Giudizi positivi anche a destra sull'apertura del ministro della sanità Storace. Sì di Bondi e Cecchi Paone, critico invece Calderoli.
MILANO - La maggior parte è favorevole, qualcuno scettico, pochi, nel centrosinistra come nel centrodestra, quelli contrari a priori. Fa discutere l´apertura del ministro per la Salute, Francesco Storace, sul Pacs nella Sanità. «È giusto che le coppie omosessuali possano registrarsi alle Asl», aveva dichiarato il ministro in un´intervista a Repubblica. Un´uscita considerata da molti sorprendente, viste le posizioni, non proprio morbide, tenute in passato sull´argomento. Ma che adesso, a maggior ragione, apre un dibattito politico serio. Quella di Storace è stata qualcosa di più di una semplice riflessione: ed è stata accolta come un viatico che può portare in tempi brevi a una parificazione - per ora sanitaria, poi chissà - dei diritti delle coppie gay conviventi. «È un fatto largamente positivo - commenta Franco Grillini, parlamentare diessino e presidente onorario Arcigay nonché primo firmatario della proposta di legge sui Pacs - Bisogna cominciare ad affrontare in concreto la questione dei diritti delle coppie conviventi, omosessuali comprese. Quindi ben vengano anche provvedimenti parziali come quello annunciato del ministero della Salute». C´è chi, come i parlamentari verdi Paolo Cento e Natale Ripamonti, si aspetta adesso da Storace fatti concreti: «Meglio tardi che mai - sottolineano - finalmente anche a destra si comincia ad avvertire la necessità di tutelare i diritti delle persone indipendentemente dall´orientamento sessuale. Il prossimo passo potrebbe essere il riconoscimento delle coppie di fatto». È su questo punto che interviene Ignazio La Russa, di An: «Attenzione a non strumentalizzare le parole di Storace - dice - . Del Pacs sanitario ne abbiamo parlato insieme quest´estate. È un´ipotesi sulla quale si può lavorare. Ma che non va letta come un´apertura alle unioni civili». Il suo collega di partito e senatore Riccardo Pedrizzi dice che «il riconoscimento dei Pacs nella sanità va consentirlo a tutti coloro che convivono stabilmente, a prescindere dall´orientamento sessuale».
Uno che già mesi fa si era espresso a favore del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto è Sandro Bondi: «E allora ben venga la registrazione delle coppie gay al servizio sanitario», spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia, che resta però contrario sia al matrimonio che all´adozione di figli da parte di coppie omosessuali. «Un primo passo importantissimo», esulta il presentatore Alessandro Cecchi Paone: «In An si sta muovendo qualcosa che merita attenzione - ragiona - . Prima l´apertura di Fini sulla fecondazione assistita, adesso questa bella iniziativa di Storace...». Qualcuno, però, mostra scetticismo: «L´uscita del ministro per la Salute è aberrante, grottesca, contraddittoria», taglia corto Saverio Aversa di Rifondazione. «Come fa a dire sì al Pacs sanitario e no al Pacs nelle unioni civili? O le coppie omosessuali esistono, e vengono legittimate, o non esistono». Il giudizio più tranciante, e anche il più colorito, è però quello del ministro delle Riforme Roberto Calderoli: «Mi viene da ridere. Il buon Dio ci ha fatto con requisiti diversi: uomo e donna. Io rispetto questi requisiti. E comunque in Italia l´assistenza sanitaria è già prevista per tutti, omosessuali e eterosessuali».
http://www.gaynews.it/view.php?ID=33938
martedì 6 settembre 2005
PACS nella sanità, consensi bipartisan
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Sex crimes and the Vatican
Disclaimer
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
Nessun commento:
Posta un commento