lunedì 4 luglio 2005

Pera in Spagna attacca i matrimoni gay: "Nessuna conquista, solo un capriccio"

Il presidente del Senato torna anche sul referendum italiano
"Sconfitta l'arroganza laicista, ma l'Italia non è oscurantista"


MADRID - Marcello Pera, in Spagna per inaugurare con l'ex premier Aznar un seminario di studi sociali, si è scagliato contro il matrimonio gay appena approvato dal Parlamento di Madrid. "Una cosa è chiara: è falso che si tratti di conquiste civili o di misure contro le discriminazioni odi estensione dell'uguaglianza; si tratta piuttosto del trionfo di quel laicismo che pretende di trasformare i desideri, e talvolta anche i capricci, in diritti umani".

Il presidente del Senato ha colto poi l'occasione per ritornare sull'esito del recente referendum sulla procreazione assistita. "In Italia - ha sostenuto - il pensiero laicista ha imposto un referendum al Paese contro una legge di compromesso approvata dal Parlamento su materie delicatissime come la procreazione assistita e la manipolazione degli embrioni per la ricerca medica. In quel referendum - aggiunge il presidente del Senato - il laicismo è stato sconfitto in modo clamoroso grazie a un'alleanza niente affatto clericale tra la Chiesa, il sentimento profondo dei cittadini e una minoranza di laici non laicisti".

Secondo Pera "questa alleanza aveva tutti contro: i grandi giornali, il ceto intellettuale, attori del cinema, divi della scienza, quasi tutta l'area politica cosiddetta progressista e illuminista". "Costoro hanno perso - ha insistito il presidente del Senato - non perché gli italiani siano diventati clericali o oscurantisti o medievali, ma perché si sono ribellati all'arroganza del pensiero elitario laicista e si sono preoccupati di porre limiti all'onnipotenza della scienza in nome della tutela della vita".

(4 luglio 2005)

http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/peraspagna/peraspagna/peraspagna.html

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