lunedì 7 febbraio 2005

Sondaggio sul taglio delle tasse: "Gli italiani sono rimasti delusi"

Dopo la busta paga di gennaio, indagine Confesercenti-Swg
Il 52% boccia senza appello la riforma, il 31% soddisfatto

ROMA - Gli italiani non credono alla riforma fiscale di Berlusconi: il 52% la boccia senza appello, contro un 31% che invece l'accoglie positivamente. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Confesercenti-SWG.

"L'indagine - ha dichiarato il presidente della Confesercenti Marco Venturi - è stata realizzata dopo l'arrivo delle buste paga di gennaio ed ha fatto emergere una evidente delusione dei lavoratori italiani, consapevoli che pochi spiccioli in più non cambiano loro la vita e soprattutto non risolvono i loro problemi né quelli di un'economia al palo".

Il giudizio più positivo lo danno i giovanissimi (46,60%) molti dei quali non lavorano e quindi non hanno subito delusioni, mentre nella fascia successiva, 25/34 anni, il 52% ha bocciato drasticamente la riforma. Per la stragrande maggioranza (56%) sarebbe stato meglio destinare i sei miliardi di euro della riforma allo sviluppo dell'economia e dei posti di lavoro (33%), ad aumentare le pensioni (14%) o a migliorare i servizi sociali (9%). Degli altri, il 18% avrebbe concentrato i tagli fiscali sui reddito medio-bassi.

Sono i giovani, uno su due, quelli più convinti della necessità di destinare le risorse allo sviluppo, mentre quelli delle fasce successive avrebbero gradito una maggiore attenzione alle pensioni.

"E' evidente - afferma ancora Venturi - la necessità di ripensare una politica economica basata su automatismi fiscali nella convinzione che qualche euro in più nelle tasche degli italiani possa portare alla crescita del Paese. L'assenza di una puntuale analisi dei problemi della nostra economia, le carenze infrastrutturali e produttive del nostro Paese, l'arretratezza economica del nostro Mezzogiorno, il pesante ritardo in tema di ricerca e innovazione, in una parola la carenza di competitività dell'Italia, è giudicata come necessità prioritaria della maggioranza degli italiani".

"Noi - conclude il presidente della Confesercenti - stiamo ancora aspettando il pur leggero ed insufficiente disegno di legge sulla competitività, con la convinzione che con sei miliardi si potevano creare sviluppo e molti nuovi posti di lavoro".
(7 febbraio 2005)

http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/economia/tagliotasse/sondatas/sondatas.html

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