sabato 20 novembre 2004

Il vescovo di Ivrea: "Strumentalizzato chi vive la tendenza omosessuale"

Mons. Miglio: "L'insegnamento cristiano non propone due etiche diverse. Non si è peccatori per le proprie pulsioni..."

Placatesi in parte le polemiche che hanno accompagnato il "caso" Buttiglione alla Commissione Europea, vorrei richiamare per un momento l'attenzione su coloro che in qualche modo sono stati strumentalizzati e penalizzati, anche se indirettamente, cioè le persone che vivono la tendenza omosessuale. La vicenda della Commissione Ue è molto più complessa, come si è potuto constatare, con risvolti di politica europea e italiana, e anche interni al mondo cattolico, ancora una volta interpellato sul senso della laicità, sulla sua estensione, sul modo di essere in politica da cristiani, sui pregiudizi anticattolici e antifamiglia (che ci sono), senza trascurare le reazioni e i pareri sui problemi etici evocati, per i quali un inaccettabile relativismo etico è emerso chiaramente anche in certe voci cattoliche, ai vari livelli.

Il caso però è esploso con il riferimento all'omosessualità, per poi spostare l'attenzione sugli altri aspetti sopra citati, lasciando le persone che vivono tale condizione ancora una volta con l'impressione di essere usate o come bandiera o come capro espiatorio. Non mi riferisco tanto ai gruppi organizzati, che sanno difendersi da soli, o piuttosto, magari senza volerlo, contribuiscono ad appesantire l'etichettatura e la ghettizzazione. Parlo soprattutto di chi vive nella sua privacy i propri sentimenti, affetti, pulsioni, ecc. - come tutti gli altri d'altronde -, e che per un corto circuito informativo che ha sintetizzato le dichiarazioni dell'on. Buttiglione nella parola "peccato", rischia di sentirsi ancora una volta marchiato e condannato senza appello.

Va allora ricordato con forza che l'insegnamento cristiano in materia non definisce le persone come "peccatori" in base alle loro tendenze e pulsioni, le cui origini restano discusse e spesso inspiegabili, e sono fonte di grandi sofferenze. Ciò va tenuto presente, e va pure tenuto presente che l'insegnamento cristiano e i documenti della Chiesa non propongono due etiche diverse, una per omosessuali e una per eterosessuali. Qualche volta nelle discussioni si ha davvero l'impressione che qualcuno pensi questo, mentre il discorso è un altro: la via della castità matrimoniale per chi è nel matrimonio, e la via della castità celibataria per chi non si sposa, vuoi per scelta vuoi per altre cause. Per tutti e due gli stati di vita la strada insegnata è quella di sempre, senza ammiccamenti nè prematrimoniali nè extramatrimoniali, pur con tutta la misericordia per la debolezza delle persone, e senza dimenticare gli altri comandamenti, come invece un recente passato faceva.

Dunque tendenza omosessuale non è uguale a peccato. L'impegno allora è quello di ricostruire una cultura della sessualità che risponda al progetto di Dio: cultura, oggi, diametralmente opposta a quella conclamata da quasi tutti e praticata da molti. Ci stimola a lavorare in questa direzione soprattutto il deserto affettivo in cui vengono a trovarsi molti che credevano di aver intrapreso la strada della vera libertà. Per questa ricostruzione siamo chiamati in causa tutti, sposati e celibi, consacrati e non: riproporre una cultura che sia di rispetto per il corpo ed il cuore, di umiltà di fronte al progetto del Creatore, di realismo di fronte alla fragilità umana, di speranza e di gioia di fronte agli esempi di donne e di uomini che hanno conosciuto e testimoniato profondamente l'Amore in un modo che non è neppure paragonabile ad un uso della parola amore che troppo spesso contrabbanda delusione, solitudine e violenza.

Dalla Rivelazione Biblica cristiana non ci viene indicata l'etica dei divieti, ma una proposta di vita piena, che passa anche attraverso la croce, e che se richiede delle rinunce lo fa alla luce della parabola, piccola ma preziosa, dell'uomo che vende tutti i suoi averi perchè ha scoperto un tesoro nel campo.

+ Arrigo Miglio
vescovo di Ivrea

http://www.gaynews.it/view.php?ID=30002

Nessun commento:

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.