lunedì 1 agosto 2005

Così l'America di Roosevelt creò una task force di 007 gay

"L´uso di omosessuali in certe attività del governo è un modo nuovo di servire il nostro Paese"
di ATTILIO BOLZONI TANO GULLO


Undici giorni dopo Pearl Harbor, nel febbrile clima di rifondazione dell´intelligence statunitense, parte il progetto che in poche settimane calerà nell´Europa del nazismo trionfante una nuova rete di spionaggio, tutta formata da maschi omosessuali. La genesi di questo progetto è raccontata da alcuni documenti custoditi negli Archivi nazionali di College Park, che sono stati recentemente desecretati e di cui "Repubblica" è entrata in possesso Servire e proteggere gli Stati Uniti d´America. A tutti i costi. E con ogni mezzo. Anche con una task force impiegata in attività di controspionaggio formata esclusivamente da omosessuali, «patrioti motivati» e «maschi reclutati nel giro della prostituzione di basso livello», squadre scelte da infiltrare nelle forze aeree tedesche e nelle ambasciate europee «con l´obiettivo di ottenere informazioni vitali». Il progetto nasce a New York City nel dicembre del 1941, appena undici giorni dopo l´attacco a tradimento di Pearl Harbor, i caccia giapponesi che in una tranquilla domenica mattina affondano in novantacinque minuti la flotta Usa nel Pacifico. È negli ultimi giorni di quell´anno, decisivo per le sorti del mondo, che comincia a diffondersi una nuova rete di intelligence. Sarà presto operativa nei territori occupati dai nazisti, agenti sotto copertura disposti a tutto per la bandiera a stelle e a strisce. C´è anche un reparto speciale: spie tutte omosessuali. È una guerra nella guerra fatta di combattimenti sotterranei e silenziosi, di agganciamenti, di ricatti privati che a volte condizioneranno lo svolgimento delle vicende belliche.



Fascicolo numero 14

La genesi di questa task force è ricostruita in alcuni documenti custoditi negli Archivi nazionali di College Park nel Maryland, carte desecretate (registro 226, serie 92, busta 580, fascicolo 14), che svelano le pieghe più nascoste del secondo conflitto mondiale. Psichiatri che suggeriscono un´idea a un paio di ufficiali della Marina, esperti della materia chiamati a consulto, dubbi, approvazioni, riunioni top secret, ricerca di dati statistici e una fitta corrispondenza per mettere a punto il piano. La storia è tutta nei dossier del Coi, il Coordinator of Information che appena qualche mese dopo diventerà Oss, l´Office of Strategic Services del famoso generale William Donovan. È lui a rifondare l´intelligence Usa dopo Pearl Harbor. Spregiudicato e potentissimo, nelle sue mani finisce un potere illimitato, fuori da ogni controllo. Piazza i suoi fedelissimi dappertutto, li arruola nella buona società e a Wall Street e poi li spedisce in ogni continente. Tredicimila nuovi agenti che rendono conto solo a William Donovan detto "Wild Bill", Bill il Selvaggio.

Dopo l´offensiva giapponese del 7 dicembre 1941 Donovan è l´uomo della provvidenza. L´America trascinata in guerra si prepara a dispiegare tutta la forza militare ma intanto è impaurita dalle sue fragilità. La disfatta navale alle Hawaii fa tremare gli alti comandi di Washington, i "servizi" si sono rivelati inadeguati, incapaci di intercettare le mosse del nemico. È in quel momento che il presidente Franklin Delano Roosevelt caccia i vertici militari di pace. E pretende subito una nuova intelligence. In questa atmosfera cupa, una mattina, viene recapitata una busta al Dipartimento della Marina. Mittente è il ricercatore medico Alfred Gross, del Comitato per lo studio delle devianze sessuali di New York. Destinatario è Frank Mason, un maggiore che lavora per i servizi segreti. La lettera è datata 18 dicembre: «Mio caro maggiore, le scrivo su consiglio del maggiore Birdseye per riprendere la discussione che abbiamo già avuto sulla possibilità di utilizzare omosessuali maschi in relazione a possibili attività di controspionaggio. Durante le nostre ricerche negli ultimi cinque anni, ci siamo imbattuti ripetutamente in situazioni di omosessuali che avevano relazioni con reclute delle nostre forze navali e occasionalmente con qualche ufficiale». E aggiunge: «Per qualche ragione il personale della Marina sembra avere un interesse particolare per tali individui. Questo è un fenomeno abbastanza accettato, io direi forse tacitamente, da parte delle autorità pubbliche. Secondo me tale tesi ha una certa validità».



"Livello sociale superiore"

Il dottor Gross spiega al maggiore Mason che gli studi del suo Comitato rivelano «che gli omosessuali maschi appartengono a un livello sociale superiore» e che «è certo di una grossa percentuale di omosessuali tra i tedeschi». Cita poi un articolo della rivista Time sull´omosessualità nell´aviazione della Germania nazista, paventa il pericolo che «forze sovversive cerchino di sedurre membri delle nostra Marina», invita a giocare d´anticipo. E fa una proposta: «Reclutare omosessuali respinti dal servizio militare». Ha già in mente un´unità speciale Alfred Gross, insiste, prova a convincere il suo interlocutore: «Noi siamo a livello di una bozza di idea. Ma lei, con la sua grande esperienza di ufficiale di servizi segreti, è sicuramente in grado di redigere un piano preciso. Mi auguro che questa idea non sia troppo cervellotica o il risultato di troppe letture di romanzi gialli».

Era da tempo che il dottore del Comitato per lo studio delle devianze sessuali pensava alla creazione di questo «corpo», ne aveva a lungo parlato con il suo direttore George Herny, insieme avevano anche già selezionato un imprecisato numero di potenziali agenti. Gross lo comunica al maggiore Mason: «Abbiamo contattato vari nostri pazienti, tutti affidabili, i quali, ne sono sicuro, sono disponibili a prendere parte al progetto. Tali elementi, a loro volta, potrebbero entrare in contatto, con altri omosessuali, affidabili e fedeli alla loro Patria». È la «rete» che si sta formando. La questione sta così a cuore allo psichiatra di New York che quella stessa sera, il 18 dicembre, spedisce un´altra lettera al maggiore Mason. E gli preannuncia: «Le sto anche inviando un dossier che ho avuto da mister Painter (un consulente del dottor Gross sulla prostituzione maschile, ndr), vi si indica l´esperienza di un volontario del nostro staff che potrebbe essere molto utile in varie situazioni... Painter ha in mente una persona che potrebbe portare avanti alcune indagini, c´è un tedesco che corteggia i marinai...».

Il maggiore riceve le due comunicazioni del dottor Gross e - sempre il 18 dicembre del 1941 - una terza del professore Robert Dickinson, un autorevole rappresentante dell´Accademia di Medicina di New York. Una breve nota, scritta a mano: «Caro Mason mi sembra che le questioni che riguardano l´omosessualità nella Marina e nell´Esercito richiedano una consulenza specialistica... Di recente ne ho parlato con l´ammiraglio (segue un nome incomprensibile, ndr)... A Portland, l´ospedale navale ha iniziato a esaminare l´argomento attraverso il lavoro di un tenente medico...».



La concorrenza dei sovietici

Frank Mason informa i suoi superiori del progetto. E sei giorni dopo, il 24 dicembre, manda il dossier a Wallace Phillips, uno dei capi del Coordinator of Information Office, il servizio segreto. Accompagnato da una comunicazione secca: «Caro Wallace, il suggerimento dell´uso di omosessuali in certe attività del governo costituisce probabilmente un nuovo modo di servire il nostro Paese, un modo che non è sicuramente venuto a tua conoscenza fino ad ora. Ti chiedo un giudizio sulla lettera di Alfred Gross, che cerca di servire il suo paese tramite metodi in qualche modo non usuali. Buon Natale».

Durante gli ultimi giorni del 1941 gli uomini dei servizi segreti americani si mettono al lavoro, esaminano le proposte formulate dagli specialisti di New York, prendono informazioni, chiedono consiglio a qualche ammiraglio, studiano tutto quello che si muove nello scacchiere spionistico internazionale esplorando per la prima volta anche un fronte omosessuale.

È il 15 del nuovo anno, il 1942, quando un alto funzionario del Coordinator of Information Office affronta l´argomento ancora con Wallace Phillips. La lettera ha come oggetto «Uso degli omosessuali nel lavoro di intelligence», un dispaccio interno. La firma è quella di John C. Willey. È l´ultimo passaggio prima che qualcuno, a Washington, dia il via libera finale all´operazione. Scrive Willey: «Vengo a sapere che l´Istituto per lo studio delle devianze sessuali è simile al vecchio Institut fur Sexual Wissenchaft di Berlino, è un´istituzione molto seria. Io raccomanderei con forza uno studio accurato sulla possibilità di utilizzare i suggerimenti inviatici dal dottor Gross». Poi Willey lo informa di ciò che sta accadendo in Europa, soprattutto a Mosca. E gli ricorda come i «rossi» abbiano già studiato la questione: «Penso di averti già parlato dell´interesse manifestato dal Gpu (il servizio segreto dell´Urss prima del Kgb, ndr) a questo argomento. Nel periodo in cui Florinsky, il capo del protocollo del ministero degli Esteri sovietico, è stato silurato (1935), Boris Steiger, un alto dirigente del Gpu, mi ha raccontato che il reale motivo del suo allontanamento fu che secondo la «fratellanza omosessuale politica» in Europa, Florinsky non era affidabile».

Willey cita poi anche un altro caso: «Non c´è dubbio che in Russia esisteva una relazione speciale tra Cicerin, il famoso commissario per gli Affari esteri dell´Urss e l´ugualmente famoso ambasciatore tedesco a Mosca, conte Brockdorff-Rantzau». L´alto funzionario del «servizio» americano racconta delle nuove frontiere dello spionaggio internazionale, è d´accordo con quei medici di New York, dà il suo ok al progetto. E conclude così la sua lettera: «In verità dovremmo prendere seriamente in considerazione l´idea di utilizzare gli omosessuali per obiettivi di intelligence politici e militari». Qualche mese dopo i primi agenti di quella task force saranno operativi. In ogni angolo d´Europa prigioniera del nazismo.



La testimonianza di Malaparte ne "La pelle"

"La battaglia per la libertà di quello strano maquis"



Quale fu la mia sorpresa quando, più tardi, Jeanlouis ebbe a rivelarmi che Georges era una specie di personaggio politico (anzi aggiunse Jeanlouis, un eroe), che nel corso della guerra aveva reso, e rendeva tuttora, preziosi servigi agli Alleati, che essendosi trovato a Londra nell´estate del 1940, s´era calato in paracadute sul territorio francese, che tre volte, dal 1940 in poi, era riuscito a recarsi in Inghilterra attraverso la Spagna e il Portogallo e tre volte era tornato in Francia in paracadute per compiervi missioni di delicata importanza, e che gli Alleati lo avevano in così grande considerazione da metterlo alla testa del maquis degli invertiti d´Europa.

Gli invertiti sparsi per tutta l´Europa, e naturalmente anche in Germania e nell´Urss, si erano dimostrati elementi preziosissimi per il servizio informazioni inglese e americano, svolgendo, fin dall´inizio della guerra, un lavoro politico e militare particolarmente delicato e pericoloso. Gli invertiti... costituiscono una specie di confraternita internazionale, una società segreta governata dalle leggi di un´amicizia tenera e profonda, che non è alla mercé della proverbiale incostanza del sesso. L´amore degli invertiti è, grazie a Dio, al di sopra dell´uno e dell´altro sesso, e sarebbe un sentimento perfetto, del tutto libero da ogni specie di umana schiavitù, così dalle virtù come dai vizi propri dell´uomo, se non lo dominassero i capricci, gli isterismi, e certe meschine e tristi malvagità, naturali al loro animo di vecchie zitelle. Ma il famoso Generale americano Donovan, di cui Georges era divenuto il braccio destro per tutto quanto concerneva il maquis degli omosessuali, aveva saputo trarre vantaggio dalle stesse debolezze dell´inversione sessuale, sino a farne un meraviglioso strumento di lotta. Un giorno, forse, quando i segreti di questa guerra potranno essere rivelati ai profani, sarà dato conoscere quante vite umane sono state salvate grazie alle segrete carezze dei mignons sparsi in ogni paese d´Europa. Tutto è stato messo in opera in questa terribile e strana guerra, ai fini della vittoria, tutto, anche la pederastia: la quale merita, perciò, il rispetto di ogni sincero amante della libertà. Certi moralisti, forse, non saranno di questo parere ma non si può pretendere che tutti gli eroi siano di costumi illibati, e d´un sesso ben definito. Non esiste un sesso obbligato per gli eroi della libertà.

L´idea del maquis degli invertiti era stata un´idea di Georges: e a lui spetta il merito di avere organizzato, in tutti i paesi occupati dai tedeschi, perfino in Germania, quel rèseau di giovani mignons che tanti e così preziosi servizi hanno reso alla causa della libertà europea. In quel novembre del 1943, Georges era venuto clandestinamente da Parigi a Napoli per concertare col Comando Supremo Alleato di Caserta il piano da svolgersi in Italia...».

(da "La Pelle", Arnoldo Mondadori Editore)

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33542

1 commento:

Anonimo ha detto...

007 gay? mmm non male... chi l'avrebbe mai detto... visto che il Bond cinematografico ha le Bond-irl, dicuramente ci saranno stati o ci sono i Gay-boys.... essere un gay-boy di un 007 gay.... sarebbe divertente e anche eccitante nonchè pericoloso....

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