martedì 6 settembre 2005

PACS nella sanità, consensi bipartisan

Giudizi positivi anche a destra sull'apertura del ministro della sanità Storace. Sì di Bondi e Cecchi Paone, critico invece Calderoli.


MILANO - La maggior parte è favorevole, qualcuno scettico, pochi, nel centrosinistra come nel centrodestra, quelli contrari a priori. Fa discutere l´apertura del ministro per la Salute, Francesco Storace, sul Pacs nella Sanità. «È giusto che le coppie omosessuali possano registrarsi alle Asl», aveva dichiarato il ministro in un´intervista a Repubblica. Un´uscita considerata da molti sorprendente, viste le posizioni, non proprio morbide, tenute in passato sull´argomento. Ma che adesso, a maggior ragione, apre un dibattito politico serio. Quella di Storace è stata qualcosa di più di una semplice riflessione: ed è stata accolta come un viatico che può portare in tempi brevi a una parificazione - per ora sanitaria, poi chissà - dei diritti delle coppie gay conviventi. «È un fatto largamente positivo - commenta Franco Grillini, parlamentare diessino e presidente onorario Arcigay nonché primo firmatario della proposta di legge sui Pacs - Bisogna cominciare ad affrontare in concreto la questione dei diritti delle coppie conviventi, omosessuali comprese. Quindi ben vengano anche provvedimenti parziali come quello annunciato del ministero della Salute». C´è chi, come i parlamentari verdi Paolo Cento e Natale Ripamonti, si aspetta adesso da Storace fatti concreti: «Meglio tardi che mai - sottolineano - finalmente anche a destra si comincia ad avvertire la necessità di tutelare i diritti delle persone indipendentemente dall´orientamento sessuale. Il prossimo passo potrebbe essere il riconoscimento delle coppie di fatto». È su questo punto che interviene Ignazio La Russa, di An: «Attenzione a non strumentalizzare le parole di Storace - dice - . Del Pacs sanitario ne abbiamo parlato insieme quest´estate. È un´ipotesi sulla quale si può lavorare. Ma che non va letta come un´apertura alle unioni civili». Il suo collega di partito e senatore Riccardo Pedrizzi dice che «il riconoscimento dei Pacs nella sanità va consentirlo a tutti coloro che convivono stabilmente, a prescindere dall´orientamento sessuale».

Uno che già mesi fa si era espresso a favore del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto è Sandro Bondi: «E allora ben venga la registrazione delle coppie gay al servizio sanitario», spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia, che resta però contrario sia al matrimonio che all´adozione di figli da parte di coppie omosessuali. «Un primo passo importantissimo», esulta il presentatore Alessandro Cecchi Paone: «In An si sta muovendo qualcosa che merita attenzione - ragiona - . Prima l´apertura di Fini sulla fecondazione assistita, adesso questa bella iniziativa di Storace...». Qualcuno, però, mostra scetticismo: «L´uscita del ministro per la Salute è aberrante, grottesca, contraddittoria», taglia corto Saverio Aversa di Rifondazione. «Come fa a dire sì al Pacs sanitario e no al Pacs nelle unioni civili? O le coppie omosessuali esistono, e vengono legittimate, o non esistono». Il giudizio più tranciante, e anche il più colorito, è però quello del ministro delle Riforme Roberto Calderoli: «Mi viene da ridere. Il buon Dio ci ha fatto con requisiti diversi: uomo e donna. Io rispetto questi requisiti. E comunque in Italia l´assistenza sanitaria è già prevista per tutti, omosessuali e eterosessuali».

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33938

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