giovedì 18 agosto 2005

Grillo e le primarie dell'Unione: "Non mi candido, perché vincerei"

Intervistato dall'Espresso l'umorista genovese sferra attacchi a tutto campo
Il calcio è "l'espressione mafiosa dell'economia". Ricucci "una pianta carnivora"



Beppe Grillo

ROMA - Un Beppe Grillo polemico e pungente se la prende con la classe politica italiana e con il mondo del calcio senza risparmiare il papa e il mondo economico. "Alle primarie del centrosinistra non mi candido perché vincerei io - afferma il comico in un'intervista che uscirà domani sull'Espresso - e poi io sono per la dittatura, tanto con la vostra democrazia non andiamo da nessuna parte".

"Non ci sono più la destra e la sinistra - prosegue Grillo - serve qualcosa di nuovo. Non ci sono idee. Prodi doveva fare la Fabbrica e invece ha messo su un capannone. Il suo blog ha chiuso dopo 20 giorni. Pecoraro ha un sito ma se clicchi sopra non si apre nulla. Bertinotti l'ho visto perplesso, quando gli ho detto l'indirizzo del mio sito è andato in crisi".

L'umorista si sofferma sul ruolo della comunicazione e dell'informazione, affermando: "In Corea ci sono 40 milioni di persone tutte connesse a internet, in Estonia sono tutti connessi, noi siamo al novantesimo posto nella classifica della libertà di stampa. Siamo un Paese fallito. La nostra democrazia si sta trasformando in un impero. Al suo posto c'è un regime di persone sorridenti. Sei manipolato da divertito, non da incazzato. Non ti bruciano i libri, ti fanno passare la voglia di leggere".

Rispondendo a una domanda sui disordini scatenati dai tifosi negli ultimi giorni, Grillo critica poi il mondo del pallone: "Il calcio è la civiltà dei bambini. I tifosi si incazzano perché gli hai tolto il giocattolo. Ma il calcio è l'espressione mafiosa dell'economia. Per funzionare ha bisogno di questa gente che piange, si dispera, scende in piazza. Bambini, appunto".

L'intervista prosegue a tutto campo: chiesa, economia, finanza. Grillo non salva nessuno. Parlando di papa Ratzinger l'umorista afferma che "non sa muoversi. Wojtyla era un gigante. Andava in Africa e parlava dei disastri della Banca mondiale e del Fondo monetario. Ora mi sembra che vogliamo ritornare a una concezione bagetbozzistica della religione".

Il comico definisce Ricucci "un anemone, quella pianta carnivora che punge la preda e la mangia viva. Si è messo a spolpare gli altri vecchi usurai dell'economia - e attacca il capitalismo italiano - finto, dove con l'1,33% controlli una società, produci debiti a non finire come la Telecom di Tronchetti".

(18 agosto 2005)

http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/spettacoli_e_cultura/grillo/grillo/grillo.html

Nessun commento:

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.