giovedì 17 novembre 2005

Scuola, leggete bene la riforma la religione non è più facoltativa

La denuncia arriva dal segretario della Cgil scuola: "Chi non frequenta risulterà assente". E solo dal liceo classico libero accesso all'università
di SALVO INTRAVAIA


Con la riforma Moratti, l'unica materia facoltativa dell'ordinamento scolastico italiano diventa obbligatoria. Lo afferma Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil. "L'attenta lettura del decreto legislativo sulla scuola secondaria riserva diverse sorprese e nessuna di queste è positiva. Avere messo la religione cattolica tra le materie obbligatorie per tutti - secondo Panini - provoca due effetti: prima di tutto si rende obbligatoria una scelta che è facoltativa, non essendo neanche obbligatorio scegliere l'attività alternativa; in secondo luogo diventa assenza non frequentare religione o l'attività alternativa".

In questo modo non avvalersi dell'insegnamento della religione , conclude Panini, "produce una penalità di 33 ore". Un peso grave visto che "nel nuovo ordinamento superare il tetto del 25 per cento del monte ore obbligatorio comporta la bocciatura automatica".

In effetti - rispetto alla scelta facoltativa che si presentava fino ad ora per lo studente al momento dell'iscrizione - la contraddizione del nuovo assetto orario della scuola secondaria di secondo grado disegnato dalla coppia Bertagna-Moratti salta subito all'occhio. In sette (escluso il liceo artistico) degli otto licei in cui si articolerà la futura scuola superiore l'orario settimanale è articolato in 'Attività e insegnamenti (materie) obbligatorie per tutti gli studenti', 'Attività obbligatorie a scelta dello studente', e 'Attività e insegnamenti facoltativi'. A titolo di esempio: nella prima classe del liceo scientifico sono previste 28 ore settimanali di attività obbligatorie per tutti, 3 ore obbligatorie (ma a scelta dello studente fra le diverse opzioni proposte della scuola) e un'ora facoltativa. Lo studio della Religione, contrariamente a ogni logica, è collocato fra le discipline assolutamente obbligatorie.

Secondo il leader della Cgil il nuovo assetto penalizzerebbe coloro che sceglieranno di non avvalersi della religione cattolica che, in quanto obbligatoria, risulterebbero assenti "in automatico" per 33 ore all'anno. Insomma, gli studenti che seguiranno l'ora di Religione potranno assentarsi più dei compagni che non se ne avvarranno.

"Quanto all'università - prosegue Panini - è abrogato il libero accesso". Il testo definitivo del decreto infatti, avverte il sindacalista, "ci riconsegna la formulazione del libero accesso a tutte le facoltà solo per i diplomati del liceo classico". Una interpretazione avanzata da tempo dalla Cgil, che il ministero ha sempre considerato errata.

(17 novembre 2005)

http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/insrelig/religobbligat/religobbligat.html

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