“Verrebbe proprio da dire: che te lo ‘dico’ a fare? Dico o Pacs, scopo della legge deve rimanere quello di riconoscere diritti e doveri delle coppie legate da vincoli affettivi. Includere rapporti di altra natura, come quelli tra fratelli, è solo un tentativo di introdurre incongruità nel testo della legge al fine di snaturarla, e imporre ulteriori limitazioni ai diritti previsti”.
Questo il segnale d’allarme lanciato dal presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, che, all’indomani del varo dei Dico da parte del governo, propone dieci punti per migliorare il provvedimento.
“Alcuni aspetti del ddl sono vessatori – spiega Lo Giudice - Altri sono solo il tentativo del Vaticano, rappresentato da Rutelli, di snaturare la legge e di limitare i diritti previsti."
“Solo per fare un esempio i nove anni di attesa per il diritto all’eredità sono davvero troppi. E che succede se una macchina mi mette sotto prima?"
“Altro problema spinoso è il partner extracomunitario. Se ci si registra all’anagrafe, ha diritto al permesso di soggiorno. Ma come fa a registrarsi se il permesso di soggiorno non ce l’ha ancora? Una coppia eterosessuale potrebbe sposarsi. Una coppia gay, rischia la separazione forzata."
“Va inoltre prevista la possibilità per i conviventi di recedere dal rapporto, senza dover per forza cambiare subito di casa. Un rapporto affettivo può finire anche se, magari per necessità temporanea, si continua a vivere sotto lo stesso tetto. Altrimenti viene contraddetta la volontarietà del rapporto”.
Di seguito i dieci miglioramenti che Arcigay propone al pdl Dico
“CHE TE LO DICO A FARE”
1. Dichiarazione
La dichiarazione deve essere resa insieme: quella di avvisare il partner tramite raccomandata è una disposizione ridicola e rischia di aprire il varco a false convivenze. Non ha senso estendere le convivenze dichiarate a fratelli e sorelle.
2. Convivenza
E' la condizione della dichiarazione, ma deve essere resa possibile: va prevista la possibilità di regolarizzare il partner straniero privo di permesso e che ci siano punteggi nelle graduatorie lavorative per il ricongiungimento al partner con cui si vuole andare a convivere. Inoltre impedire che si possa dichiarare una convivenza con l’amministratore di sostegno è in contrasto con la legge che prevede che sia proprio il coniuge o il convivente ad assumere questo ruolo.
3. Possibilità di recesso
Deve essere inserita. Nell’attuale proposta non è prevista, in contrasto con la volontarietà della dichiarazione iniziale.
4. Parte patrimoniale
Deve essere possibile scegliere la comunione dei beni e opporla a terzi.
5. Accesso alle strutture sanitarie
Il diritto deve essere garantito e non lasciato alla buona volontà dei singoli ospedali.
6. Successione ereditaria
I nove anni di attesa sono eccessivi. E se uno muore prima che succede? Va inoltre parificata la tassa di successione a quella prevista per i familiari.
7. Successione nel contratto di locazione
Deve poter essere immediata, come già stabilito dalla Corte costituzionale, e non legata ai tre anni di convivenza.
8. Reversibilità della pensione
Viene rimandata alla successiva riforma, ma vanno almeno esplicitati in modo chiaro i principi e definiti tempi congrui e non eccessivi. In particolare va riconosciuto il periodo di convivenza pregressa.
9. Impresa familiare
Viene riconosciuta al partner la partecipazione agli utili, ma non ai miglioramenti dell’impresa e non si tiene conto del lavoro casalingo.
10. Graduatorie lavorative
Va definito in modo vincolante il diritto ad un punteggio e vanno abbassati i tre anni previsti, che penalizzano le coppie giovani.
http://www.arcigay.it/show.php?2413
sabato 10 febbraio 2007
Le 10 regole per migliorare il DICO
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Sex crimes and the Vatican
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