lunedì 29 ottobre 2007

Reazioni degli attivisti europei alla campagna toscana contro l'omofobia

La campagna della Regione Toscana, passata sulle TV di mezza Europa, fa parlare al congresso di ILGA-Europe, la federazione europea delle associazioni LGBT


A neanche due giorni dalla presentazione, la campagna contro l'omofobia della Regione Toscana ha già fatto il giro del mondo. Le televisioni di mezza Europa ne hanno parlato e l'associazione dei poliziotti gay della Catalogna l'hanno presentata come un esempio di successo al Congresso di ILGA-Europe, la federazione europea di lesbiche, gay, bisessuali e trans.

Prima che venisse presentata, abbiamo mostrato il manifesto della campagna a singoli attivisti da vari paesi raccogliendo le loro reazioni a caldo.

Lisette (Estonia): "Mi piace perché funziona!"

Florentina (Romania): "Oh! Bella! È molto potente e intrigante e induce la gente a pensare".

Aksinia (Bulgaria): "L'ho vista sui media bulgari, penso sia eccezionale! Precorre i tempi, è molto innovativa. Capisco che causi reazioni perché a volte fa male trovarsi facci a faccia con la verità"

Monika (Germania): "Penso sia molto buona e non troppo forte, proprio giusta – spero che gli abitanti della Toscana la vedano nello stesso modo in cui la vediamo noi in Germania"

Hartmut (Germania): "Beh, dice solo come stanno le cose – è giusta – noi in Germania abbiamo una storia, quella dei campi di concentramento, e il modo in cui vediamo la campagna parte da questa consapevolezza – perciò è molto buona. Ovviamente per chi è bisessuale forse le cose sono differenti, dipende un po' da come si guarda alla cosa, ma per me, da uomo gay, di certo non c'è scelta, questo è quello che voglio e non voglio altro".

Kristi (Estonia): "Mi piace – porterà un sacco di agitazione, soprattutto in Italia, è un'immagine forte, ma mi piace."

Yves (Belgio): "È già su tutti I siti web del Belgio e c'è dibattito – I cattolici sono tutti saltati sulla sedia e intervengono dicendo "Ma come?! Non è una scelta?!" – non importa se è una scelta, si tratta di una questione di accettazione – è bene creare un dibattito, ma l'obiettivo finale è di convincere la gente che non è un problema essere omosessuale – non sappiamo se è una scelta e non dovrebbe importare, appunto – è la diversità intrinseca nella nostra società.

Vera (Romania): "È forte, mi piace!"

Miha (Slovenia): "Anche se fosse una scelta, dovresti poterla fare senza discriminazioni".

Florin (Romania): "È buona e giusta"

Joyce (Pesi Bassi): "Wow! Cosa dire? Ci devo decisamente pensare"

Tomek (Polonia): "Ha suscitato un grosso scandalo in Polonia, enorme copertura sui media!"

Marta (Polonia): "È buona, ma per la Polonia sarebbe troppo controversa – se si vuole far discutere, raggiunge decisamente lo scopo! Di certo sosterrei questa campagna".

Enric (Spagna): "In Spagna ne stanno parlando tutti – come co-presidente del Forum Europeo dei gruppi Cristiani LGBT la sosteniamo decisamente!"

Panagiotis (Grecia): "Non posso certo essere contrario – avrei preferito forse due bebé che si tenevano per mano anziché un'etichetta che dice homosexual perché le etichette te le attaccano, mentre quello che fai è quello che fai tu".

Xavier (Catalogna): "Dà bene l'idea che i diritti LGBT non sono un'opzione ma sono inopinabili – è molto buona – non è genetico ma non puoi scegliere e va bene per una campagna che non è una campagna "scientifica" ma di sensibilizzazione su un tema.

Gruppo di francesi – appena vedono la campagna incominciano a parlare e discutere a tutta velocità. Poi Philippe (Francia) esclama: " Bravo! Ha fatto discutere!"

Ben (Paesi Bassi): "Wow! È davvero grande, che campagna!"

Confrontando queste reazioni con quelle della comunità LGBT italiana forse diventa molto più chiaro perché in Italia siamo così indietro rispetto al resto d'Europa nella rivendicazione dei nostri diritti.

Riccardo Gottardi
Segretario nazionale Arcigay
http://www.gaynews.it/view.php?ID=75689


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