Si è tenuto sabato alla Festa nazionale de l'Unità di Milano un confrontro tra Nichi Vendola, Rosy Bindi, Barbara Pollastrini. Articolo dal sito della Festa
di Aurelio Mancuso
Finché si è trattato di parlare del presidente del Senato Marcello Pera e delle sue ripetute esternazioni sullo scontro tra le civiltà, il confronto tra i tre esponenti dell’Unione è filato liscio. Ma Marco Politi, vaticanista di Repubblica e Corrado Formigli, coordinatore dell’incontro che si è svolto sabato sera alla Sala Italia 2006, non si sono fatti scappare l’occasione di incalzarli sui cosiddetti temi sensibili: fecondazione assistita, testamento biologico, riconoscimento delle coppie di fatto.
Barbara Pollastrini, la coordinatrice nazionale delle Democratiche di sinistra esordisce così: “E meglio perdere per i propri valori, che perdere i propri valori”; la platea gli tributa un’ovazione e ascolta attenta la risposta di Rosy Bindi, responsabile Welfare della Margherita: “Quando si trattò di votare la legge in Parlamento, ci siamo rifugiati nella libertà di coscienza. E’ stato un errore. Del cambiamento di alcune norme della legge 40, dovremo ridiscutere e cercare un intesa dentro l’Unione. Sono convinta che se c’è la volontà politica riusciremo a trovare un accordo”.. Nichi Vendola, presidente della Puglia, ripercorre le grandi conquiste civili del nostro Paese: “La difesa del divorzio e dell’interruzione di gravidanza parlavano a una società, che comprendeva con facilità di cosa si trattava. Sulla fecondazione assistita questo coinvolgimento sociale non vi è stato, la campagna referendaria è stata percepita come un confronto poco interessante”. Ma la coordinatrice delle donne DS non ci sta, o perlomeno vuole affermare che: “Se fossimo stati tutti più impegnati, anche se la battaglia era difficile, il risultato poteva essere meno negativo”. La sala approva, ma è il tema della laicità e della sua definizione che appassiona, e soprattutto come l’Unione saprà trovare un terreno comune per dare risposte convincenti sulla questione simbolo del momento: il riconoscimento delle coppie di fatto. Sul concetto di laicità le differenze, seppur lievi, emergono.
La Pollastrini parla del valore della laicità come “unico regolatore per una politica di ascolto e di accoglienza di tutte le differenze”; l’esponente della Margherita rivendica uno Stato laico, “distinto dalla Chiesa, ma non separato dai valori di cui è portatrice”; il governatore della Puglia non può non ricordare come Papa Ratzinger lo abbia profondamente deluso “dopo aver ricevuto la Oriana Fallaci”, subito la Bindi non si fa sfuggire la battuta “quella fa terrorismo letterario", il pubblico reagisce con entusiasmo. La figura del presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero aleggia sul confronto e, mentre Barbara Pollastrini si dice “entusiasta di un leader politico che ha avuto un grande coraggio”, la Bindi si fa scura in volto e con puntigliosità ribadisce “su quello che è successo in Spagna non ho la tua stessa opinione; credo che si sia imposto, in modo anche un po’ violento, a quella società delle leggi iper laiciste.
Se invece si chiede di confrontarsi sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sono disponibile a discutere”. Marco Politi non si fa sfuggire l’occasione: “Perché date l’impressione su questo tema di avere ancora il freno a mano tirato, quando tutte le altre società europee hanno dato risposte positive? “Io sono la seconda firmataria della legge sul Pacs (Patto civile di Solidarietà) – sbotta orgogliosa la Pollastrini – è una battaglia a cui credo con convinzione e sono determinata a portarla fino in fondo!” Tocca a Nichi Vendola raccogliere il testimone e valorizzare il suo risultato elettorale. “Si è detto che non avrei mai potuto vincere perché ero estremista e omosessuale. Sappiamo come è andata a finire”.
Il pubblico gli riserva una prolungata ovazione e, mentre il governatore chiede un segnale chiaro da parte dell’Unione sui Pacs (“il matrimonio lo lasciamo volentieri agli eterosessuali”); in silenzio ascolta la sua confessione finale, sollecitata da Formigli: “vorresti avere un figlio?”.
“Alla mia età si fanno i primi bilanci e si riflette su molte cose; io amo molto i bambini, ho dei nipoti stupendi. Sarei sicuramente un bravo padre, magari di uno dei milioni di disperati che in questo mondo ingiusto sono abbandonati, lasciati morire. Ma ho anche la consapevolezza che sono nato troppo tardi, forse altri dopo di me potranno parlare più serenamente di questo tema”.
Il silenzio indica forti emozioni in platea, che si liberano in un bruciante applauso.
martedì 6 settembre 2005
Fabbricando Laicità: lavori in corso
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Sex crimes and the Vatican
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