giovedì 27 aprile 2006

PACS, Grillini prepara la battaglia

Presentata la proposta di legge, chieste le firme ai nuovi deputati
Ventiquattro articoli, unioni civili riconosciute e obbligo di sottoscrivere i patti davanti all'ufficiale di stato civile

di Giovanna Casadio


ROMA - E i primi a tagliare il traguardo saranno i Pacs. Non ancora numerata, è però la proposta di legge in pole position della XV legislatura. Già depositata per la pre-istruttoria a Montecitorio, mercoledì 19 aprile, da Franco Grillini. Un'urgenza politica che non mancherà di suscitare un gran polverone nella stessa Unione.
Il deputato Ds e leader dell'Arcigay, Grillini - abito nero e cravatta arcobaleno - ne porta una copia in cartella, mentre si accredita ieri, e s'informa con gli uffici per farla recapitare nelle 630 caselle dei colleghi neodeputati accompagnata da una lettera-invito: sottoscrivetela. Non sarà la pdl numero uno: ai funzionari del servizio "progetti normativi" ne sono arrivate già oltre una trentina sui più svariati argomenti. E ci sono 12 proposte di legge di iniziativa popolare e due decreti che sono iscritti d'ufficio, e per primi. Solo domani si conoscerà l'ordine. Ma la mossa di Grillini cerca di riproporne la priorità politica. A dispetto delle divisioni nel centrosinistra. Nel programma dell'Unione il compromesso tra Rutelli e la sinistra radicale era stato raggiunto sulla formulazione generica di "riconoscimento dei diritti delle unioni civili", evitando di usare il termine Pacs. "Non vedo perché nella testa di 50 milioni di italiani è passata la parola Pacs, e noi dovremmo evitarla". Sempre Grillini. "Questa è una partita che va giocata subito.
Del resto la mediazione raggiunta nel centrosinistra non è stata ancora tradotta in alcuna norma . Ecco, qui c'è la traduzione concreta". Ventiquattro articoli. Una proposta "asciugata" rispetto a quella che nella passata legislatura aveva raccolto 160 firme di deputati del centrosinistra e si era poi arenata in commissione Giustizia. Nonostante i "distinguo" e le rassicurazioni che non si trattava di introdurre il matrimonio gay, è finita stritolata nel braccio di ferro tra laici e cattolici.
Durante la campagna elettorale è stata uno degli scogli nel programma di governo dell'Unione: bandiera di laicità per la "Rosa nel pugno", inaccettabile per Margherita e Udeur. In una lettera aperta alle parrocchie Luigi Bobba (Acli) e Paola Binetti (Scienza e vita) si erano premurati di spiegare che non ci sarebbe stato da parte del centrosinistra nessun attentato al matrimonio tradizionale e di Pacs neppure a parlarne.
Per Grillini invece, avanti tutta. Cominciando dalla definizione di patto civile di solidarietà ("l'accordo tra due persone anche dello stesso sesso, stipulato al fine di regolare i rapporti personali e patrimoniali relativi alla loro vita comune"); patto sottoscritto "davanti all'ufficiale di stato civile"; con diritti anche di reversibilità e di successione. Inoltre il convivente extracomunitario legato da pacs (da almeno due anni) può avere il permesso di soggiorno.

da la Repubblica del 27/04/2006
http://www.gaynews.it/view.php?ID=37243

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