giovedì 27 gennaio 2005

Sondaggio Eurisko: Centrosinistra in vantaggio nelle intenzioni di voto

Governo, calo di consenso. Otto italiani su 10 vedono nero
Centrosinistra in vantaggio ma cresce la paura di perdere
Il centrosinistra perde però nei pronostici: a settembre, il 45,8% prevedeva la vittoria dell'Ulivo: quest'area ora ha perso 10 punti
di FABIO BORDIGNON e ROBERTO BIORCIO


UN GOVERNO che naviga, da tempo, in un clima di sfiducia, prodotto da un diffuso senso di insoddisfazione. Un'opposizione che non riesce ad "approfittare della situazione": pur avendo acquisito un piccolo vantaggio negli equilibri elettorali, rimane indietro nei giudizi dell'opinione pubblica; e vede le aspettative di vittoria riallinearsi, nelle previsioni dei cittadini, a quelle del centro-destra. Sono questi i principali tratti dello scenario politico evidenziati dai risultati di un ampio sondaggio realizzato da Demos-Eurisko per la Repubblica.

Il clima politico. Ben otto persone su dieci non sono soddisfatte di come vanno le cose in Italia. Le ragioni di questo malumore si legano, innanzitutto, alle preoccupazioni generate dalle performance economiche, dalle ripercussioni sull'occupazione e sulle dinamiche dei prezzi. Sebbene la maggioranza dei cittadini esprima una valutazione positiva sulla situazione familiare, solo il 22% è contento dei soldi che riesce a risparmiare, appena il 28% delle opportunità di lavoro. Un quadro di questo tipo - tanto più se prolungato nel tempo - incide sulle valutazioni nei confronti dell'esecutivo.
Smarrito l'entusiasmo che aveva accompagnato i primi mesi di governo, l'apprezzamento per la squadra di Berlusconi si attesta su livelli piuttosto bassi e, dopo la lieve ripresa registrata lo scorso autunno, torna a scendere (36%).

Le evidenti difficoltà del governo, tuttavia, non si traducono (automaticamente) in una crescita del consenso verso l'opposizione. Il giudizio dell'elettorato nei confronti del centro-sinistra rimane poco benevolo: con un indice di apprezzamento inferiore a quello dell'esecutivo e in lieve ribasso nel corso degli ultimi mesi (forse per effetto del continuo fermento interno alla coalizione). Peraltro, la stessa opinione pubblica sembra percepire, oggi, condizioni meno favorevoli per le formazioni di centro-sinistra. Se chiediamo agli intervistati di formulare una previsione sull'esito delle elezioni, i due schieramenti risultano quasi allineati (mentre si espande l'area dell'incertezza: 28%). Solo pochi mesi fa, il centro-sinistra otteneva un ampio vantaggio.

Coerenti con le indicazioni generali sono anche i giudizi sui leader politici.
L'apprezzamento per Berlusconi tende a rispecchiare quello nei confronti dell'esecutivo (34%). Sugli stessi livelli troviamo anche Follini; leggermente più in basso si colloca Bossi (22%). L'unica (importante) eccezione, tra gli esponenti della maggioranza, è rappresentata da Fini, al
primo posto con il 58%. Il ministro degli Esteri - che recentemente ha goduto di grande visibilità, in relazione alla tragedia del Sud-Est asiatico - ottiene significativi apprezzamenti anche tra gli elettori dello schieramento avversario, in particolare nell'area centrista. Su livelli intermedi si posizionano i leader della Gad: Prodi (45%) e Fassino (39%), sfruttando una
maggiore trasversalità rispetto ai due maggiori partiti della coalizione, ottengono i punteggi più elevati. Più connotate sotto il profilo partitico sono, invece, le pagelle di Bertinotti (39%) e Rutelli (37%).

Le tendenze elettorali. Se il clima politico è notevolmente cambiato negli ultimi mesi, molto più lenta, complessa e in parte contraddittoria è stata l'evoluzione degli orientamenti elettorali. Sei mesi fa, dopo le elezioni europee era diffusa la previsione di una possibile vittoria del
centrosinistra. Prevale oggi un clima di maggiore incertezza. L'attivismo politico-mediatico di Berlusconi e dei leader della Casa delle Libertà da una parte, le tensioni e le polemiche nell'area del centrosinistra dall'altra hanno avuto un effetto indubbio sull'opinione pubblica. Se si sono ridotte le attese di successo dello schieramento di centrosinistra, si possono
registrare tendenze parallele anche negli orientamenti elettorali? I mutamenti che si possono registrare rispetto a sei mesi fa appaiono ancora limitati ma significativi. Le intenzioni di voto per i partiti che fanno riferimento alla Gad superano di tre punti percentuali quelle per i partiti della Casa delle Libertà. E il distacco aumenta a sei punti percentuali se si propone agli intervistati la scelta fra le due coalizioni. La differenza fra i due tipi di scelta - registrata anche nelle ultime elezioni politiche - può avere diverse spiegazioni. Gli intervistati hanno in generale maggiore disponibilità e minori incertezze ad esprimere il proprio orientamento elettorale per una coalizione rispetto a quello per un partito: le mancate risposte sono del 16% nel primo caso, e salgono al 30% nel secondo. E, soprattutto nell'area di centrosinistra, una parte rilevante degli intervistati esita ad esprimere la scelta per uno dei partiti della coalizione.

Le diverse stime sono concordi nel segnalare una crescita non trascurabile delle opzioni a favore della coalizione di centrosinistra rispetto alle elezioni europee. La vasta insoddisfazione sulla situazione generale del paese, e una valutazione tendenzialmente negativa del governo, non si sono tradotte in un forte aumento dei consensi per i partiti di opposizione. Ma frena e deprime le possibilità di recupero dei partiti di centrodestra e la mobilitazione della loro area elettorale.

Si registrano d'altra parte mutamenti significativi anche nell'ambito delle due coalizioni. Nella Casa delle Libertà tendono ad aumentare gli orientamenti elettorali a favore di Alleanza nazionale, che recupera consensi sia dall'area dell'astensionismo che dai partiti alleati. Più in difficoltà appare Forza Italia, che non riesce a mantenere neppure i consensi avuti sei mesi fa. Una parte dell'elettorato azzurro è tentata dall'astensione.
L'interscambio di voti con il partito di Fini risulta nettamente sbilanciato a favore di An. Anche la Lega mostra una tendenze al recupero dei consensi, soprattutto nelle aree di tradizionale insediamento.

La crescita di opzioni a favore del centrosinistra ha premiato soprattutto due aree politiche: da un lato Rifondazione comunista, dall'altra i tre partiti che si erano presentati alle europee sotto il simbolo di Uniti per l'Ulivo (Ds, Margherita e Sdi).

Gli orientamenti elettorali che si possono rilevare dai sondaggi rappresentano naturalmente solo probabilità di voto. La loro traduzione in comportamenti effettivi dipende dal contesto delle specifiche competizioni elettorali, dal clima politico e dal livello di mobilitazione e smobilitazione delle diverse aree di elettori.
(27 gennaio 2005)

http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/politica/atlantepol/atlantepol/atlantepol.html



Nessun commento:

Uno straccio di laicità

Sex crimes and the Vatican

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.