venerdì 8 giugno 2007

George W. Bush, anatomia di un omofobo alla Casa Bianca

In occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti d’America in Italia, ecco un elenco (probabilmente non esaustivo) delle politiche anti gay della sua amministrazione.





Con George W. Bush alla Casa Bianca, il mondo ha visto riaccendersi le contrapposizioni a sfondo religioso.


Sarebbe disonesto additare il presidente Usa come unico responsabile della nuova fragilità geopolitica globale, eppure è proprio nella sua leadership che si è cristallizzato agli occhi di tutti quel metodo guerrafondaio, da impero romano in disfacimento, continuamente ossessionato dall’uso della paura come arma di dominio sulle masse. Sul fronte interno, Bush alla Casa Bianca ha significato per la più grande democrazia del mondo un ritorno all’uso della religione come fonte ispiratrice dell’agire politico. Ma non sui temi economici, dove la parola di Cristo nulla ha potuto contro l’aumento dei nullatenenti e l’incremento pauroso del divario tra ricchi e poveri. Cristo e Dio sono invece stati sbandierati sulle questioni etiche.




Nella lista che segue abbiamo provato a riassumere le azioni dell’amministrazione Bush sui temi cari alla comunità LGBT.



- Nomina di giudici federali e giudici costituzionali profondamente omofobi tanto che nel 2000 la corte suprema ha giudicato incostituzionali le leggi anti sodomia.



- Distorsione dei fondi federali per la cura e prevenzione dell'aids, e blocco di quelli destinati ai programmi internazionali a favore di chiese e organizzazioni religiose che propinano come cura per la prevenzione dal virus l'astinenza sessuale. Programmi falliti a livello sanitario prima ancora che sociale. (leggi »)



- Implementazione della disastrosa politica ‘don't ask don't tell’ costata finora oltre 363 milioni di dollari, il doppio di quelli dichiarati ufficialmente. (leggi »)



- Licenziamento dei traduttori gay persiani della Cia dopo l'attentato dell'11 settembre. (leggi »)



- Sostegno dei referendum costituzionali a livello statale contro il matrimonio gay e nel 2006  a livello federale come mossa per catturare il voto conservatore in vista del rinnovo del parlamento. Bush ha perso il controllo di entrambe le camere. (leggi »)



- La figlia del vicepresidente Cheney, lesbica dichiarata, non è sul palco quando l’amministrazione Bush festeggia la prima elezione e la rielezione. Un vero caso di discriminazione che la figlia giustifica davanti ai media. Nel 2007 Mary Cheney dà alla luce una bimba. Imbarazzo e totale silenzio del presidente. (leggi »)



- Bush viene inserito al secondo posto nella lista dei personaggi omofobi. Il papa è primo. (leggi »)



- Bush è uno dei pochi repubblicani che si oppone al Matthew Shepard Act contro i crimini di odio verso gay e lesbiche. La legge passa. (leggi »)



- In politica estera l'asse America - Gran Bretagna è messo più volte in crisi dalle politiche di Bush contro la comunità GLBT. (leggi »)



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