mercoledì 26 ottobre 2005

1512, World Gay Pride a Firenze

Quando la Storia riserva sorprese...
di Massimo Consoli


Il 31 agosto del 1512, un gruppo di 30 giovani aristocratici, riuniti sotto il nome di Compagnacci (gruppo nato nel 1497), fece irruzione nel palazzo del governo, costringendo un alto funzionario alle dimissioni e chiedendo che il consiglio comunale abrogasse le condanne di quei sodomiti ch'erano stati costretti all'esilio o a perdere il lavoro proprio per la loro omosessualita'.

Due settimane piu' tardi (il 16 settembre), gli Spagnoli imponevano a Piero Soderini, eletto nel 1502 dal Consiglio Maggiore gonfaloniere a vita, cioe' alla piu' alta carica dello Stato, di ritirarsi dal potere e di fuggire dalla citta', permettendo cosi' il ritorno dei Medici i quali, tra le prime iniziative, accettavano tutte le richieste dei rivoltosi.

L'iniziativa fu clamorosa e, una volta studiata la situazione della Firenze Rinascimentale, se ne capisce meglio la straordinarieta'. In effetti, l'insurrezione del 31 agosto 1512 puo', a ben ragione, essere considerata una sorta di Stonewall italiana ante litteram e, come tale, andrebbe debitamente commemorata.

Il momento storico era particolarmente delicato. L'anno prima Papa Giulio II aveva formato una "Santa Lega" insieme a Venezia, la Spagna e l'Inghilterra di Enrico VIII. La guerra, come al solito, si svolse in Italia visto che il Papa l'aveva voluta per i suoi interessi politici e territoriali, ma avra' conseguenze disastrose per il nostro paese fino ad arrivare al suo culmine con il tremendo sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi tedeschi, nel 1527.

Firenze era famosa in tutta Europa per la liberalita' dei costumi e per l'ampia diffusione dell'omosessualita', a tal punto che in Germania, per indicare un sodomita, lo si chiamava con l'appellativo di "fiorentino" ("Florenzer"). La sua reputazione era talmente "cattiva", secondo il punto di vista ufficiale, che perfino Genova aveva vietato l'assunzione di insegnanti toscani, per non mettere in pericolo i propri studenti.

Questa situazione sembra aver favorito il fiorire di una vita culturale particolarmente vivace e la citta' divenne anche il centro delle arti e della letteratura dell'epoca, mentre i suoi sodomiti piu' illustri, a cominciare da Michelangelo e Leonardo, contribuivano alla riedificazione del mondo conosciuto e perfino alla costruzione della Roma cristiana come la conosciamo oggi.

Ma tutto cio' non andava molto bene alla chiesa cattolica che, nonostante la forte presenza di peccatori "a fide catholica deviantes" tra le sue stesse fila, premeva sulle autorita' civili per una stretta di vite. E ci riuscirono nel 1432, quando la citta' creo' un nuovo corpo di guardie speciali incaricati proprio di occuparsi delle accuse, delle prove e dei processi di sodomia. Erano nati gli "Ufficiali di Notte".

Poco piu' tardi anche Lucca, nel 1448, istitui' una magistratura simile.

Le denunce venivano spesso presentate anonimamente, infilate in apposite cassette sparse per la citta'. Una delle vittime piu' illustri fu Leonardo da Vinci. L'8 aprile 1476, qualcuno deposito' nella cassetta di Palazzo Vecchio un foglio con su scritto che il pittore aveva una relazione con il 17enne Jacopo Saltarelli.

Di quel lungo periodo di 70 anni, dal momento della loro costituzione fino al 1502, si sono conservati tutti i documenti raccolti a Firenze e che evidenziano la bellezza di 17.000 casi di sodomia riguardanti altrettanti cittadini. Senza considerare quelli che, ovviamente, la praticavano senza essere scoperti. Queste informazioni (preziosissime) ci vengono da uno studio di Michael Rocke, Forbidden Friendships: Homosexuality and Male Culture in Renaissance Florence, 1996.

Ora, considerato che Firenze aveva una popolazione di 40.000 abitanti, grosso modo 20.000 uomini e 20.000 donne, compresi i bambini e gli anziani, e che un periodo di 70 anni corrisponde, altrettanto grosso modo a due generazioni, qui stiamo parlando di quasi meta' della popolazione di una citta' coinvolta in pratiche sessuali vietate e per le quali non era inusuale finire bruciati vivi sul rogo.

Questo vuol dire che una citta' come Roma, che con la sua provincia ha raggiunto i 5 milioni di presenze medie quotidiane (tra cittadini, pendolari, turisti, clandestini, e chissa' chi altro ancora) nel periodo che va dal 1935 al 2005 dovrebbe avere avuto, in proporzione, una cifra di uomini accusati di omosessualita' tra il milione e mezzo e i 2 milioni!

Impressionante!

E' ovvio che dobbiamo tener presente la particolarita' dell'epoca. E poi, praticare l'omosessualita' non vuol dire essere omosessuali. Al contrario, dalla notte dei tempi fino a poco tempo fa, in molte societa' quello che contava era la posizione assunta durante il rapporto sessuale. Essere attivo era il massimo della virilita', sia con la donna che con un altro uomo. Percio', non c'era un biasimo particolare verso chi si sapeva essere un gran "fottitore" anzi, una sorta di ammirazione e invidia.

L'eta' media del matrimonio, per gli uomini, era di 30/31 anni, in un'epoca in cui, chi arrivava ai 60, era considerato quasi una sorta di "filosofo" da ascoltare con venerazione, non foss'altro perch'era riuscito a vivere tanto a lungo.

Una buona parte della popolazione rimaneva celibe: all'incirca il 12 per cento dei maschi. E questo in un periodo storico in cui avere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio era quasi impossibile. Si', le prostitute c'erano, ma erano poche e costose, per le tasche della maggioranza della popolazione che non era tutta, di certo, composta da banchieri e commercianti.

Tutto
questo rendeva quasi automatica la pratica "banale" dell'omosessualita', cosi' come la nascita di relazioni anche affettive molto forti e durature. E non solo tra gli scapoli, ma anche tra gli uomini gia' sposati e con figli.

E'
in questo periodo che opera Bernardino da Siena (1380-1444), il santo
cattolico tanto amato dalla Chiesa di Roma, che invitava i fedeli a sputare sul pavimento di Santa Croce, sempre a Firenze, al grido di "Al fuoco! Bruciate tutti i sodomiti!". O, se proprio non si riusciva a sterminarli fisicamente, almeno "cacciateli dalla citta', privateli del lavoro che svolgono."

Sodomiti, urlava dal pulpito il frate, sono sotto gli occhi di tutti; i bambini li reputano normali perche' li incontrano dentro casa, invitati da genitori incoscienti che non capiscono il male che fanno loro! Reputa talmente grave la situazione che, in un momento di particolare ispirazione, quasi invita padri e madri a far stuprare le bambine piuttosto che i bambini: "non mandate i vostri figli a giocare per le strade, dove rischiano di essere violentati perche' troppo belli. Mandate le vostre figlie, invece".

Anche il domenicano fra' Girolamo Savonarola (1452-1498), capito che la battaglia per i principi morali era la piu' facile e la piu' redditizia, comincio' a predicare contro i sodomiti riuscendo a convincere il governo della citta' ad emanare leggi ancora piu' feroci di quelle che gia' c'erano.

Lo stesso frate fu uno di quelli che capi' subito il rapporto che c'era tra liberta' sessuale e rigoglio culturale, tanto da profetizzare che Firenze avrebbe potuto sostituirsi all'ormai corrotta Roma, guidando la riscossa della chiesa cattolica, se solo si fosse liberata "della poesia, degli sport pubblici, dell'alcol, dell'usura, degli abbigliamenti indecenti e della sodomia".

Dopo la sua morte, un membro del Consiglio dei Dieci non pote' trattenersi dall'esclamare: "Ed ora, finalmente, possiamo tornare a goderci la sodomia".

Fu per questo che il 31 agosto del 1512 i giovani scesero in piazza e lo contestarono violentemente, ottenendo una delle piu' grandi vittorie che il movimento gay mondiale, oggi, puo' festeggiare.

Propongo di celebrare il World Gay Pride del 2012 a Firenze, e di farlo coincidere con l'insurrezione dei Compagnacci del 31 agosto. Questo contribuirebbe a svelare un'altra pagina importante della Storia, troppo a lungo tenuta nascosta, ed a ricordare un momento glorioso della nostra Resistenza che va ben al di la' dello Stonewall del 28 giugno 1969, e che ha il suo centro nel nostro Paese.

(da "Ompo" N. 218, Agosto 2000)

http://www.gaynews.it/view.php?ID=34723

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