si fa riferimento all'articolo 11 della Costituzione. Nella sua interezza: il ripudio della guerra contenuto nella sua prima parte, e anche l'adempimento degli obblighi derivanti dalle alleanze internazionali. Qual è la Nato, che per coinvolgere l'Italia nella cosiddetta guerra del Kosovo ebbe bisogno di emanare un semplice "activation order"

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33456

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