giovedì 19 luglio 2007

Bari istituisce l'anagrafe delle unioni civili

Lo stabilisce una disposizione del sindaco


Il Comune di Bari istituirà un'anagrafe delle unioni civili, tenendo conto anche dei vincoli affettivi, senza alcuna distinzione tra unioni omosessuali o eterosessuali.

Lo rende noto l'ufficio stampa del Comune, diffondendo i contenuti di una disposizione che il sindaco, Michele Emiliano, ha inviato agli ufficiali d'anagrafe della ripartizione Servizi demografici.

Di conseguenza, all'atto della richiesta di costituzione di famiglia anagrafica, dovrà essere raccolta e trascritta formalmente, oltre alla indicazione dell'intestatario, anche ''il tipo di vincolo che motiva la richiesta stessa''.

In caso di coabitazione per 'vincoli affettivi', la richiesta di costituzione di famiglia anagrafica ''dovrà essere sottoscritta da ambedue gli interessati, alla presenza dell'ufficiale d'anagrafe incaricato''.

Plaude alla disposizione il comitato provinciale Arcigay di Bari. Il sindaco Emiliano, dice in una nota il consigliere del sindaco per le Pari opportunità e presidente provinciale

Arcigay, Enrico Fusco ''nei limiti delle proprie competenze'', ha dato ''il suo contributo per portare Bari e l'Italia più vicine agli standard europei.

Sono queste le azioni positive che le amministrazioni locali possono e devono assumere, per combattere dal basso l'intolleranza e il pregiudizio''.

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La Repubblica - Bari

Pagina IV - Bari La città che cambia Il sindaco supera l´impasse nella maggioranza: iscrizione anche per le unioni dello stesso sesso Coppie legate da vincoli affettivi ora potranno registrarsi all´anagrafe
di RAFFAELE LORUSSO

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Il Comune riconoscerà i vincoli affettivi diversi dal matrimonio. Non è l´istituzionalizzazione delle unioni civili, ma le somiglia molto. Dopo il braccio di ferro che per lunghi mesi ha paralizzato la maggioranza di centrosinistra, con l´ala cattolica e moderata da una parte e la sinistra dall´altra, il sindaco Michele Emiliano rompe gli indugi: gli uffici dell´anagrafe dovranno registrare anche il tipo di vincolo che lega i conviventi. Se sul piano culturale e politico è una rivoluzione, dal punto di vista pratico è soltanto l´applicazione della legge. In qualità di ufficiale di anagrafe, infatti, il sindaco ha deciso di applicare l´articolo 4 del Dpr numero 223 del 1989.

D´ora in avanti, insomma, gli uffici dell´anagrafe dovranno indicare anche il tipo di vincolo che giustifica la richiesta di costituzione di famiglia anagrafica. Non solo. Nel caso di coabitazione per vincoli affettivi, anche fra persone dello stesso sesso, la richiesta di costituzione di famiglia anagrafica dovrà essere sottoscritta da entrambi gli interessati, alla presenza dell´ufficiale di anagrafe incaricato. Nella circolare inviata ieri agli uffici, il sindaco Michele Emiliano ha anche specificato che i componenti della famiglia anagrafica «possono richiedere, anche separatamente, il rilascio di un´attestazione che riporti quanto da loro dichiarato all´ufficiale di anagrafe incaricato, che vi provvede previa verifica della sottoscrizione di entrambi i richiedenti, nonché dell´esistenza dello stato di coabitazione degli interessati stessi». Oltre che dai nuclei familiari di nuova costituzione, l´esistenza del vincolo affettivo potrà essere dichiarata anche da persone che già convivono sotto lo stesso tetto.

Con questo provvedimento il sindaco chiude una questione che aveva diviso a lungo la maggioranza di centrosinistra. L´ala moderata, con in testa Margherita e Udeur, ma anche qualche consigliere della lista Emiliano, si è sempre opposta al dibattito in consiglio comunale. In giunta il riconoscimento dei vincoli affettivi diversi dal matrimonio non fu votato dagli assessori della Margherita e dell´Udeur. A loro giudizio, infatti, portare in aula una materia già regolata della legge significava soltanto dare una valenza politica alla vicenda. La decisione del sindaco fa esultare il comitato provinciale dell´Arcigay. «La disposizione agli uffici dell´anagrafe di applicare correttamente la legge - dice in una nota Enrico Fusco, presidente provinciale dell´Arcigay e consigliere del sindaco per le Pari opportunità - è un atto di coraggio e di corretta amministrazione. Michele Emiliano è uomo di parola. Aveva promesso gesti concreti e ha risposto da par suo all´intolleranza di alcuni. Nei limiti delle proprie competenze, ha dato il suo contributo per portare Bari e l´Italia più vicine agli standard europei. Sono queste le azioni positive che le amministrazioni locali possono e devono assumere per combattere dal basso l´intolleranza e il pregiudizio».

http://www.gaynews.it/view.php?ID=74676

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