mercoledì 1 dicembre 2004

Un adolescente scrive su Buttiglione

Lettera di uno studente del Liceo di Salerno
di Giovanni Di Guida

L’Italia, si sa, è un paese che va al contrario. E’ un paese tanto strano che un Ministro riesce ad autoridicolizzarsi con un’opera masochistica senza precedenti facendosi ridere dietro da mezza Europa, finendo con lo scatenare un putiferio senza precedenti nel cruciale periodo di occulta campagna elettorale in vista del voto del maggio 2006. Il " losco figuro" (comico) in questione risponde al nome di Rocco Buttiglione, Ministro per le Politiche comunitarie, nonché insigne cattedratico di Scienza della Politica presso l’Università San Pio V di Roma. Per comprendere al meglio in che misura lo spessore intellettuale, e morale, di quest’uomo in apparenza colto e riflessivo sia di ben poco conto, analizziamo le sue dichiarazioni e, soprattutto, le frequenti contraddizioni relative alla difesa dei diritti delle minoranze omosessuali.

Si parte addirittura dall’anno 2000: Buttiglione dichiara di rifarsi alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che tutela dalle discriminazioni per orientamento sessuale, ma lui stesso ha definito l’omosessualità “indice di disordine morale”, chiedendo che a gay e lesbiche fosse vietato manifestare a Roma perché ciò avrebbe rappresentato “un’offesa al Papa e ai cattolici”.

In seguito afferma di voler vigilare sulla piena applicazione delle direttive europee contro le discriminazioni antigay sul lavoro dimenticando lo stravolgimento da lui stesso propugnato della direttiva europea 2000/78/EC contro la discriminazione di gay e lesbiche sul posto di lavoro.

Prosegue promettendo pubblicamente che avrebbe applicato il principio di armonizzazione del diritto di famiglia in Europa ma, dinanzi al matrimonio di due gay italiani in Olanda, ha dichiarato: “Sono sicuro che quanto accade nei Paesi Bassi non influenza il popolo italiano”. Tutto ciò non sembra “leggermente” contraddittorio per un alto esponente dell’intellighenzia europea che ricopre prestigiose cariche politiche nel governo italiano proponendosi alle masse come difensore dei diritti civili? Ma il personale show del Ministro pugliese conosce l’acme il 10 ottobre durante un’infuocata riunione della Commissione Europea. Queste le testuali parole: “Come cattolico considero l' omosessualità un peccato, ma non un crimine.” Agliagliai signor Ministro, ci sei cascato un’altra volta! Poi, tenta di ritrattare dicendo: “La mia è una posizione morale che non incide sui diritti che devono essere riconosciuti a tutti. – sforzandosi, con le poche reminescenze del latino scolastico, di spiegare l’etimologia del termine “matrimonio” - Matrimonio significa protezione della madre; una protezione da parte dell' uomo che consente alle donne di generare figli”.

Che dire? Verrebbe spontaneo un bel “No comment”, ma è necessario aggiungere delle considerazioni. Anzitutto, il buon Rocco da Gallipoli ha la memoria corta e le idee parecchio confuse. In secundis, le sue esternazioni palesano la concezione razziale nei confronti di gay e lesbiche da parte di una destra becera e grossolana, più attenta a non inimicarsi la larga maggioranza cattolico moralista che a prendere le difese di un popolo maltrattato dagli ignoranti e provinciali benpensanti che animano la penisola italica. In conclusione, Buttiglione è la fotografia dell’italiano medio, che si sforza di accettare il diverso ma poi, sotto sotto, appena può lo attacca perché pervaso dalla spocchiosa arroganza tipica dell’ignoranza. E meno male che è un professore… Si lasci immaginare cosa possano apprendere i suoi alunni!

http://www.gaynews.it/view.php?ID=30111

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