venerdì 14 ottobre 2005

Prodi conferma: "Regolamenteremo le convivenze"

In una lettera al giornale diocesano di Vittorio Veneto il leader dell'Unione risponde alle critiche espresse dal vescovo mons. Giuseppe Zenti sulla sua posizione sui PACS


Vittorio Veneto (Tv), 14 ott. (Adnkronos) - ''Il mio pensiero su un problema tanto delicato quale quello della famiglia e delle convivenze e' stato davvero travisato e strumentalizzato. Un tema che non puo' essere affrontato, come invece si e' fatto, con dichiarazioni estemporanee e in un clima nel quale si privilegiano i toni 'gridati' e ad effetto''. A sottolinearlo e' Romano Prodi nella lettera che apparira' domani sul settimanale diocesano 'L'azione' di Vittorio Veneto (Treviso), in risposta alla critiche espresse dal vescovo mons. Giuseppe Zenti sullo stesso settimanale sulla sua posizione sui pacs e che, rivolgendosi allo stesso Prodi, gli diceva invece di puntare tutto sulla famiglia se vuole vincere le prossime elezioni politiche.

E Prodi spiega: ''In questo specifico caso, inoltre, mi sono dovuto rendere conto che la vicinanza sia geografica che temporale con la vicenda spagnola, dove si e' dato via libera al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ha reso ancora piu' difficile la comprensione corretta dei miei orientamenti al riguardo e assai piu' facile la strumentalizzazione delle mie parole. (Troppo comodo dire che Prodi era piu' o meno come Zapatero!). Invece le cose stanno in modo ben diverso''.

''Ecco perche' vorrei cominciare precisando quel che non ho mai detto - sottolinea il leader dell'Unione - Come ho avuto modo di scrivere in una lettera a 'Famiglia Cristiana' non ho mai sostenuto l'opportunita' di matrimoni tra persone dello stesso sesso, anzi in tempi non sospetti mi sono pubblicamente dichiarato contrario; ne' ho mai pensato e penso a provvedimenti che mettano minimamente in discussione la famiglia''.

''Molti mesi or sono, quando ancora ero alla guida della Commissione europea, io stesso -aggiunge Prodi- ebbi modo di dire personalmente al Presidente Zapatero che non ero d'accordo con lui e che i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono accettabili in alcun modo. Ho sempre detto che i figli devono avere un padre e una madre e che sono contrario a soluzioni diverse da questa. Ho ribadito che considero la famiglia basata sul matrimonio un fondamento della societa'. Ed e' certo che i miei orientamenti religiosi sostengono questa convinzione''.

''Penso pero', ed e' quanto ho detto - ggiunge Prodi-, che non si possa piu' non dare una regolamentazione ad altre forme di convivenza e alle unioni riconoscendo alcune tutele- avverte il professore - Sono tante, ormai, anche nel nostro Paese. Sono del piu' diverso tipo e a volte sono scelte o imposte dall'organizzazione della vita e della nostra societa'''.

''E' a loro che pensavo (e penso) quando ho chiesto a me stesso e a tutti noi se e' giusto privare due persone che hanno condiviso anni di vita comune in un rapporto di aiuto reciproco, della possibilita' di una visita in ospedale, o di lasciare un'eredita', piccola o grande che sia all'atro, o la pensione - prosegue Prodi - I casi sono innumerevoli e diversi tra loro e la politica non puo' ignorare la realta'. Ecco perche' ho detto che, in concreto, si trattera' di individuare i diritti e i doveri in capo ai partners di una unione e di assicurare la loro tutela cosi' da evitare ogni forma di discriminazione''.

''Quanto alla famiglia non ho dubbi al riguardo: per la mia vita e' stata la cosa piu' importante. La considero un fondamento della nostra societa'- assicura il professore - Sono ben consapevole che la nostra stessa tenuta sociale richiede un forte sostegno alla famiglia e penso che l'intero sistema debba tenerne conto. Non bastano singoli interventi. Serve un lavoro non precario, un sistema fiscale, un'organizzazione del tempo che tenga conto delle esigenze delle famiglie''.

''In queste settimane ho esaminato uno studio prodotto per le Acli dal prof. Luigi Campiglio che presenta costi e vantaggi dell'introduzione del 'quoziente familiare' nel nostro sistema di tassazione -conclude il professore - Qualcosa di piu' di un semplice sistema di detrazioni fiscali che aiuti le famiglie con figli e con un piu' basso reddito. Nel mio stesso programma per le primarie c'e' un forte impegno per i nidi ma anche per ridurre la precarizzazione del lavoro che produce insicurezza nei giovani e, di conseguenza, maggiori difficolta' a farsi una famiglia e ad avere figli''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=34582

1 commento:

Roberto Iza Valdés ha detto...
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